31 Maggio 2022

Regione: via libera alla manovra finanziaria, approvati anche due ordini del giorno

Passano a maggioranza gli atti economico-finanziari. Voto unanime su un odg di Fratelli d’Italia sul Maggio Fiorentino e su uno della Lega sulla scuola

Comunicato stampa n. 0500
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Firenze – Il Consiglio della Toscana ha approvato a maggioranza l’integrazione alla nota di aggiornamento al Defr 2022, la seconda variazione al Bilancio di previsione finanziario 2022-2024 e gli interventi normativi collegati. I provvedimenti, accolti gli emendamenti presentati in Aula dal presidente Giani, è passato con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e il voto contrario dei gruppi di opposizione.

Prima della votazione finale sono stati messi al voto tredici ordini del giorno (Lega, Fratelli d’Italia, Gruppo misto-Toscana domani) e tre proposte di risoluzione della Lega, collegati agli atti economico-finanziari. Solo due quelli approvati, con il voto unanime dell’Aula: l’ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia in merito al “sostegno regionale alla Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino” e un ordine del giorno della Lega (a firma Luciana Bartolini) in merito al taglio delle classi nelle scuole toscane.

Sul Maggio Fiorentino l’atto d’indirizzo di Fratelli d’Italia viene approvato nel testo sostitutivo che accoglie gli emendamenti proposti dalla consigliere del Partito democratico Elena Rosignoli e Anna Paris. Impegna il presidente e la Giunta regionale “a fare una verifica puntuale delle spese effettuate con i contributi regionali fino ad ora impegnati a favore della Fondazione”. Al centro della discussione, le spese sostenute dal sovrintendente Alexander Pereira, da giorni all’attenzione delle cronache, che l’ordine del giorno valuta come “anomale”. Il capogruppo Francesco Torselli, ringrazia “apertamente il Consiglio regionale, la maggioranza e principalmente il governatore Giani” per la posizione assunta sulla vicenda sollevata da Fratelli d’Italia. “Oggi Consiglio approva un atto che chiede di proseguire nella direzione della ricerca di trasparenza. Il Maggio Musicale Fiorentino si regge principalmente grazie a contributi pubblici, contestare 60mila euro di spese di rappresentanza non è un attacco alla città di Firenze”.

Marco Stella (Forza Italia) si unisce alle valutazioni del collega e aggiunge: “Le parole che abbiamo letto oggi pronunciate dal sovrintendente sono la cosa più grave: dire ‘senza di me il Maggio falliva’ è lo sgarbo più grave alla città, al teatro e ai suoi lavoratori. Sono parole di un’arroganza inaccettabile da parte di chi ha l’onore di dirigere uno dei più grandi e prestigiosi teatri lirico-sinfonici. A mio giudizio, basterebbe questo per dire che il sovrintendente è inadatto”.

Il capogruppo del Partito democratico, Vincenzo Ceccarelli, chiede che “l’atto d’indirizzo sia scevro da polemiche politiche, almeno fino a quando non conosceremo il risultato di quanto l’ordine del giorno richiede. Penso che Pereira abbia dato un grande impulso all’attività del Maggio– osserva Ceccarelli –. Questo ovviamente non giustifica, se ci sono state, spese anomale o improprie. La Regione deve invitare a verificare bene i conti, in relazione alle attività svolte, alle spese sostenute, e richiamare a maggiore attenzione”.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Toscana, Eugenio Giani: “Sotto l’aspetto della gestione delle risorse pubbliche dobbiamo essere estremamente sobri, bene avete fatto a sollevare la questione nel momento in cui è emersa e che ha generato anche in me un certo imbarazzo”, dice il presidente rivolto all’opposizione. “Non posso permettermi di gettare subito strali, voglio vedere fino in fondo quello che emerge. Ho parlato con il nostro rappresentante nel Consiglio d’amministrazione del Maggio, Valdo Spini, che si è espresso anche pubblicamente in modo appropriato: dovremo andare in fondo per capire, probabilmente è tutto legale, ma inopportuno. Sabato, ho voluto parlare anche col sovrintendente Pereira – aggiunge Giani –. A richiesta sommaria di chiarimenti da parte mia, mi ha detto: ‘Ho portato 7milioni da sponsor privati’. Mi sono sentito di dirgli che non è che questo deve giustificare una serie di spese. Mi ha assicurato che chiarirà tutto attraverso le audizioni”. La Regione, ricorda Giani, “nell’ultimo anno ha stanziato al Maggio 2,8milioni, poi ci sono i contributi di Comune di Firenze, Città metropolitana” e altri. “Possiamo essere contenti, il Maggio ha visto il ripiano dei conti con l’intervento di 40milioni da parte del ministero”. Se secondo il presidente della Giunta, è da considerare che “è un mondo che cede un po’ a un certo tipo di atteggiamento non consono per un’istituzione pubblica”, Giani si dice “convinto della legittimità di quanto fatto da Pereira” e che “altra cosa è l’opportunità, rispetto alla quale occorre un atteggiamento di massima sobrietà”. In questo momento, prosegue Giani, è opportuno “essere alieni da ogni strumentalizzazione, il prestigio del Maggio non deve essere toccato”.

L’ordine del giorno della Lega a firma della vicepresidente della commissione Cultura, Luciana Bartolini, impegna il presidente e la Giunta regionale ad attivarsi presso l’Ufficio scolastico regionale, perché si adoperi “a rimodulare gli organici di diritto affinché vengano scongiurati i tagli dalla scuola dell’infanzia a quella secondaria superiore, garantendo quanto più possibile il diritto all’educazione e alla socializzazione, con particolare attenzione alle strutture operanti nelle aree più disagiate, colme quelle montane, insulari e marginali, e a quelle sezioni tagliate già autorizzate per l’anno scolastico in corso” e attivare una politica finalizzata all’incremento allo studio, evitando quanto più possibile abbandoni scolastici”; la Regione è chiamata anche “Ad attivare una politica finalizzata all’incremento allo studio, evitando il più possibile abbandoni scolastici”, per assicurare il “conseguimento del diploma d’istruzione secondaria di secondo grado e formazione professionale”.

(testo a cura di Sandro Bartoli)

 

L’illustrazione in Aula

La manovra finanziaria della Regione Toscana, necessaria anche a far fronte al disavanzo in sanità dovuto all’emergenza pandemica, approda in Consiglio regionale nel tardo pomeriggio di martedì 31 maggio. Dopo l’illustrazione complessiva sui tre atti al voto (seconda variazione al Bilancio di previsione 2022-2024, interventi normativi collegato, Documento di economia e finanza 2022) del presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), ha preso la parola il governatore della Toscana Eugenio Giani che ne rileva l’aspetto definito “fondamentale”. “Proponiamo interventi che consentono di chiudere il bilancio in sanità in pareggio con annualità 2021”. La somma di tutti gli interventi proposti, la manovra “raccoglie un complessivo di 400milioni” ha dichiarato ancora Giani parlando di un bilancio “fortemente condizionato dalla pandemia e dalla copertura da parte dello Stato che non è arrivata al 20 per cento”.

La variazione “chiude i conti”, ha detto ancora il governatore, pur avvertendo l’Aula di un rischio che lo “preoccupa” non poco e che riguarda il finanziamento delle opere pubbliche. L’aumento esponenziale del costo delle materie prime potrebbe incidere pesantemente su progetti di lavori partiti prima del conflitto in Ucraina. “Il Governo sta già ragionando su una variazione di risorse. Dove possiamo, dobbiamo velocizzare perché probabilmente ci sarà da rinegoziare gli oneri su progetti già presentati”.

Giani ha illustrato anche gli emendamenti presentati all’Aula e che riguardano rimodulazioni e spostamenti “necessari” e “scaturiti dall’approvazione, da parte degli organi nazionali, di una serie di spese coperte attraverso stanziamenti del fondo di coesione con interventi in materia di edilizia sanitaria”. È il caso, ha spiegato il governatore, dell’ospedale di Livorno. “Spostiamo risorse regionali che avevamo dedicato alla realizzazione della struttura e che invece saranno coperte da fondi nazionali”.  Si tratta di 9milioni e 500mila euro che vanno su Piombino e che “ci permettono di entrare nel cofinanziamento della bonifiche”. Altro intervento richiamato, quello di sostegno alla graduatoria in corso per impianti sportivi. “In questo modo riusciamo a coprire almeno una trentina di interventi su circa 200 domande dei Comuni. Con le nuove risorse, gli interventi finanziati passano da 50 a 80”, ha spiegato ancora.

Tra gli altri emendamenti illustrati da Giani anche quelli riguardanti 45mila euro per servizi istituzionali di gestione; 500mila per sostenere il processo di valorizzazione e recupero delle terme di Casciana Lari; 100mila su istruzione e diritto allo studio; 20mila per la cultura della legalità. Previsti anche 3 milioni (1,5 nel 2023, 1,5 nel 2024) per la riqualificazione della Fortezza vecchia di Livorno. Un “intervento richiesto dal sindaco Luca Salvetti, per dare un segnale forte al Governo col quale c’è una interlocuzione in corso”, ha spiegato il governatore.

(testo a cura di Federica Cioni)

 

Il dibattito

In avvio di dibattito sulla manovra di bilancio, Marco Casucci (Lega), ha sostenuto che  “mentre il mondo cambia, la Toscana sceglie di conservare se stessa, dato che stiamo vivendo una crisi di natura socio-economica senza precedenti, e non ci convince da parte del governo regionale, il modo di rispondere alle difficoltà”. In particolare il consigliere ha criticato l’assenza di un’analisi di insieme da parte di Irpet a corredo del Documento economico di Finanza regionale (Defr). Da qui il suo drastico giudizio politico:  “l’aggiornamento è un atto vuoto, privo di scelte concrete; è incompleto, modesto e soprattutto conservativo”. Casucci ha poi proseguito sottolineando certo l’importanza di una particolare attenzione al comparto turistico, ma al contempo anche la necessità di valorizzare il settore manifatturiero regionale, chiedendo di attuare i necessari cambiamenti sulle politiche ambientali, economiche e produttive. Casucci ha concluso confermando la disponibilità dell’opposizione ad un serio confronto di merito sulle principali emergenze regionali, facendo – però – notare al presidente Giani il mancato rispetto istituzionale dimostrato, presentando in aula emendamenti senza ricercare il minimo confronto nella Commissione competente.

Sulla falsariga di Casucci la consigliera Elisa Tozzi (Gruppo misto – Toscana Domani), che ha iniziato il proprio interevento con una annotazione di merito: “La presentazione di un’ennesima manovra finanziaria comporta problemi non solo a noi consiglieri di minoranza, ma anche a voi di maggioranza, visto che il nostro dovere di eletti dal popolo è esprimersi nella piena consapevolezza”. La consigliera ha poi criticato una serie di scelte politiche contenute negli emendamenti presentati dalla Giunta, parlando di una manovra programmatica che viene “sostanzialmente determinata da tutti i soggetti che bussano per primi per rilanciare esigenze settoriali”.  “Sappiamo che la variazione di bilancio è calibrata sul deficit sanitario, ma dobbiamo interrogarci sull’opportunità di ripensare la competenza esclusiva delle regioni in materia di Sanità”. La consigliera Tozzi ha poi proseguito sostenendo come il “Defr debba trovare una concreta traduzione nel sostegno al sistema delle imprese e nelle politiche per il lavoro”. “Solo così – ha concluso – potremmo creare le condizioni per una effettiva ripartenza della nostra regione”.

 “Non si può procedere con soluzioni estemporanee, diventa un modo pericoloso perché apre il fronte a singole richieste, tutte utili e opportune per le comunità di riferimento, ma lascia fuori il criterio di priorità”. Così il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi che stigmatizza l’assenza di confronto con l’Aula. “Gli emendamenti presentati ieri sera dal presidente Giani, variano 11 dei 18 articoli della manovra. Si abbia il coraggio di presentare un maxi emendamento e si proceda con un voto di fiducia” afferma rivolgendosi alla presidenza di Giunta e Consiglio. Nel riprendere alcuni dei passaggi del vicepresidente Marco Casucci, rileva come gli atti in votazione si limitino solo a proporre “aggiornamenti formali”: Mancano insomma “sostanza e programmazione”. “La tendenza di questa Regione – prosegue – è quella di raccogliere le esigenze del territorio senza un filo logico”. Poi affronta il tema che riguarderà la terza variazione: l’aumento del costo dell’energia. “La politica deve fare delle scelte” avverte e “sugli investimenti il Consiglio non può essere messo di fronte al fatto compiuto. Non si può procedere con soluzioni estemporanee”.

Di “sapiente gestione” parla Anna Paris (Pd) che vede il bilancio impostato alla “prudenza” e definisce gli accantonamenti “bacini idrici da cui attingere per far fronte alle necessità”. Apprezzamento lo esprime per l’intervento sulla rotatoria di San Gimignano che “altrimenti sarebbe rimasta un’altra opera incompiuta” e che invece risulta essere un intervento sostenibile, economico, ambientale e sociale”. Poi avverte sul futuro: “Ci aspetta un periodo di tassi in aumento, il ricorso all’indebitamento dovrà essere oculato”.

“Dovremo rivedere l’architrave che regola i rapporti con lo Stato. Serve riaprire una riflessione su come si gestisce il sistema sanitario e soprattutto le politiche sanitarie” afferma Marco Stella (Forza Italia). a suo dire, infatti, la sanità viene percepita come un “centro di costo. Le politiche sanitarie devono essere scelte dal ministero della Salute perché al centro c’è il malato e non il costo del malato” spiega chiedendo al presidente Giani di “farsi sentire” a livello nazionale. Poi parla di un’altra “riforma zoppa”, quella delle autonomie regionali: “a noi non rimane quasi niente di quello che incassiamo. Siamo visti quasi sempre come centro di spesa, mai come centro di servizi. Il Governo ha accentrato in maniera quasi esclusiva le politiche sul Pnrr, se vogliamo fare uno scatto in avanti le Regioni devono essere percepite come un centro di erogazione di servizi”. Entrando nel merito della manovra, rileva quanto sia “fondamentale capire quali sono le scelte che stanno alla base” e citando Piombino ricorda che la “garanzia da cercare è l’erogazione del contratto a prescindere dalla proprietà. Quella commessa vale per il territorio e per la prospettiva che la Regione ha immaginato per quell’area”. “Nei prossimi sei anni in Toscana arriveranno circa 7miliardi. È necessario capire quale sarà la politica futura” conclude.

Il presidente della commissione Europa, Francesco Gazzetti (Pd), riprende il tema toccato da Elisa Tozzi e informa che a metà luglio si dovrebbe svolgere un “momento di incontro con le commissioni europee presenti in Toscana per confrontarsi sulle esperienze esistenti sul territorio”. Poi rileva che l’intervento a Livorno illustrato ieri dal presidente Giani è “trascinamento di un protocollo d’intesa sottoscritto. Mi meraviglio che alcuni consiglieri non ne tengano di conto” conclude.

Per il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Torselli, siamo di fronte a “due manovre: una elettorale e una del presidente Giani”. Nella prima si contano “cinque interventi su 18 di interesse per i Comuni prossimi al voto”, la seconda ne “prevede un 33 per cento in più”. Torselli rileva inoltre, e “per la prima volta” visto che nelle sedute di Commissione il governatore, nella veste di assessore al bilancio, è “sempre stato disponibile all’ascolto”, la mancanza di confronto. Sulla Fortezza di Livorno, che il capogruppo “sostiene”, non c’è stata concertazione. “Avremmo voluto capire, in Commissione, come mai Livorno e non il carcere vecchio di Grosseto e per l’Arcipelago toscano” dichiara facendo due esempi. “Le variazioni – conclude – servono per assestare il tiro in corsa ma non è la maniera migliore per rapportarsi con l’Aula”.

(testo a cura di Federica Cioni e Paola Scuffi)

 

“Al netto delle dinamiche del dibattito ci preme far emergere la coerenza nel lavoro che stiamo facendo”. Così ha esordito Gianni Anselmi (Pd), rivendicando il collegamento dei diversi interventi non solo con il  Programma regionale di sviluppo, ma anche con il contesto più generale delle opportunità finanziarie derivanti dalla risorse europee e dal Pnrr. E riprendendo la  più volte citata azione su falde e bonifiche ambientali a Piombino, ha parlato di “provvedimento di eminente interesse generale”.

 Marco Niccolai (Pd), pur comprendendo il punto di vista delle opposizioni, le ha invitate a non usare il solito refrain relativo agli interventi previsti troppo spesso definiti “mance”. “Noi lavoriamo sulle cose che servono alla Toscana ed ai suoi territori, indipendentemente da chi siano temporaneamente amministrati” ha proseguito Niccolai, sottolineando come rispetto alle comunità che sollevano problemi, le risposte vengano date in una logica di leale “collaborazione istituzionale”.

Per Diego Petrucci (FdI) “la pandemia è stata una scusa buona, ma in realtà si è trattato di un acceleratore dei problemi già esistenti”. Soffermandosi in particolare sugli aspetti legati alle politiche sanitarie, ha rilevato come per anni si siano tagliati i servizi ospedalieri, mentre oggi si stia risparmiando tagliando sul lavoro. Basti pensare a ciò che avviene per il 118, dove gli infermieri sostituiscono i medici perché “costano meno”. Concludendo il suo intervento Petrucci ha invitato l’esecutivo regionale ad “una gestione più oculata e attenta della sanità”.

 Enrico Sostegni (Pd) dopo aver ringraziato la Giunta “per lo sforzo compiuto con i provvedimenti di bilancio in discussione”, si è soffermato sulle sfide di innovazione ed eccellenza necessarie al sistema sanitario toscano. In riferimento alle consuete polemiche sulla chiusura degli ospedali ha affermato che “non possono esistere ospedali in ogni quartiere, ne andrebbe della sicurezza dei cittadini”. “Speculare sulle paure della gente sostenendo che si stanno tagliando i medici sul territorio, è sbagliato e, alla fine, controproducente per tutti”, ha concluso.

Andrea Ulmi (Lega) ha esordito sostenendo che quelle che vengono definite mance, sembrano in realtà vere e proprie “marchette”, magari in comuni che vanno al voto. Con gli emendamenti presentati dal Presidente all’ultimo momento, si ha di fatto, l’esautoramento del ruolo del Consiglio regionale. E in merito alla diatriba medici – infermieri sul 118 ha affermato che “è vero che gli infermieri non sono più quelli di trenta anni fa, ma i medici continuano ad essere tali avendo le prerogativa di effettuare le diagnosi”.

 Cristiano Benucci (Pd), apprezzando le scelte contenute nella complessiva manovra di bilancio che offrono una risposta a chi ha bisogno, si è soffermato sul concetto di “Toscana diffusa”, ricordando come proprio grazie al principio di sussidiarietà istituzionale che costantemente ispira l’azione della Giunta Regionale, oggi sia possibile sostenere anche comuni piccolissimi. “Di finanziarie in realtà ve ne sono tre – ha concluso Benucci – quella che ha compiuto la strada ordinaria, quella degli emendamenti del Presidente e quella rappresentata dagli ordini del giorno della minoranza”.

 Elena Meini (Lega) ha premesso che il suo intervento sarebbe stato di natura metodologica:  “nessuno mette in dubbio che almeno alcuni interventi siano necessari, tuttavia ciascun Comune dovrebbe avere pari dignità nell’accesso alle risorse regionali”. “Ciò si ottiene attraverso la pubblicazione di specifici bandi, e non mediante la conoscenza diretta del Presidente”. Meini ha terminato contestando alla Giunta il mancato finanziamento degli interventi per la riqualificazione di Coltano (Pisa), ricordando come il Consiglio regionale non possa essere solamente un semplice passacarte”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Marco Landi (Lega) che ha definito l’impianto dei provvedimenti “stravolto dagli emendamenti presidenziali, che denotano la mancanza di rispetto nei confronti dell’Assemblea legislativa”. Nel merito ha poi sostenuto come rispetto alle urgenze della Toscana che necessiterebbero di una velocizzazione delle risposte, si proceda – al contrario – molto lentamente cercando di accontentare “chi a noi è più vicino”. “Non si può non rilevare, ha affermato Landi, come il Defr sconti un deficit di aggiornamento e basi le risposte su un’analisi datata che non tiene conto degli avvenimenti internazionali degli ultimi mesi”. Il consigliere ha poi concluso l’intervento ricordando l’ultimo rapporto di Irpet che ha evidenziato le difficoltà per 15.000 imprese e il rischio per 120.000 lavoratori, “di cui non vi è traccia nel Defr”.

 Vincenzo Ceccarelli (Pd) apprezzando la scelta di chiudere in equilibrio i conti della Sanità fino al 2021, ha sottolineato come “non sia vero che in Sanità niente vada bene, al contrario la Toscana vanta il primato italiano, assieme al Veneto, sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) e le prime posizioni per quanto riguarda la campagna vaccinale anti Covid, accanto al maggior numero di interventi sulla patologie tradizionali”. “L’ambulanza senza medico è un metodo che funziona”, ha proseguito Ceccarelli, facendo presente gli altri significativi interventi contenuti nella variazione al bilancio, come le importanti risorse per l’impiantistica sportiva degli Enti Locali, e più in generale le altre azioni sul territorio, a dimostrazione di una “puntuale conoscenza della Toscana”.

Il Presidente della Giunta regionale Eugenio Giani, ringraziando i consiglieri per i loro interventi, non ha nascosto il suo “fastidio” per talune affermazioni fatte durante il dibattito da consiglieri dell’opposizione. “Nella variazione di bilancio sono contenute le risorse per Coltano” ha affermato Giani in risposta alla consigliera Meini, “e non si può mettere a verbale cose palesemente non vere”. La ragione della presentazione degli emendamenti direttamente in aula risiede nell’aver appreso solo nei giorni scorsi della disponibilità di ingenti risorse (circa 20 milioni di euro) da parte del governo centrale. “Naturalmente ho colto al volo questa opportunità – ha proseguito Giani – mediante la previsione di due qualificanti interventi: la destinazione di oltre 9 milioni per l’impiantistica sportiva a favore dello scorrimento della redigenda graduatoria delle richieste presentate dai comuni sull’apposito bando, e l’intervento sulle falde e le bonifiche ambientali (9 milioni e mezzo) al Comune di Piombino”. “Si tratta di un comune guidato da Fratelli d’Italia”, ha continuato Giani, in risposta all’intervento del consigliere Torselli.

La questione fondamentale sui cui è stata costruita la variazione di bilancio “è stata la sanità, in considerazione del fatto che lo Stato abbia rimborsato solo il 20 per cento delle spese effettuate” ha inoltre continuato il Presidente, non senza fare riferimento alla necessità “che dopo la pandemia lo Stato centrale deve rendersi conto che in Sanità non c’è da razionalizzare, bensì da investire”. Giani ha concluso il proprio intervento ribadendo la “piena disponibilità” ad intervenire ai lavori delle Commissioni e dell’aula, ogni qualvolta ve ne sia necessità.

(testo a cura di Paola Scuffi)

 

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