4 Maggio 2022

Mostre: in Consiglio regionale “Il persistere dell’arte analogica”, dipinti dal 2000 al 2020

Le opere di Giancarlo Zamponi, fino a sabato 14 maggio, nello spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi  

Comunicato stampa n. 0395
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Firenze – E’ stata inaugurata oggi, mercoledì 4 maggio, nello spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi la mostra Il persistere dell’arte analogica. Dipinti anni 2000/2020’ di Giancarlo Zamponi. A tagliare il nastro, come da tradizione, il presidente del Consiglio regionale che ha sottolineato il valore di una mostra di un pittore toscano, che ha avuto tanto successo all’estero, e che ora può essere apprezzata dalle cittadine e dai cittadini della Regione. Zamponi, ha aggiunto il presidente dell’Assemblea legislativa, ha fatto del rapporto tra arcaismo e modernità la cifra della sua arte tenendo fermi i valori originari dell’uomo, quelli che affondano nella sua natura più profonda, ancestrale e per certi versi misteriosa.

I dipinti di Giancarlo Zamponi, ha aggiunto, ci inducono ad una riflessione oggi più che mai necessaria: la salvezza dell’umanità è nelle nostre mani, e dalle nostre origini giunge l’invito a ritrovare i valori fondativi nel mistero stesso della vita. La Toscana, ha concluso il presidente è terra di storia, tradizioni e radici, ingegno e capacità. Le stesse celebrate oggi con la consegna del Gonfalone d’argento a Samuele Cannas.

Il critico d’arte Siliano Simoncini ha parlato di una mostra proiettata verso il futuro “come forma di tutela e di difesa. Io che insegno ancora a livello universitario proprio nell’ambito della psicologia e della percezione. I miei studenti fanno delle ricerche legate al meta-verso e al meta-mondo a tutte le applicazioni che riguardano l’innovazione tecnologica e digitale applicata alle esperienze artistiche. E quindi un’attività come questa di Giancarlo Zamponi, che in qualche modo risale alle origini, all’arcaismo e a tutti quegli aspetti archetipici della cultura che ci ha generato, ci fa riflettere su quanto sia importante la tutela di valori fondamentali. I valori del rapporto con la terra, con gli dei primitivi, come la terra madre e l’aspetto tribale delle origini. E’ una pittura che ha radici nell’informale materico, sempre però con raffigurazioni. Un lavoro che ha una sua autonomia e una sua autenticità perché in qualche modo è un’espressione di un rapporto con l’arte molto intimista. La sua è un’esperienza legata all’arte degli anni ’60, con un concetto filosofico che è quello dell’esistenzialismo”.

Il lavoro dell’artista, dagli anni ’60 ad oggi, è l’emblema di una poetica espressiva rigorosamente legata alle origini dell’umanità e quindi in netta contrapposizione con l’arte che vive nel futuro e nei meta-mondi. Un’esperienza che fa ricorso al fascino del fatto a mano e con scenari in grado di far riemergere l’ancestralità che è in ognuno di noi, al fine di farci ricongiungere idealmente con le nostre origini e in tal modo acquisire consapevolezza del nostro ruolo nel Mondo.  Giancarlo Zamponi fa riflettere sul rapporto tra uomo e natura e al contempo esorta a ritrovare quella coscienza archetipa dei valori fondativi ereditati dalla storia e dalla tradizione, valori che oggi hanno subito una rapida decadenza.

La mostra proseguirà fino al 14 maggio con orario: da lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, il sabato dalle 10 alle 13.

 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana