12 Marzo 2024

Urbanistica: territorio, semplificazioni procedurali della conferenza di copianificazione

L’Aula di palazzo del Pegaso ha approvato a maggioranza la legge di modifica alle norme in materia di governo del territorio (l.r. 65/2014), con 21 voti favorevoli (Pd e Iv), 11 astenuti (FdI e Lega), 2 contrari (M5S)

Comunicato stampa n. 0289
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Firenze – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza la legge di modifica alle norme in materia di governo del territorio, registrando 21 voti favorevoli (Pd e Iv), 11 astenuti (FdI e Lega) e 2 contrari (M5S). Ad illustrare il provvedimento, la presidente della commissione Territorio, ambiente, mobilità, infrastrutture, Lucia De Robertis (Pd), che ha parlato di un duplice obiettivo. Il primo quello di snellire il procedimento di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale che si determina attraverso l’esclusione dalla conferenza di co-pianificazione dei piani strutturali, in quanto strumenti non localizzativi di interventi edificatori, e parimenti, delle opere pubbliche. Il secondo obiettivo è l’adeguamento della normativa alle modifiche introdotte dal legislatore nazionale al testo unico sull’edilizia, al fine di garantire la massima coerenza fra le due fonti normative, a tutela della certezza del diritto per comuni, cittadini ed imprese.

“Relativamente al primo aspetto – ha sottolineato la presidente – la natura non localizzativa dei piani strutturali, ribadita in commissione con l’approvazione di un emendamento presentato dal Partito democratico, rende non necessario il passaggio in co-pianificazione”. L’esclusione dalla co-pianificazione per i piani strutturali va ad operare per quelli che saranno avviati successivamente all’entrata in vigore di queste modifiche.

Per quanto concerne il secondo obiettivo, si concretizza in specifici interventi, alcuni dei quali oggetto di emendamenti proposti dall’Assessore. Entrando nel merito degli adeguamenti si va da quello relativo alla disciplina statale dei titoli abilitativi necessari per eseguire gli interventi di ristrutturazione edilizia a quello che è il regime sanzionatorio, ed a quello sulle opere di urbanizzazione secondaria. Come ricordato, rientra in tale ambito anche l’adeguamento alla sentenza del Consiglio di Stato in ordine ai termini per la presentazione della richiesta di sanatoria in caso di abusi edilizi, e ai termini per la rimozione o la demolizione dei manufatti abusivi.

Allo stesso tempo, infine, sono da annoverare in questa categoria anche l’introduzione nell’elenco delle opere realizzabili in edilizia libera, l’installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti, nonché la realizzazione di vasche per la raccolta delle acque meteoriche per uso agricolo fino ad un volume massimo di cinquanta metri cubi.

Nel contesto delle misure introdotte, per superare le criticità riscontrate nell’attuazione della legge, De Robertis ha ricordato l’inserimento in legge delle modalità di trasformazione delle serre, questione attenzionata dal vicepresidente della commissione, Alessandro Capecchi (FdI) mediante specifica mozione.

“L’intervento normativo si propone infine di porre le basi per una futura attività di monitoraggio del fenomeno dell’abusivismo edilizio da parte della Regione – ha concluso la presidente – Su questa legge la quarta commissione, che ha espresso parere favorevole a maggioranza lo scorso ottobre, ha svolto l’audizione di ANCI, UPI, Istituto nazionale di Urbanistica e Rete delle Professioni Tecniche, audizione alla quale sono state invitate anche le associazioni ambientaliste”.

Entrando più nel merito, obiettivo precipuo della modifica normativa è la mitigazione delle criticità emerse nell’applicazione della legge, ad un decennio dalla sua approvazione. In particolare l’atto intende intervenire per snellire le modalità di svolgimento della conferenza di copianificazione, intervenendo sia nell’ambito della sua applicazione che nell’ampliamento dei casi di esclusione di tale istituto.

Inoltre, la legge intende riallineare la disciplina dei titoli abilitativi necessari per l’esecuzione degli interventi di ristrutturazione edilizia al Testo Unico dell’Edilizia (Dpr 380/2001), poiché attualmente la legge regionale 65 opera una netta distinzione tra interventi di ristrutturazione meramente conservativi, assoggettati solamente alla Scia e i più corposi interventi di ristrutturazione, che comportano la demolizione e la ricostruzione dell’edificio, che invece necessitano del permesso di costruire. Il Dpr 380, invece, non opera alcuna distinzione tra gli interventi conservativi e ricostruttivi, e questo mancato allineamento tra la normativa statale e quella regionale, seppur consentito, ha creato nella sua applicazione diverse difficoltà. Infine, la legge si propone l’obiettivo di precostituire la base normativa per la futura attività di monitoraggio del fenomeno dell’abusivismo edilizio da parte della Regione, poiché occorre ricordare, che allo stato attuale i dati relativi alle opere abusive non sono trasmessi alla Regione ma sono oggetto di comunicazioni, effettuate dai comuni, alla Provincia o alla Città metropolitana, oltre che all’Autorità giudiziaria e al Ministero. L’intervento di modifica normativa, pertanto, è necessario per creare un sistema informativo regionale in materia. La legge consta di 28 articoli.

Un acceso dibattito ha caratterizzato l’approfondimento sulla legge, che ha visto intervenire Marco Landi (Lega), Irene Galletti (M5S), Alessandro Capecchi (FdI), Cristiano Benucci (Pd), Stefano Scaramelli (Iv), Vincenzo Ceccarelli (Pd),  e l’assessore Stefano Baccelli.

Secondo Landi il problema è “la ratio della legge, snaturata dalle 92 modifiche”. Da qui l’auspicio di giungere ad un percorso di totale revisione della stessa normativa. Al di là degli obiettivi, per Galletti la complessità della tematica rischia di compromettere i delicati equilibri, con una pianificazione urbanistica che finisce per essere relegata a mero ruolo periferico. “Siamo di fronte ad un ennesima limatura dei contenuti della legge Marson”, ha affermato. Il vicepresidente Capecchi, dopo aver ricordato il lavoro svolto in commissione e quindi le diverse proposte avanzate, si è soffermato nello specifico sull’attività di rilascio dei “pareri, che diventano circolari operative, andando ad illustrare un ordine del giorno che impegna l’esecutivo regionale “a far predisporre, agli uffici competenti della Regione nell’ambito della prossima legge di manutenzione, l’interpretazione autentica dell’articolo 70 comma 5 della Legge regionale 10 novembre 2014, n. 65, affinché sia da interpretarsi nel senso che i manufatti possono essere mantenuti fintantoché necessari allo svolgimento dell’attività agricola”. “Obiettivo finale – ha concluso il vicepresidente – è quello di non disperdere il governo del territorio e di semplificare”. Per il consigliere Benucci, ogni volta che si discute della 65 si ripetono sempre gli stessi concetti: della serie repetita iuvant, ma “una legge sul governo del territorio deve essere per sua natura dinamica e caratterizzata dalla concertazione tra i vari livelli istituzionali”. Secondo Benucci è quindi opportuno attendere la norma sulla manutenzione e non intervenire con un ordine del giorno, che finirebbe per essere una sorta di “pronunciamento”. Capecchi ha poi ritirato l’odg, ribadendo comunque la necessità di pervenire alla interpretazione autentica del dispositivo normativo in questione, che secondo Ceccarelli si può fornire solo con una legge. Il capogruppo del partito democratico ha parlato di norma che recepisce la 380 e semplifica una materia assai complessa: “è nostro compito migliorarne l’attuabilità, senza snaturarne gli obiettivi”. A favore della legge si è espresso anche il vicepresidente dell’Assemblea Scaramelli, che ha, però, voluto ricordare come in occasione delle ultime elezioni regionali Italia Viva fosse per l’abrogazione tout court della 65, a differenza del Partito democratico, che invece ha sempre preferito procedere con modifiche graduali: “questo testo è comunque un passo avanti e la legislatura non è ancora conclusa”, ha terminato. L’assessore Baccelli, partendo dall’approccio ideologico che da sempre accompagna la 65, ha parlato di “modifica sulla scorta dell’esperienza” e di pregio in tema di paesaggio, da intendere nella sua completa dimensione regionale.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana