Regione: ok alla legge di Stabilità 2022
L’atto è stato votato a maggioranza. Approvati alcuni ordini del giorno
Firenze- Il Consiglio regionale ha approvato con 23 voti favorevoli e 15 contrari la proposta di legge n. 97, ‘Legge di stabilità per il 2022’. All’interno del provvedimento la scelta di esentare dall’Irap le aziende che si trovano in aree di crisi e che porterà a minori entrate per 800mila euro e il reintegro dei contributi, pari a 633mila euro, a favore delle famiglie con figli disabili gravi. Una misura apprezzata dal consigliere regionale della Lega Giovanni Galli che però ha chiesto un salto di qualità, allargando il sostegno anche ai figli con gravi disabilità maggiorenni, ma la sua proposta è stata bocciata.
È stato poi approvato un ordine del giorno presentato dal Partito democratico, primo firmatario Massimiliano Pescini, che impegna la Giunta a prevedere specifici interventi volti a sostenere la reindustrializzazione e la riconversione delle aziende in crisi e delle aree della Toscana caratterizzate da crisi produttive e industriali, valutando a tal fine la possibilità di erogare a tali soggetti contributi di carattere pluriennale, finalizzati a sostenere gli investimenti e contribuire alla riqualificazione del tessuto produttivo presente. È previsto inoltre l’impegno a valutare di accompagnare tali misure con il sostegno a progetti formativi rivolti a lavoratrici e lavoratori collegati a piani di riconversione, ristrutturazione aziendale e reindustrializzazione, rafforzando le loro capacità e competenze, al fine di accompagnare i percorsi di innovazione dei processi di produzione.
Approvata anche una proposta di risoluzione presentata dalla consigliera regionale della Lega Elisa Tozzi ed emendata con il consigliere del partito democratico Gianni Anselmi che impegna la Giunta a prevedere negli atti di programmazione di competenza del Consiglio regionale di prossima approvazione lo stanziamento di risorse per progetti per la rigenerazione, la riqualificazione e il recupero di aree industriali dismesse o fragili presenti sul territorio regionale, in sinergia con gli Enti locali, anche allo scopo di favorire attività a scarso impatto ambientale, creando nuovi spazi urbani di recupero, funzionalmente destinati ad attività d’impresa, laboratori, spazi di formazione o spazi espositivi per creare centri d’eccellenza qualificati.