20 Febbraio 2023

Antonio Mazzeo a San Rossore con Vera Vigevani Jarach e i giovani toscani per la memoria viva

“Ragazzi, io credo in voi. Abbiamo bisogno di giustizia sociale, abbiamo bisogno di unire le nostre forze. Bisogna partecipare ragazzi, noi e voi. Questa è la memoria. Per fare in modo che la violenza e l’odio del Novecento non tornino mai più. Rompiamo il silenzio. La parola impegno è sorella della parola resistenza. Parte tutto dall’educazione e dalla scelta di non restare immobili, di fare la differenza. La nostra forza sarà non cedere alla prepotenza. Io ho scelto di non farmi mai giustizia da sola. Voi giovani avete dalla vostra la forza dell’energia della vita, del buon senso, della partecipazione, della giustizia e avete con voi una vecchiona come me. Il più grande dono della vita sono le amicizie, ragazzi non scordatelo, finché ci saremo, io ci sarò per voi. Abbiate cura dei vostri amici sempre. Questo incontro è un dono, potervi ascoltare, e non solo rispondere. Insieme non abbiamo solo ripassato la Storia, ma stiamo trovando il modo di fare la differenza oggi. C’è chi sostiene che migliorare il mondo sia un’utopia, ma io credo che le utopie a volte possano realizzarsi, facciamolo insieme”.

In queste parole c’è tutta la potenza di Vera Vigevani Jarach, e della sua vita dedicata alla ricerca di giustizia. Novantaquattro anni, attivista e scrittrice, vittima delle leggi razziali fasciste e madre di Plaza de Mayo, perse la figlia Francadesaparecida nel 1976 solo diciottenne, vittima della dittatura argentina e dei voli della morte.

Vera insieme al presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo ha portato la propria testimonianza ai giovani toscani e ai rappresentanti delle istituzioni riuniti nel Parco di San Rossore, proprio dove vennero firmate le leggi razziali dal Re Vittorio Emanuele III il 5 settembre 1938.

E proprio a pochi metri dalla targa che ricorda la firma delle leggi razziali, la memoria si fa cosa viva, nell’albero di melograno piantato dal presidente Mazzeo insieme a Vera Vigevani Jarach, ai giovani toscani, al presidente del’Ente Parco Lorenzo Bani, all’ A.N.P.I. e con la collaborazione dell’Associazione 24marzo Onlus, in ricordo del nonno di VeraEttore Felice Camerino, deportato ad Auschwitz dove ha trovato la morte, senza che una tomba potesse accogliere il suo corpo.

Ancora una volta insieme ai giovani e agli anziani testimoni degli orrori del Novecento la Toscana ha ribadito che è una terra che non odia, impegnata da sempre nella difesa dei diritti umani. Dal 30 novembre 1786, quando il Granduca Pietro Leopoldo abolì la pena di morte e la tortura.

Alla giornata hanno partecipato anche Bruno Possenti, presidente dell’ANPI Pisa, il presidente della provincia di Pisa, Massimiliano AngoriLorenza Lorenzini, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Pisa, Maurizio Gabbrielli, presidente della comunità ebraica di Pisa, Ruth Dinslage e Hugo Chuhan dell’Associazione 24marzo Onlus, e l’ex consigliere regionale Tommaso Fattori che nella scorsa legislatura ha proposto il conferimento del Gonfalone d’argento a Vera Vigevani Jarach.

Potrebbe interessarti anche

Consiglio Regionale: oltre 11 milioni e 687 mila euro per restauro e innovazione del patrimonio

7 Agosto 2025
Vedi il video

Custodire la storia, costruire il futuro: i restauri del Consiglio Regionale nell’XI Legislatura

7 Agosto 2025
Vedi il video

Seduta del Consiglio regionale di giovedì 31 luglio

31 Luglio 2025
Vedi il video

Seduta del Consiglio regionale di mercoledì 30 luglio

29 Luglio 2025
Vedi il video