22 Novembre 2024

Sanità: audizione dell’assessore Bezzini sul payback

L’assessore al Diritto alla Salute intervenuto nella Commissione guidata da Enrico Sostegni (Pd)

comunicato n.01202
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Firenze – Il payback è stato il tema al centro dell’audizione dell’assessore al Diritto alla Salute Simone Bezzini che si è svolta martedì 19 novembre in Commissione Sanità, guidata da Enrico Sostegni (Pd), a seguito di una richiesta di approfondimento da parte della stessa Commissione in vista della discussione sulla variazione di bilancio.

L’assessore ha ripercorso le tappe della vicenda, ricordando che nel 2015 la legge di stabilità ha introdotto il payback, ovvero “una modalità per la regolazione e il contenimento della spesa farmaceutica che prevede, una volta superato un tetto, che la quota in eccesso venga ripartita in parte sulle Regioni e sulle aziende”.

Bezzini ha poi sottolineato come la Regione Toscana abbia degli alti livelli di spesa per i dispositivi medici “perché ha un sistema di contabilizzazione molto evoluto, un alto rapporto tra sanità pubblica e privato convenzionato oltre a una componente di avanguardia, la robotica, che incide sui costi”.

Dopo le sentenze di questa estate, con cui la Corte Costituzionale ha sancito la costituzionalità del payback sui dispositivi medici, si attendono a primavera inoltrata i primi pronunciamenti dei TAR sui numerosi ricorsi delle aziende.

Bezzini ha inoltre annunciato come siano iniziate le operazioni di ricognizione da parte degli Uffici della Regione e per le annualità 2019-2020-2021 la stima è di 260 milioni di euro. Per il 2022-2023 i dati parlano di circa 200 milioni di euro. L’assessore ha poi precisato come “per il periodo 2015-2018 la Regione Toscana ha introitato circa il 50 per cento del dovuto, oltre a una serie di pagamenti effettuati dalle imprese (10 per cento). Il resto è collegato all’esito dei contenziosi. La parte non introitata ammonta a circa 160 milioni”.

“Sul payback abbiamo chiesto più volte al Ministero e alla Conferenza delle Regioni l’istituzione di un tavolo, in cui coinvolgere anche le imprese, per costruire un percorso e ragionare su come garantire il dovuto alle Regioni – ha aggiunto Bezzini – . Tuttavia, anche se si trova un accordo sul passato, la legge continua a produrre effetti ed è necessaria una ridefinizione del modello teso a governare e controllare la dinamica della spesa per i dispositivi medici”.

 

 

 

 

 

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