31 Luglio 2025

Risorsa idrica: legge al parlamento per contributo ai Comuni sorgivi

L’atto, di cui è primo firmatario Diego Petrucci (Fratelli d’Italia, è stato emendato da Marco Niccolai (Pd) ed è stato approvato all’unanimità

Comunicato stampa n. 0934
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Firenze – Il Consiglio regionale, nella seduta notturna di mercoledì 30 luglio, ha approvato all’unanimità la proposta di legge al Parlamento, di iniziativa dei consiglieri di Fratelli d’Italia Diego Petrucci e Vittorio Fantozzi, ed emendata dal Pd, che ha l’obiettivo di prevedere forme di compensazione per i cosiddetti “comuni sorgivi”, ovvero quelle realtà dove sono presenti le sorgenti di acqua potabile. La pdl sarà inviata alla Camera. I due emendamenti approvati hanno come primo firmatario Marco Niccolai (Pd).

Nell’illustrare l’atto all’Aula, la presidente della commissione Territorio e ambiente, Lucia De Robertis (Pd), ha spiegato che la pdl “prevede che all’interno dei costi che compongono la tariffa del servizio idrico, e senza aumentarne il costo per i cittadini, venga inserito un contributo destinato ai cosiddetti ‘comuni sorgivi’” come “forma di compensazione per le limitazioni di utilizzo del loro territorio dovute alla presenza di fonti idriche”. Il Consiglio, ha spiegato la presidente, “aveva già affrontato la questione, approvando nel settembre 2022 la risoluzione 207 per l’istituzione di un fondo a salvaguardia dei comuni sorgivi”. C’era una preoccupazione, ha precisato De Robertis, “che questo contributo non ricadesse sulla tariffa, causando un incremento di costi per gli utenti. Abbiamo perciò è stata avviata un’interlocuzione con l’Autorità Idrica Toscana (AIT), la quale ha precisato che, affinché il contributo non incida sulla tariffa, deve essere individuato da Arera come ‘costo endogeno’, a carico dei gestori, e non come “costo passante” da inserire nella tariffa”. De Robertis ha aggiunto che “per ragioni di equità, il contributo non dovrebbe essere destinato solo ai comuni con sorgenti, ma anche a quelli che sono sede di altre tipologie di fonti idriche a uso idropotabile, come pozzi o prelievi da fiumi, come ad esempio Montedoglio”. La presidente ha annunciato la presentazione di due emendamenti da parte del collega Niccolai, “emendamenti che andranno a chiarire meglio questi aspetti, permettendo così di esprimere parere favorevole sulla norma”.

“Ho volentieri sottoscritto gli emendamenti proposti dal presidente Niccolai, riconoscendo che questi migliorano il testo di legge che avevo inizialmente formulato”, ha detto Diego Petrucci. L’obiettivo, ha spiegato, è quello di riconoscere il valore dell’acqua: “Se anziché in questi territori nascesse acqua, nascesse petrolio, o ci fosse un altro minerale prezioso o un altro bene, questa sorgente avrebbe un valore commerciale pari a zero, come adesso succede per l’acqua? Io penso di no”. Con questa analogia, Petrucci ha inteso sottolineare che “l’acqua, in quanto risorsa preziosa, dovrebbe avere un riconoscimento di valore commerciale”. Chiudendo il suo intervento, ha espresso l’auspicio che il Parlamento “tenga conto di questa sollecitazione”.

Niccolai ha confermato che Petrucci ha condiviso i punti chiariti dagli emendamenti, tra cui una definizione più precisa dei comuni sorgivi e la conferma che il contributo deve essere a carico del gestore. “L’intento degli emendamenti e della pdl è quello di colmare un vuoto normativo nazionale, riconoscendo il valore intrinseco dell’acqua come risorsa preziosa e sostenendo i territori che la forniscono”, ha detto.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana