22 Aprile 2022

Cultura: Masaccio, dal ‘Trittico di San Giovenale’ un messaggio per scommettere nel futuro

Il presidente del Consiglio regionale a Reggello all’inaugurazione della mostra che rientra nel ciclo ‘Terre degli Uffizi’. Un cambiamento culturale e sociale è possibile. Il progetto Toscana2050 è la sfida da cogliere

Comunicato stampa n. 344
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Firenze – Dal ‘Trittico di San Giovenale’ e dal suo autore, Tommaso di Ser Giovanni di Mone Cassai detto Masaccio, passa un messaggio di cambiamento culturale e sociale che è possibile cogliere e che la politica può orientare con scelte oculate e di lungo respiro. Tra queste, Toscana 2050, il progetto che sta portando avanti il presidente del Consiglio regionale che oggi (venerdì 22 aprile) a Cascia, Reggello, per l’inaugurazione della mostra ‘Masaccio e i Maestri del Rinascimento a confronto’, promossa e organizzata dal Museo Masaccio d’Arte Sacra di Reggello. Una delle iniziative culturali più importanti che si tengono quest’anno nella nostra regione anche grazie al contributo dell’Assemblea legislativa con l’inserimento nel programma delle celebrazioni delle grandi personalità storiche della Toscana.

Il presidente del Consiglio ha parlato di Masaccio definendolo uomo geniale che ha saputo segnare un’epoca, anticipando il futuro e dando una grande spinta all’innovazione dell’arte pittorica del suo tempo. Un vero e proprio rivoluzionario, tanto da segnare la pittura italiana del XV secolo e con essa tutta la pittura moderna. Nel ricordare che domani (23 aprile) si compiono seicento anni dall’esecuzione del celebre Trittico – conservato a Reggello da sempre e solo nella seconda metà del Novecento attribuito al grande pittore, considerato dagli studiosi la sua opera prima – ha parlato del grande valore scientifico della mostra che rientra nel ciclo ‘Terre degli Uffizi’, ideato e realizzato da Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, all’interno dei rispettivi progetti Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei.

A detta del presidente la mostra si pone l’obiettivo di approfondire i legami di Masaccio con la pittura del suo tempo, ricco di fermenti innovativi, che ha chiuso un’epoca per aprirne un’altra. Questo tempo, ha sottolineato, ha caratteristiche simili al nostro: la pandemia ci ha insegnato la fragilità del progresso umano, la necessità di assunzioni di responsabilità più forti da parte dell’umanità nelle scelte, i limiti e le potenzialità della globalizzazione e il valore non fideistico della scienza. La guerra in Ucraina e quindi in Europa, manifesta la precarietà di qualsiasi condizione e ci obbliga a dare più forza ai valori autentici della convivenza. Questo tempo di contraddizioni può far germogliare un’epoca nuova proprio come lo furono i primi anni del Quattrocento, ha detto ancora il presidente del Consiglio che ha già inteso raccogliere questa esigenza lanciando il progetto Toscana 2050 e cogliere la sfida di un cambiamento possibile e orientare le politiche regionali per favorirlo.

Complimenti sono stati rivolti al Comune di Reggello e al suo sindaco, al Museo Massaccio con il parroco della Pieve di Cascia, don Roberto Brandi, e don Ottavio Failli, ideatore e animatore del Museo. E infine un ringraziamento speciale per il sostegno della Fondazione CR di Firenze con il direttore generale Gabriele Gori e al direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana