26 Luglio 2023

Regione Toscana: Prs 2021-2025, priorità e investimenti per quasi 9,5 miliardi

L’illustrazione in Aula del presidente della commissione Bilancio, Giacomo Bugliani: “Agganciare la ripresa del territorio regionale, ponendo al centro innovazione, lavoro, territori e sostenibilità”. Nel Programma regionale di sviluppo entrano, per la prima volta, le società partecipate e si definisce il concetto di Toscana diffusa

Comunicato stampa n. 0850
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Firenze – Prende il via il confronto in Aula sul Programma regionale di sviluppo 2021-25 e sul Documento di economia e finanza regionale 2024. È stato il presidente della commissione Bilancio, Giacomo Bugliani (Pd) a illustrare all’Aula le linee principale dei due atti di programmazione. Già sottoposto ad un ampio processo di concertazione dalla Giunta prima e dalla commissione Bilancio poi, il Programma regionale di sviluppo 2021-2025 (Prs), come ha spiegato Bugliani, “è l’atto di programmazione più importante di questa legislatura” e si propone di “agganciare la ripresa del territorio regionale, ponendo al centro l’innovazione, il lavoro, i territori e la sostenibilità”. Stabilisce le priorità per l’azione di Governo e gli interventi da realizzare nella legislatura, si inserisce in un quadro programmatorio già definito (Defr e Nota di aggiornamento al Defr che hanno la stessa copertura temporale del Prs) con i quali forma un tutt’uno. Il Piano regionale di sviluppo è coerente con l’ultima manovra di Bilancio.

Il Prs ricostruisce l’intero quadro della programmazione ed è stato proposto al Consiglio regionale a giugno 2021. Esprime, ha spiegato Bugliani, “la valorizzazione di alcuni assi portanti: il rilancio degli investimenti, lo sviluppo delle risorse naturali, la digitalizzazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale. Si tratta di un piano, quindi, straordinario di contributi e interventi concreti che si muovono su quattro assi di transizione, da una parte quello economico-digitale, quello ambientale-energetico, fino ad arrivare a quello della salute e a quello istituzionale. Con l’obiettivo di offrire una reale prospettiva per le nuove generazioni, garantire la ripresa attraverso il sostegno alle imprese, l’investimento sulle infrastrutture, la riconversione ambientale e la garanzia di diritti e di servizi fisici e digitali per tutti”.

È presente la “sfida di un nuovo sistema socio-economico, attraverso l’adozione di una serie di interventi, volti favorire nuove attività produttive, a garantire una piena e buona occupazione, avendo come priorità la politica industriale. Altra sfida importante è la transizione ecologica: la Regione ha di recente inserito nel proprio Statuto i due nuovi principi dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare”. Quanto al diritto alla salute, ha proseguito Bugliani, “si punta a garantire una maggior copertura da parte del fondo sanitario nazionale, a ripensare i livelli organizzativi e una diversa distribuzione del personale e ad attivare un attento controllo delle spese; per l’integrazione socio-sanitaria, deve essere adottata una serie di interventi che possano favorire la più ampia integrazione, garantire la continuità assistenziale tra i servizi sociali, sanitari e socio-sanitari, sviluppare percorsi assistenziali, garantendo un partecipazione forte della Regione ai programmi sviluppati a livello comunitario e nazionale”. C’è poi il tema istituzionale: “Rapporto tra regione e Enti locali e rapporto tra Regione e Stato. Si punta all’incentivazione dei percorsi partecipativi, il sostegno ai piccoli Comuni, a favorire ruolo delle Unioni dei Comuni, a rafforzare il ruolo delle società della salute. Il dibattito sulle Province dovrà vedere la Regione Toscana protagonista in questo complesso percorso che riassegni funzioni e anche ruolo alle Province”. Quanto al rapporto con lo Stato e il Governo nazionale, “la Toscana intende essere protagonista nel confronto sull’autonomia differenziata, verificando il proprio progetto di autonomia”. Un altro settore nel quale gli interventi dovranno articolarsi “riguarda la cultura, importante motore di sviluppo, con la valorizzazione del patrimonio culturale e l’attuazione dell’ambizioso progetto ‘Uffizi Toscana’, e la riqualificazione dei luoghi dello sport. C’è poi la sfida delle infrastrutture per la realizzazione di una mobilità sicura, efficiente e sostenibile. Non solo strade e ferrovie, ma anche porti, aeroporti e interporti, investimenti importanti per la sicurezza sulle strade e mobilità a basso impatto ambientale”. Per la “sovranità digitale, si delinea il necessario intervento sulla governance pubblica per la realizzazione di una Toscana connessa in grado di garantire miglioramento qualità della vita dei cittadini e sviluppare al meglio quel concetto di Toscana diffusa che caratterizza l’ossatura del Programma regionale di sviluppo. Infrastrutture e servizi digitali per tutti i territori e monitoraggio azioni infrastrutturazione a banda ultralarga e 5g”.

La struttura del Prs “individua le line di sviluppo attraverso le sette aree: digitalizzazione, semplificazione, competitività, transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione, ricerca e cultura, inclusione e coesione, salute e relazioni interistituzionali, con la promozione di una serie di strategie trasversali”. Il Prs, ha concluso Bugliani, “richiama le risorse in arrivo dal Pnrr e dalla programmazione comunitaria e nazionale. Determinanti le risorse collegate al pilastro della politica agricola comune, il Piano di sviluppo rurale e i 193milioni del Patto Italia-Francia marittimo”. L’approfondito lavoro in commissione “ha portato a una serie di correzioni e miglioramenti del testo originario, frutto della maggioranza, ma anche del lavoro emendativo dell’opposizione”.

Il Prs è organizzato in 15 obiettivi strategici e 29 progetti (indicati nella nota di aggiornamento al Defr), si occupa dei piani settoriali confermandoli e motivandoli. Nel Prs entrano, per la prima volta, gli enti strumentali e organismi in house della Regione e viene definito il concetto di Toscana diffusa, già introdotto nel Defr, ma esplicitando quali Comuni vi rientrano (montanti o classificati area interna periferica, intermedia periferica e interamente periferica) così come designati dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) nella mappatura del 2022. La strategia della Toscana diffusa riguarda, in parte, anche la Costa e punta alla creazione di una Conferenza per il mare (la proposta di legge è all’esame della commissione Bilancio). Si richiama, infatti, anche il Piano dello sviluppo della costa toscana approvato nella scorsa legislatura.

Il totale delle risorse del Prs ammonta a 9miliardi e 474milioni di euro (esclusi fondo sanitario e spese di funzionamento), il 41,3 per cento è dedicato agli investimenti, percentuale di gran lunga maggiore rispetto al passato.

Le priorità evidenziate sono inevitabilmente connesse alla situazione pandemica dovuta al Covid-19, che ha portato alla necessità di interventi di politica economica finalizzati a ricostituire la dotazione di capitale produttivo e sociale. In questo senso sono state individuate due direzioni di marcia principali: valorizzare e ampliare il sistema produttivo toscano, in particolare l’export, i lavori

qualificati e i lavori avanzati, preservando al contempo i bisogni della popolazione,

delle parti sociali e delle organizzazioni del terzo settore; revisionare e innovare i meccanismi di funzionamento del sistema produttivo focalizzandosi sulle competenze della forza lavoro, la digitalizzazione dei processi produttivi e la transizione verde.

Gli obiettivi strategici

Sono legati alla politica economica europea, alle risorse e gli investimenti che verranno immessi sul territorio e che verranno impiegati nella ripresa e nel rilancio dell’economia toscana verso nuovi modelli di sostenibilità che sappiano sorreggere la crescita della regione.

In dettaglio sono i seguenti:

  • fornire una connettività veloce e di qualità a tutti i cittadini toscani;
  • sostenere l’innovazione tecnologica nel pubblico e nel privato;
  • valorizzare il patrimonio culturale e promuoverne la fruizione anche nell’ambito del sistema turistico;
  • decarbonizzare l’economia, promuovere l’economia circolare e modelli sostenibili di produzione e consumo;
  • rendere resilienti comunità e territori, gestire in modo sostenibile le risorse naturali e valorizzare i servizi ecosistemici;
  • tutelare il territorio ed il paesaggio;
  • favorire lo sviluppo della mobilità sostenibile;
  • rilanciare gli investimenti infrastrutturali, mettere in sicurezza e sviluppare la rete stradale;
  • investire in istruzione formazione e ricerca per una toscana sempre più digitale, sostenibile e inclusiva;
  • garantire il diritto all’occupazione stabile e di qualità;
  • ridurre i divari di genere e generazionali;
  • contrastare la povertà e l’esclusione sociale;
  • promuovere la salute ed il benessere dei cittadini;
  • rilanciare la competitività di tutto sistema regionale;
  • promuovere la coesione territoriale e i luoghi della Toscana diffusa.

(testo a cura di Federica Cioni e Sandro Bartoli)

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana