Sanità: via libera al frazionamento della maxi-zona distretto “Aretina-Casentino-Valtiberina”
Il Consiglio approva all’unanimità la proposta di delibera. Non si escludono approfondimenti su altri territori ma “senza automatismi”
Firenze – Il Consiglio regionale approva all’unanimità il frazionamento della maxi-zona distretto “Aretina-Casentino-Valtiberina”. Non si escludono a priori altre revisioni “ma non ci saranno automatismi” ha avvertito il capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli.
Nel corso del dibattito, accanto alla soddisfazione sulla nuova organizzazione territoriale, è emerso infatti che le criticità mostrate in questa particolare zona, molto vasta e disomogenea, non possono essere replicate se non con attenta analisi e approfondimenti. “Arriviamo – ha spiegato Ceccarelli – alla fine di un percorso iniziato a gennaio con la mozione, approvata all’unanimità, che intendeva prendere in considerazione le situazioni che mostravano criticità”. “Ma questo non significa – ha continuato – che nel frattempo quel tipo di organizzazione abbia provocato danni e non è detto che procedere in analogia su altri territori sia la strada migliore. La stessa Anci ha espresso parere favorevole a condizione che la revisione fosse limitata a questa zona soltanto” ha chiarito.
A confermare le parole del capogruppo Lucia De Robertis (Pd): “Lo avevamo detto nel 2017 che si doveva procedere ad una verifica. L’emergenza pandemica ci ha reso ancora più edotti della necessità di affermare ancora di più l’organizzazione territoriale e oggi riportiamo le tre zone ad un’autonomia”.
Anche per Marco Casucci (Lega) Arezzo “da sempre aveva i numeri per una sua autonomia”. Nell’esprimere soddisfazione per una revisione “coerentemente sostenuta nel tempo” ha ricordato che ci sono altre zone distretto, grossetano in testa, che meritano una “debita attenzione”.
Convinto del frazionamento il vicepresidente della commissione Sanità Andrea Ulmi (Lega) che ancor più convintamente ha dichiarato: “Anche il grossetano sta vivendo una situazione simile. Mi auguro che questo sia solo l’inizio di una revisione critica più complessiva”.
Voto a favore lo ha dichiarato anche Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) che pure ha precisato: “Ci sono troppe situazioni lasciate all’estemporaneità e alla mancanza di un criterio generale di Governo della Sanità. Gli accorpamenti fatti in passato erano sbagliati”. A suo dire c’è bisogno di “regole oggettive, chiare, trasparenti e gli Stati generali della Salute avranno un senso compiuto se riusciremo a stabilire questi criteri”. Criteri che dovrebbero valere anche per le nomine, ha aggiunto commentando quella recente di Federico Gelli a direttore generale della Sanità. “Questa scelta – ha chiarito – mette in luce come sono state fatte tutte le altre in passato, senza badare al merito e alle competenze quindi condizionando fortemente il sistema”. E a dimostrare la tesi Petrucci ha citato “decine di professionisti scappati verso Regioni dove non c’è una prepotente politicizzazione”.
Il frazionamento, come spiegato dal presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni (Pd) illustrando l’atto in aula, divide la maxi zona distretto in zone distinte: Aretina (comprendente i comuni di Arezzo, Capolona, Castiglion Fibocchi, Civitella in Val di Chiana, Monte San Savio, Subbiano); Casentino (Bibbiena, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Poppi, Pratovecchio, Stia, Talla); Valtiberina (Anghiari, Badia Tedalda, Caprese Michelangelo, Monterchi, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, Sestino).