Ri-Generazione Toscana: murales ‘I colori della Pace’ alla scuola media Poliziano di Firenze prima opera di street art finanziata dal bando più riuscito del Consiglio regionale
Il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo: “Ognuno di noi può contribuire a costruire un mondo di pace”. La presidente della commissione Cultura Cristina Giachi: “I muri si possono scrivere, tutto dipende da come lo si fa e dal messaggio che si vuole diffondere”. Il consigliere Mario Puppa: “Con l’arte riqualifichiamo ambiente ed edifici”
Firenze – La scuola media Poliziano di Firenze sarà capofila della street art come valore sociale, educativo e di riqualificazione. Stamani, martedì 13 dicembre, il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo con la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi e il consigliere regionale Mario Puppa hanno presentato ‘I colori della Pace’, primo murales che sarà realizzato grazie al bando più riuscito del Consiglio regionale: bando Ri-Generazione Toscana, oltre 2milioni a 193 Comuni.
Insieme al curatore del progetto, Gian Guido Maria Grassi, e agli artisti che lo realizzeranno Muz e Moneyless, hanno spiegato alle studentesse e agli studenti della scuola il valore dell’iniziativa resa possibile anche grazie al contributo dell’Associazione Start – Open your eyes.
“L’opera – ha detto Mazzeo – è un messaggio di come con mezzi di comunicazione moderni si può rappresentare la pace in un tempo così difficile. Siamo felici ed orgogliosi di aver finanziato un progetto come questo. Credo che ognuno di noi possa contribuire a costruire un mondo di pace”.
Il murales sarà eseguito a quattro dai mani dai due artisti toscani. Moneyless dipingerà la facciata d’ingresso della scuola e un grande bandiera di tre metri per due; Muz realizzerà un’installazione sulla cancellata e sulla barriera antirumore. “A dimostrazione – ha detto il consigliere Puppa – di come l’arte sia veicolo straordinario per la riqualificazione degli ambienti e per migliorare l’aspetto visivo degli edifici”.
Anche il messaggio che ridipingerà il volto del plesso Poliziano è straordinario. “I muri si possono scrivere. Tutto dipende da come lo si fa e dal messaggio che vogliamo dipingere” ha detto la presidente della commissione Cultura Giachi. “Questo progetto – ha continuato – che parla alle cittadine e cittadini più giovani con un linguaggio che apprezzano e comprendono”.
“In presenza del cambiamento dei modi d’uso del tempo e dello spazio che induce ad una profonda riflessione sul futuro e sul necessario processo di rigenerazione dei centri abitati e del paesaggio, l’arte è un elemento fondamentale per la valorizzazione dell’identità di un luogo attraverso l’estetica e la sua capacità rappresentativa e di veicolazione di significati” ha dichiarato il curatore Grassi. “Gli artisti italiani e, in particolar modo, quelli toscani ieri come oggi portano al mondo un grande contributo; la bellezza delle loro opere commuove gli animi e porta entusiasmo: partecipano in modo determinante alla costruzione della comunità e al progresso della Nazione”.
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‘I colori della pace’ è un progetto artistico, didattico e culturale, curato da Gian Guido Maria Grassi e realizzato dall’Associazione Start – Open your eyes nato su iniziativa e promosso dal Consiglio regionale della Toscana, che, attraverso la street art, unisce la volontà di una riqualificazione legata al territorio, la possibilità di una partecipazione attiva dei giovani artisti e della scuola attraverso dei laboratori didattici, che porterà a dipingere quattro edifici situati nel territorio toscano (comuni di Firenze, Lucca e Pisa).
In sintonia con le linee della legge regionale 3/2022 il progetto coinvolge 4 artisti toscani di fama internazionale; la selezione individua artisti, nati tra gli anni ’70 e gli anni ’80, che sono stati tra i pionieri della scena toscana per questa nuova forma di arte legata alle culture underground e ai movimenti giovanili. Artisti che, partiti in modo spontaneo dallo scrivere il proprio nome nelle strade, sono oggi tra i più grandi interpreti dell’arte urbana italiana e globale.
Ciascun artista realizzerà una delle opere e sarà affiancato da un artista toscano under 35; saranno così prodotte delle opere a 4 mani in cui gli artisti più giovani avranno modo di fare esperienza e crescere: una sorta di tradizione e di esperienza educativa analoga a quelle delle botteghe del rinascimento. Gli artisti under 35 selezionati sono giovani emergenti che hanno già avuto modo di farsi conoscere a livello nazionale e sono stati individuati di concerto con gli artisti sopra elencati.
Il tema selezionato per questo ciclo di interventi è LA PACE. I dipinti e i colori diventano portatori di un messaggio universale, esprimendo l’esigenza di pace che accompagna o dovrebbe accompagnare il genere umano: una pace non solamente politica e sociale ma una pace totale, una pace cosmica, un senso di pace personale, in rapporto con gli altri e con la natura. Riferimenti importanti sono i primi 11 articoli della Costituzione Italiana dove si ritrovano molti di questi principi fondamentali
Il coinvolgimento giovanile prevede un ulteriore livello: la didattica nelle scuole. Non è un caso che il primo intervento sia realizzato a Firenze presso la Scuola media Poliziano e inauguri questa stagione di rinascita artistica e culturale promossa grazie alla legge regionale.
BIOGRAFIE
Moneyless
Moneyless (Teo Pirisi), nato a Milano nel 1980 e cresciuto a Lucca, fin da ragazzo approda alle prime esperienze espressive e al graffitismo, si diploma successivamente all’Accademia di belle arti di Carrara in Multimedia e consegue la specializzazione in Comunicazione Design all’Isia di Firenze; pioniere del muralismo astratto in Italia, ha indagato tecniche e materiali differenti (pitture su muro, legno, lastre e tela, disegni su carta, sculture in metallo o legno, installazioni con corde) e oggi è tra i più importanti artisti urbani internazionali con opere esposte in contesti prestigiosi di tutto il mondo siano essi spazi pubblici, musei, collezioni e gallerie. Partito dallo studio del minimalismo e della geometria, come ipotesi di studio delle forze della Natura, ha sentito forte il richiamo alla libertà e alla astrazione e, in questo percorso coerente, ha superato lo studio iniziale dei poligoni e dei solidi platonici per indagare il cerchio e arrivare quindi a frammentare le linee e le forme per disperderle nello spazio come “fuochi d’artificio”: combinando i graffiti alle sperimentazioni artistiche è riuscito a creare uno stile unico in grado di trasferire un’immediata percezione cinetica rilevatrice dell’intimo mistero della materia secondo l’assioma «ubi materia ibi geometria» (Keplero).
Muz
La cancellazione e l’alterazione dello spazio presente attorno alla parte inquadrata diventano importanti quanto il rappresentato, evocando l’assenza di limiti all’interno dell’immagine. Le modifiche attuate nell’ambiente fanno nascere così nuovi stati d’animo dapprima passivamente percepiti, poi portati a far reagire costruttivamente con l’accrescimento della loro presa di coscienza. L’idea è quella di cercare nel gesto dello sguardo il primo passo per una comprensione della realtà, cercando di attuare una riattivazione semantica e morfologica di sistemi preesistenti.
Ed è per questo motivo che la forma non è più fine a sé stessa ma diventa veicolo d’informazioni, mezzo di comunicazione al servizio dell’osservatore.
Quest’ultima trae sostentamento dal contesto e viceversa diventando una zona definita nella quale è possibile incontrarsi per il dominio naturale delle contingenze assieme al territorio marcato dall’uomo. L’idea è che la concezione di uno spazio passi in primo luogo attraverso la sua percezione evitando così di arrivare ad essere come prima cosa imposto invece che esposto. Tale resa crea quel richiamo, quella traiettoria che inevitabilmente parte dal soggetto guardato verso il soggetto che sta compiendo l’azione. Esso riconosce in quest’ultimo la capacità di interpretare la propria intenzione di significare qualcosa, sé stesso.
Le dichiarazioni in video
La dichiarazione di Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale
La dichiarazione di Cristina Giachi, presidente della commissione Cultura
La dichiarazione di Mario Puppa, consigliere regionale
La dichiarazione di Silvia Mauri, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Poliziano di Firenze
La dichiarazione di Gian Guido Maria Grassi, curatore del progetto
La dichiarazione di Moneyless, artista
La dichiarazione di Muz, scultore e artista