25 Gennaio 2023

Stati Generali Cultura: in Commissione la riforma del settore musicale

Audizioni anche sulla rigenerazione urbana finalizzata all’offerta culturale. Durante i lavori il parere positivo a maggioranza sul bilancio 2021 di Fondazione Sistema Toscana. La presidente Cristina Giachi: “Lavoro intenso e significativo su due temi fondamentali”

Comunicato stampa n. 0065
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Firenze – La commissione Istruzione e cultura presieduta da Cristina Giachi (Pd) continua il suo lavoro di approfondimento sugli Stati Generali. La seduta di mercoledì 25 gennaio è stata l’occasione per affrontare durante le audizioni due temi importanti riassunti dalla presidente Giachi: “E’ stato un lavoro intenso e molto significativo su due argomenti, la rigenerazione urbana finalizzata all’offerta culturale e il tema della riforma del sistema, non solo dell’insegnamento, ma anche della formazione musicale in Italia e in Toscana attraverso l’analisi di un progetto complessivo che vorrebbe introdurre i musicisti nell’ambito delle declinazioni delle residenze artistiche”. “Gli spunti sono stati numerosi – ha concluso la presidente della Commissione – e confluiranno negli atti risolutivi degli Stati Generali”.

“La musica – secondo la vicepresidente della commissione Luciana Bartolini (Lega) – è molto sottovalutata nella scuola italiana. Ci hanno parlato di tante problematiche specifiche per le scuole di musica che prima con i conservatori non c’erano. Perché i bambini accedevano all’età di 10 anni e oggi invece succede dopo la scuola superiore. E così tanti non hanno la possibilità di realizzarsi. Un ragionamento sulle scuole di musica verrà fatto in commissione”.

Approvati gli atti all’ordine del giorno con il parere positivo a maggioranza sul bilancio di esercizio del 2021 di Fondazione Sistema Toscana e l’illustrazione del consigliere regionale Vittorio Fantozzi (Fratelli d’Italia) della proposta di legge sulle misure per favorire l’acquisizione di competenze civiche nei giovani. Sono seguite le audizioni.

Sul tema della trasformazione e riutilizzo di spazi a fini culturali e sociali per la rigenerazione urbana Laura Caruso di CasermArcheologica ha parlato di un settore “cresciuto moltissimo anche grazie alla Regione”, e ha aggiunto di auspicare “una riproposizione del bando sulla rigenerazione urbana a base culturale per riaprire questo dialogo per ripartire e monitorare un fenomeno che ha il limite di essere nuovo e non avere un interlocutore”.

L’assessore alla Cultura e istruzione di Follonica Barbara Catalani ha evidenziato il lavoro fatto in autonomia dall’amministrazione comunale aggiungendo che “la rigenerazione urbana è molto spesso umana e incide su quella urbana” e proponendo poi “un contenitore che possa permettere a queste realtà di avere una continuità economica prescindendo dalla logica del bando”.

Per parlare dell’impegno della Regione con il progetto GiovaniSì  è intervenuto Bernard Dika: “Mi occupo da due anni del progetto fortemente voluto dal presidente Eugenio Giani e che ha creato un grande portale che contiene l’offerta per i giovani. Non è necessario trovare nuovi spazi, ma rigenerare strutture dismesse e metterci dentro giovani che si sentano orgogliosi di dare un contributo per la loro comunità”.

E sulla possibilità di portare avanti le attività oltre le risorse dei bandi ha voluto consegnare alla Commissione una pubblicazione scritta da 80 ragazze e ragazzi con le loro idee di politiche culturali legate ai giovani. “Fondamentale – ha concluso – è decidere insieme a loro, altrimenti il rischio è di fare bandi a cui non partecipa nessuno”.

La professoressa Germana Giorgerini esperta di progettazione/produzione di musica e spettacoli dal vivo ha presentato invece la sua proposta di sostegno, sviluppo e valorizzazione del settore musicale in Toscana. “E’ una proposta molto semplice, tutti hanno la necessità di essere sostenuti e il sistema musicale va ripensato come una filiera come tutti gli altri sistemi”.

“Il problema – ha sottolineato – è che ci sono tante scuole medie a indirizzo musicale, ma le ragazze e i ragazzi ci arrivano troppo tardi. Togliere l’identità agli istituti di alta formazione ha portato allo svuotamento delle sale da concerto. Sulle scuole di musica territoriali è necessario un inquadramento a livello contrattuale. Un docente incaricato di insegnare a bimbo di sei anni deve essere una persona competente, pagata per quello che va a fare, e le scuole di musica dove l’ambiente non è sano, vanno verificate”.

“Sulle residenze artistiche – ha concluso Giorgerini – è fondamentale inserirsi negli accordi con la Regione, aprendole ai musicisti, mentre ora sono aperte ad attori e danzatori.  Le residenze sono un anello fondamentale per garantire alle ragazze e ai ragazzi che escono da diplomi di primo e secondo livello, un’identità artistica. Una mossa vincente potrebbe essere quella di inserire un concerto di musica nei cartelloni che offrono la prosa”.

Per la consigliera regionale Elena Rosignoli (Pd) “il progetto presentato dalla professoressa Giorgerini raccoglie interamente quello che è lo spirito degli Stati Generali che stiamo affrontando e ha messo in evidenza tutte le problematiche legate sia al settore musicale, ma che si rispecchiano anche negli altri settori. Un po’ di confusione e una mancanza di organizzazione di quelli che sono i percorsi di studio, la contrattualistica del personale e la formazione effettiva e fattiva dei musicisti in tutte le loro sfaccettature”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana