Keu: dalla Regione 8 milioni di euro per le bonifiche
Lo ha annunciato il presidente della Giunta Eugenio Giani rispondendo in aula a un’interrogazione in merito presentata dalla consigliere regionale Irene Galletti
di Cecilia Meli
Firenze – La Regione Toscana, seguendo tutti gli iter di legge previsti, ha la volontà di sostituirsi agli enti preposti per le bonifiche dei siti inquinati dal Keu. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Giunta regionale Eugenio Giani, rispondendo in aula a un’interrogazione presentata dalla consigliera regionale Irene Galletti.
Nel frattempo, ha spiegato Giani, la Regione “ci mette i soldi”. “Abbiamo stanziato 5 milioni di euro nel bilancio di previsione e con la prossima variazione abbiamo stanziato 8 milioni di euro” ha precisato, sottolineando come sia necessario seguire le indicazioni normative per potersi sostituire a chi deve fare le bonifiche in modo da accelerare l’iter. Il presidente ha ricordato che la Regione si costituirà parte civile nel processo affinché i responsabili paghino “Non c’è niente di più trasparente e diretto che possa essere fatto rispetto a quanto sta facendo la Regione Toscana, in stretta collaborazione con la direzione investigativa antimafia e le forze dell’ordine” ha osservato.
Giani ha inoltre ripercorso varie fasi della vicenda e delle rilevazioni, ricordando che la Regione ha finanziato con 97 mila euro una convenzione tra Arpat e Università di Pisa per approfondire comportamento e impatto del Keu. E che, inoltre, il settore bonifiche e siti orfani Pnrr della Regione Toscana ha riferito che “sulla base delle informazioni di cui disponiamo si ritiene di poter escludere che il Keu possa essere stato commercializzato direttamente dal Consorzio Aquarno per singoli interventi edilizi o di infrastrutture”. Irene Galletti ha infatti presentato un’interrogazione in relazione alle recenti rilevazioni sul Keu e agli sversamenti non noti, chiedendo “in che modo la Giunta pensa di attivarsi per l’immediata verifica della presenza di Keu nelle aree della Toscana dove può essere stato sversato a seguito di appalti pubblici o vendite da parte del Consorzio, e per la successiva rapida bonifica e monitoraggio delle matrici ambientali e della salute delle persone”.
Galletti ha ricordato che dopo un anno di analisi Arpat ha elencato i primi effetti del Keu e che “questa progressione nei livelli di pericolo stride con l’atteggiamento tenuto ad oggi dalla Regione”. “Più si attende – scrive nell’interrogazione – maggiore è la diffusione del danno e il rischio di richieste risarcitorie. Peraltro la Regione, dismesso l’unico soggetto deputato allo studio delle aree inquinate, il Coreas, non risulta ad oggi aver intrapreso, con l’organo a questo succeduto, azioni relative alla questione Keu”.
Galletti ha giudicato la risposta “insufficiente e tardiva”. “Qui rischiamo una nuova terra dei fuochi – ha detto -. I controlli a cui si riferisce la Giunta sono del 2021 e siamo nel 2023. Ci sono 13 siti che attendono ancora di essere bonificati”.