Sanità: le richieste dei sindacati per i cittadini anziani
Ascoltati in Commissione i sindacati confederali dei pensionati, che hanno presentato una piattaforma di proposte per migliorare da subito la fruizione dei servizi sociosanitari
di Cecilia Meli
Firenze – Una piattaforma con cinque richieste per migliorare da subito la fruizione dei servizi del sistema sanitario regionale da parte dei cittadini toscani anziani. L’hanno presentata unitariamente le tre sigle dei sindacati confederali dei pensionati in Toscana, e mercoledì 23 ottobre a questo proposito i rappresentanti delle segreterie regionali di Spi Cgil Toscana, Fnp Cisl Toscana e Uilp Uil Toscana sono stati ascoltati dalla commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd).
Durante l’audizione, in merito a “La situazione della popolazione anziana, nel processo di riorganizzazione della Sanità Toscana”, i rappresentanti sindacali hanno spiegato che, in vista dell’adozione di un nuovo modello di assistenza sociosanitaria territoriale operativo dal 2026, i sindacati hanno chiesto e ottenuto dalla Giunta di effettuare una serie di sperimentazioni. Si tratta di selezionare alcune iniziative che possano da un lato sostenere la transizione già definita e dall’altro dare da subito ai cittadini una percezione del miglioramento che i processi di riorganizzazione mettono in atto. La parola d’ordine, hanno ribadito i sindacati, è quello di integrare l’ospedale, che deve essere sempre più specializzato nella sua offerta, e il territorio, che deve offrire migliore prossimità, assolutamente necessario in caso di popolazione anziana, fragile e con cronicità.
Per questo, sostengono Cgil, Cisl e Uil nella piattaforma presentata, “l’opportunità della realizzazione di una rete capillarmente diffusa delle Case di Comunità deve rappresentare un punto centrale dell’azione riformatrice della Regione. Si tratta, in quest’ambito, di individuare almeno una struttura per provincia, dove sperimentare modelli organizzativi e funzionali, a partire dal rapporto con l’istituzione delle Cot e degli ospedali di comunità, che possano superare eventuali criticità a partire dal tema delle prenotazioni e delle visite specialistiche che non possono essere lasciate all’iniziativa del paziente, soprattutto se molto anziano”.
Ancora, serve in questo ambito un modello di presa in carico del paziente, svincolato da eccessi burocratici, da realizzare con una radicale azioni di snellimento e semplificazione delle procedure, liberando il sistema da eventuali duplicazioni di certificati e moduli per l’accesso ai servizi e l’indeterminatezza dei ruoli.
Un terzo punto, hanno illustrato i rappresentanti sindacali, è dato dalla necessità di imprimere un’accelerazione per una strategia di prevenzione per la popolazione anziana, volta a comprimere il tempo della non autosufficienza rispetto al tempo di vita, realizzando, anche in questo caso, sperimentazioni in tutte le province per una capillare monitoraggio geriatrico degli over 70.
Quarto punto, per i sindacati occorre dare certezza a tutte le cittadine e i cittadini toscani dell’assistenza da parte del medico di base. A questo proposito serve creare una cabina di regia regionale per la fase transitoria, dove valutare provvedimenti operativi per offrire soluzioni anche temporanee a quei territori dove venga a mancare la copertura del servizio di medicina generale.
Infine, deve essere favorito il ruolo del pubblico in ambito socioassistenziale, a partire dalle strutture di Rsa, nella gestione delle cure intermedie e nel monitoraggio medico sui pazienti di queste strutture.
Il contributo è stato accolto con favore da tutti i membri della Commissione. Il presidente Sostegni e altri hanno sottolineato come i temi posti siano condivisibili e in parte sovrapponibili agli atti programmatici approvati a inizio legislatura. Positivo sperimentare rapidamente nuovi modelli di organizzazione sul territorio; la Commissione investirà di questi temi l’assessore competente nelle prossime sedute. Da parte del presidente è partita la proposta di indicare alcune procedure, legate alle competenze regionali, su cui la Commissione possa da subito lavorare per realizzare una concreta semplificazione. Alessio Gramolati, per la Cgil, ha fornito come esempio la trafila burocratica necessaria a stabilire se un cittadino abbia diritto al contributo badanti, che prevede una serie di passaggi e autorizzazioni ridondanti. Dimezzare le procedure a fronte di oltre settemila domande, ha detto Gramolati, permetterebbe di risparmiare due milioni di euro e velocizzare l’iter.