9 Novembre 2021

Energia: geotermia, risorse dai contributi direttamente ai comuni

La proposta di legge è stata approvata a maggioranza con 34 voti favorevoli e due contrari del M5S

Comunicato stampa n. 1139
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Firenze – La quota parte delle risorse derivanti dai contributi geotermici e destinata ai Comuni geotermici sarà loro assegnata direttamente. Lo stabilisce una norma transitoria per garantire che questo accada nel periodo di tempo necessario alla trasformazione del Consorzio Co.Sgig s.c.r.l. in società in house della Regione. La proposta di legge è stata illustrata in Aula dalla presidente della commissione Sviluppo economico Ilaria Bugetti e approvata a maggioranza con 34 sì e due voti contrari del M5S.

Come spiegato da Bugetti “tale quota, in via ordinaria, è destinata al consorzio Cosvig” e con “l’atto normativo, in via transitoria, ai Comuni geotermici sono assegnate direttamente anche le risorse, destinate a Cosvig, quale corrispettivo per l’attività di gestione del fondo, attività che, in fase transitoria, non sarà svolta dal consorzio”. Viene stabilito inoltre che, ai fini dell’erogazione delle risorse, la Regione stipuli con i singoli Comuni geotermici appositi accordi, per definire modalità e tempi di trasferimento degli stessi contributi, assegnati mediante deliberazione di Giunta regionale.

“Con questa norma – conclude la presidente – diamo la possibilità ai Comuni di ricevere il dovuto come introiti dalle risorse geotermiche  e di procedere agli investimenti necessari alla progettazione degli interventi”. Solo per il tempo necessario alla trasformazione, la Regione assegnerà le risorse direttamente ai comuni interessati, provvedendo in proprio a garantire il presidio delle attività amministrative necessarie alla gestione degli accordi che saranno sottoscritti con ciascun Comune.

Voto contrario all’atto è stato espresso da Silvia Noferi (M5S) che ha ribadito “la geotermia è fonte inquinante, l’emissione delle centrali geotermiche sono produttrici di grandi quantità di gas serra” spiegando che “sono fonti di Arpat, quelle che rendono noti i dati delle sorgenti  d’emissione in atmosfera della Toscana” e inoltre  “risulta che le principali emissioni di ammoniaca nell’atmosfera siano dovute alle centrali geotermiche”. Noferi ha ricordato che “il sottosuolo dell’Amiata è ricco di mercurio“ e che “le miniere sono state chiuse perché altamente inquinanti” e che quindi “desta sospetto che non siano stati resi noti i dati sull’indagine sullo stato di salute della popolazione dell’Amiata, di cui dal 2014 non si sa niente”. “L’occasione di questa norma è anche quella di ricordare – ha aggiunto Noferi – che nel primo Governo Conte è stata esclusa l’attività geotermoelettrica dal novero delle attività a cui possono essere dati incentivi nazionali”. Noferi ha ribadito “la valenza paesaggistica del Monte Amiata, che è disturbata dai progetti delle costruzioni delle centrali geotermiche”  e “l’assurdità di questa proposta di legge per dare ai comuni incentivi”, specificando che “al limite, i contributi dovrebbero essere dati ai comuni per impiegarli nel ripristino del dissesto idrogeologico e nella tutela dell’ambiente”.

A chiudere il dibattito, l’intervento di Andrea Pieroni (Pd) che ha detto “la collega Noferi vorrebbe cancellare 200 anni di storia, legata all’utilizzo e allo sfruttamento della risorsa geotermica nelle aree tradizionali della nostra regione. Una posizione simile significherebbe desertificare da un punto di vista economico e sociale territori che vedono nella geotermia una prospettiva di sviluppo ancora sottoutilizzata”. E poi, “siamo nella stagione della transizione ecologica e il pnrr si incentra sulle politiche volte a ridurre l’utilizzo delle risorse inquinanti per produrre energia e credo che la geotermia sia uno strumento eccezionale a nostra disposizione”. Secondo studi citati da Pieroni, “la geotermia è una risorsa rinnovabile e carbon free”. E ancora: ”ci dicono gli scienziati che potremmo raddoppiare le potenzialità di produzione di energia elettrica da fonte geotermica, oggi si copre circa il 30per cento del fabbisogno energetico della Regione e potremmo arrivare al 60per cento del fabbisogno stimato da qui al 2050”.  “La Toscana – conclude – dispone di un bene prezioso e di una risorsa strategica, funzionale al raggiungimento degli obiettivi che ci poniamo per intervenire anche sui cambiamenti climatici”. “La norma – conclude – vuole garantire per 2022 ai comuni le risorse che attualmente il Cosvig non può introitare, in quanto ancora non società in-house”.

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