31 Luglio 2025

Regione: approvata la manovra finanziaria

Il Documento di Economia e Finanza regionale 2026, la terza integrazione alla nota di aggiornamento al Defr 2025, gli interventi normativi collegati alla terza variazione al Bilancio di previsione 2025-2027, la terza variazione al Bilancio di previsione finanziario 2025-2027 sono stati approvati a maggioranza

Comunicato stampa n. 0938 e altri
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Firenze – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza gli atti che compongono la manovra finanziaria della Regione: il Documento di Economia e Finanza 2026, la terza integrazione alla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale (Defr 2025), gli interventi normativi collegati alla terza variazione al Bilancio di previsione 2025-2027, la terza variazione al Bilancio di previsione finanziario 2025-2027. Sugli atti hanno votato a favore Pd, Italia Viva e Gruppo Misto–Alleanza Verdi e Sinistra. Contrari Fratelli d’Italia, Lega, Gruppo Misto Merito e Lealtà, Movimento 5 Stelle.

Collegati al Defr 2025 sono stati approvati all’unanimità due ordini del giorno presentati dalla capogruppo della Lega, Elena Meini. Il primo sul contrasto alla ludopatia “che impegna la Giunta a promuovere, anche in raccordo con ANCI Toscana, l’adozione da parte dei Comuni, di ordinanze sindacali che introducano limitazioni orarie al funzionamento degli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro”. Il secondo, emendato dai consiglieri del Partito democratico Andrea Vannucci, Marco Niccolai e Gianni Anselmi, in tema di “iniziative urgenti per la difesa dell’agricoltura italiana, al fine di superare le politiche europee penalizzanti per il settore agricolo nel contesto della riforma Politica Agricola Comune (PAC) post-2027”. L’atto chiede alla Giunta “di attivarsi nei confronti del Governo nazionale affinché, in sede di confronto con le istituzioni europee, assuma una posizione tesa a tutelare il ruolo strategico della PAC e a preservarne un’adeguata dotazione finanziaria nel quadro del futuro bilancio pluriennale dell’Unione Europea 2028-2034, esprimendo al contempo contrarietà rispetto all’ipotesi di accorpamento della PAC in un fondo unico”.

Approvati all’unanimità anche due ordini del giorno presentati da Vittorio Fantozzi (Fratelli d’Italia). Il primo sul contrasto al disagio giovanile, che impegna la Giunta “a strutturare una strategia coordinata per il contrasto del disagio giovanile e dei fenomeni di devianza, coinvolgendo tutti gli enti e i soggetti interessati, e potenziando in maniera significativa gli sportelli scolastici”. Il secondo in tema di rischio idrogeologico, impegna la Giunta a “rafforzare le politiche di prevenzione privilegiando un’intensificazione della manutenzione attiva degli alvei e delle sponde dei corsi d’acqua e a prevedere un piano di monitoraggio costante, oltre all’allocazione di risorse aggiuntive specifiche per le aree più a rischio”.

Approvati anche l’ordine del giorno presentato da Sandra Bianchini (Fratelli d’Italia) che chiede alla Giunta “di intraprendere azioni e sostenere la concertazione tra operatori del turismo e enti locali, incentivando servizi di mobilità sostenibile e finalità turistica che consentano la delocalizzazione e la destagionalizzazione dei flussi turistici con particolare attenzione alle aree interne”.

Approvato infine l’ordine del giorno presentato da Marco Casucci (Gruppo Misto – Merito e Lealtà) in tema di promozione turistica delle Balze in Valdarno.

Durante l’esame della proposta di legge sulla terza variazione al Bilancio di previsione finanziario 2025-2027 sono stati approvati 3 ordini del giorno collegati, presentati da Fratelli d’Italia sulla revisione dei canoni concessori sponda sinistra a sud dell’Arno, sulla promozione del vino toscano nei Paesi extraeuropei e sulle aziende orafe.

A intervenire nelle dichiarazioni di voto finali del pacchetto finanziario, Elisa Tozzi (Fratelli d’Italia), che ha confermato che il suo partito “è contrapposto e nettamente contrario rispetto a tutti gli atti esaminati. Abbiamo detto più volte che c’era una situazione di difficile gestione per tanti motivi, ma la Regione non ha fatto il cambio di passo necessario rispetto a emergenze vere e reali. È mancata per tutta la legislatura una logica programmatoria, anche in questo bilancio ci sono tanti interventi di mera rimodulazione che dimostrano la difficoltà a concludere tanti investimenti. La situazione nella sanità è difficile a partire dall’emergenza delle liste di attesa come nelle aree interne dove c’è anche il problema della ripopolazione e deve essere messo in sicurezza il territorio. Tra le sfide non portate a termine anche il mancato abbassamento dell’Irpef regionale che doveva essere temporaneo. Chi governerà la Regione nella prossima legislatura dovrà fare scelte coraggiose, con un cambio di visione per un tessuto economico svilito. Ci sono le tante difficoltà delle famiglie sul lavoro e nel fare figli e la sfida dei Fondi arrivati dall’Europa non è stata colta. Bisogna spendere meglio e garantire servizi ai toscani. Serve un governo diverso per affrontare con coraggio le sfide del futuro”.

 

L’illustrazione in Aula

Il dibattito sulla manovra finanziaria è iniziato con l’illustrazione degli atti: Il Documento di Economia e Finanza regionale 2026, la terza integrazione alla nota di aggiornamento al Defr 2025, gli interventi normativi collegati alla terza variazione al Bilancio di previsione 2025-2027, la terza variazione al Bilancio di previsione finanziario 2025-2027.

A illustrare gli atti è stato il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd).

Bugliani ha spiegato che l’incremento complessivo delle risorse 2025, 2026 e 2027 è pari a 7milioni 191mila euro nel 2025, 134milioni 133mila 814,09 sul 2026 e 123milioni 531mila 157,34 sul 2027. Si tratta sostanzialmente di un incremento di risorse dovuto all’acquisizione di risorse Statali e Comunitarie derivanti dalla programmazione Fondo Sociale Europeo plus (FSE) Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 21-27.

Per quanto riguarda l’FSE si tratta di un adeguamento delle previsioni perché gli stanziamenti attualmente a bilancio non sono esattamente allineati al piano finanziario del Fondo. Per il FESR, invece, l’incremento delle risorse è dovuto all’acquisizione della flessibilità, quella che nel vecchio ciclo di programmazione 14-20 si chiamava premialità. Queste risorse aggiuntive, oggetto della proposta di legge di variazione, relativamente al 2026 come somma della quota Stato-UE-FSE-FESR 27 sono pari a 134,1milioni e per il 2027, sempre come somma di quota Stato-UE-FSE-FESR, ammontano 123,5milioni. L’acquisizione di queste quote Stato-UE-FSE-FESR si accompagna ad un cofinanziamento regionale aggiuntivo: la percentuale media richiesta dal piano finanziario sia FESR che FSE è pari al 18 per cento che in valore assoluto vale circa 49,63milioni di euro, 49,63 (0,48 sul 2025; 26,58 sul 2026 e 22,57 sul 2027). Poi ci sarà anche una quota, che sarà oggetto della prossima manovra di bilancio 2026-2028 di 4,5milioni sempre collegata alla necessità di questo cofinanziamento regionale, che non fa parte di questa legge di variazione perché riguarderà l’annualità 2028.

Il cofinanziamento regionale e le risorse regionali aggiuntive, libere, correnti di 49milioni sono le operazioni più significative di questa legge di variazione.

Un altro elemento che determina l’incremento delle risorse è collegato all’indebitamento: c’è un ricorso all’indebitamento aggiuntivo a copertura degli interventi di investimento che ammonta a circa 39milioni nel triennio (11milioni nel 2025, 10milioni nel 2026 e 18milioni nel 2027).

Gli interventi più significati: per la Cultura 8milioni di parte corrente aggiuntivi sul 2025, 800mila sul 2026 e 600mila sul 2027. Insieme alle risorse assegnate con la prima e con la seconda legge di variazione porta il bilancio della cultura di parte corrente a circa 30milioni che è un po’ il dato consolidato ormai da anni delle politiche culturali. Fondo leggi provvedimenti legislativi: prevista un’integrazione di parte corrente per 920mila. Il Fondo è un accantonamento previsto al bilancio che serve a dare copertura a proposte di legge di prossima approvazione. Nello specifico si tratta dei seguenti provvedimenti: una proposta per il commercio equo e solidale per il quale sono previsti 20mila euro sul 2025, 100 sul 2026 e 100 sul 23027; una proposta sui caregiver con uno stanziamento di 100 mila euro sul 2026, 100 mila sul 2027; una proposta sulle morte cardiache improvvise con 100mila euro sul 2026 e 100mila sul 2027; una proposta di legge relativa al teatro nelle scuole con uno stanziamento di 100mila euro per ciascuna delle annualità 2025, 2026 e 2027.

Fondo di solidarietà per i familiari delle vittime di infortuni sui luoghi di lavoro: previsto un rifinanziamento per 200mila euro sul 2025.

Progettazione di alcuni interventi sul patrimonio regionale: in particolare Villa Bwsilewschy per 340mila euro; completamento medio della ciclopista dell’Arno con un milione 600mila complessivi, di cui 320mila sul 2026 e un milione e 280 sul 2027.

Finanziamento piano degli investimenti dell’aeroporto dell’Elba: un milione 190mila euro in parte sul 26, in parte sul 27

Rifinanziamento bando relativo agli ambiti turistici: un milione di euro

Finanziamento bando accessibilità: 2milioni per sostenere progetti dei Comuni per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Rimodulazioni: in particolare la Villa medicea dell’Ambrosiana che comporta una riduzione di 4milioni sul 2025 e uno spostamento di altrettanti 4milioni (2milioni sul 2026 e 2milioni sul 2027)

Per quanto riguarda la copertura, a parte l’indebitamento collegato a spese di investimento, per la parte corrente è previsto l’utilizzo dei fondi di riserva a spese impreviste per 39milioni sul 2025, 33milioni sul 2026 e 33milioni sul 2027).

Risorse derivanti dalle lettere di patronage: sono un accantonamento a garanzia di mutui assunti direttamente dalle aziende sanitarie per investimenti in ambito sanitario. Al momento in cui le aziende dimostrano di aver regolarmente pagato le rate di mutui, questo accantonamento viene liberato e riutilizzato per dare copertura ad altri interventi. In questo caso sono 25milioni e 7mila del 2025 e vengono utilizzate per assicurare la copertura finanziaria agli interventi che trovano previsione nell’ambito di questa terza legge di variazioni.

Interventi normativi collegati

L’importo più importante riguarda interventi di potenziamento e rinnovamento di infrastrutture sanitarie: poco meno di 30milioni ripartiti a metà tra la struttura di Cisanello e tre strutture a Borgo San Lorenzo e Empoli.

Rispetto alle altre manovre c’meno impiantistica, poca impiantistica sportiva. C’è invece un massiccio intervento di edilizia scolastica con 9 interventi che superano di poco la somma di 9milioni

Da segnalate un intervento importante, che si aggancia alla misura del PNRR con buone potenzialità di attivare risorse importanti, per progetti di potenziamento e efficientamento energetico per soggetti e gestori di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP).

Integrazione Nota di aggiornamento al DEFR 2025

Vengono modificati alcuni progetti regionali, 13 per la precisione. Nella gran parte dei casi si tratta di aggiornamenti delle modalità attuative degli interventi con l’introduzione di ulteriori soggetti che partecipano alla realizzazione degli interventi o la previsione di ulteriori fasi.

Si introducono di 8-9 nuovi interventi su 5 progetti regionali. In particolare, quello sulla neutralità carbonica in cui è stata inserita una misura per la laguna di Orbetello in relazione alla definizione di una governance multilivello capace di garantire una gestione unitaria. Altri nuovi interventi riguardano il diritto allo studio scolastico nelle isole minori; la dotazione libraria nelle sezioni carcerarie e delle scuole serali; il protocollo di intesa col comune di Volterra e altri per il coordinamento degli interventi per il restauro e la valorizzazione delle mura di Volterra.

Un’altra modifica riguarda l’aggiornamento del quadro finanziario di tutti i 29 progetti regionali. È un aggiornamento rispetto alla seconda Nota di aggiornamento al DEFR delle risorse che tiene conto di ulteriori stanziamenti. Il quadro complessivo nel triennio sui 29 progetti regionali ammonta a circa 7miliardi e 414milioni con un incremento rispetto alla precedente Nota di aggiornamento di 532,8milioni di euro pari a circa l’otto per cento. Gran parte di questi incrementi sono concentrate su 7 progetti regionali che assorbono complessivamente il 72 per cento di tutte le maggiori risorse: ricerca, neutralità carbonica, educazione, imprese, mobilità, valorizzazione della cultura, politiche della salute.

 

Il dibattito in Aula

Dando il via al dibattito, Elisa Tozzi (FdI) ha sottolineato che “in un quadro internazionale che rende ogni previsione azzardata, quello che si chiede a un ente regionale è di predisporre una rete di protezione rispetto alle contingenze”.  “Esistono – ha proseguito – alcune necessità impellenti: ragionare su come sostenere il sistema produttivo e il welfare nel suo complesso”. Ma la Regione, secondo la consigliera, non si sta muovendo in questa direzione.  “Si continua a parlare di investimenti e quindi di indebitamenti, ma è inutile fare debito se quell’investimento, quell’opera, non vengono conclusi” ha proseguito, osservando che “gli enti locali sono stati lasciati soli, si è operato senza una logica”. Anche per quanto riguarda la Toscana Diffusa si aspettano i bandi, il tema della messa in sicurezza territorio non ha trovato un grande spazio nel Defr, “c’è bisogno di una programmazione più puntuale sui fondi europei e non è arrivata cabina di regia per i fondi Pnrr ai Comuni, il quadro delle società partecipate è completamente saltato perché non si sono prese decisioni strategiche”. Il risultato, ha concluso Tozzi, e che la “prossima legislatura erediterà una serie numerosa di questioni importanti irrisolte”, per colpa di un modus operandi di immobilismo. Come esempio, ha ricordato la questione del secondo ponte a Figline Valdarno, necessario perché quello esistente non basta ed ha problemi legati all’età: “Non abbiamo ancora idea di quando si realizzerà e non è stato nemmeno concluso lo studio di fattibilità. Ed è un’opera che tutti aspettano da 40 anni”.

Secondo Giovanni Galli (Lega) questa manovra “rappresenta la prova concreta di un fallimento di una visione e della mancanza di una progettualità per la Toscana”.  “Si è scelto di optare per tanti interventi per raccogliere consenso immediato sul territorio, piuttosto che creare qualcosa per il futuro. È un bluff, Giani ha erogato 238 milioni di euro con interventi diretti senza ricorrere ai bandi, ma solo il 28 per cento degli interventi è stato concluso. Si fanno annunci su ponti e strade nuovi e dopo anni cittadini sono ancora lì ad aspettare”. “Questo governo regionale non ha mai compiuto scelte nette e ha evitato di programmare futuro – ha insistito il consigliere -, ha rincorso la visibilità invece che esercitare realmente il governo”.  Per Galli la “Giunta Rossi aveva una visione e il coraggio di realizzare riforme, non abbiamo condiviso molte delle scelte fatte ma erano scelte vere e strutturali. Con la Giunta Giani abbiamo visto solo narrazioni, solo interventi spot, niente progettualità, interventi una tantum e variazioni fotocopia. La mancanza di pianificazione la vediamo in molti casi a partire dal piano per lo smaltimento dell’amianto, identico a quello di cinque anni fa”. “Tutto ciò ha un costo economico, sociale e demografico – ha concluso il consigliere -. Si governa scegliendo e decidendo, non rincorrendo le emergenze e facendo assistenzialismo. La Toscana merita di più”.

“La mancanza di una visione strategica di sviluppo per la Toscana, la tendenza a scaricare sulle future generazioni il costo delle inefficienze odierne, l’inadeguatezza della pianificazione finanziaria della Giunta e la distribuzione a pioggia di risorse secondo ragioni di natura politica”. Con queste parole apre il suo intervento sugli atti finanziari Marco Casucci (Gruppo misto Merito e Lealtà), esprimendo il suo voto “convintamente” contrario. Secondo Casucci “il sistema economico regionale presenta indubbie criticità” “sulla base di previsioni Irpet, la stima per la Toscana per il 2025 è di un misero più 0,6 per cento, per il 2026 dello 0,9per cento per effetto principale della domanda interna e non estera”. “Per i prossimi anni – continua si prevede una stima ancor più instabile anche per effetto diretto dei dazi americani” e “la crescita si è concentrata solo in tre province Lucca, Firenze e Livorno, per le altre c’è contrazione”. Casucci si è soffermato su alcuni dati dell’aretino, “per la provincia di Arezzo, Irpet segnala una riduzione dell’export del 18,3 per cento, in particolare per i gioielli di meno 22,8per cento e del 5,1 per cento per i capi di abbigliamento”. “L’indebitamento ha superato i due miliardi – aggiunge – assistiamo poi ad un allarmante aumento della pressione fiscale, al massimo l’addizionale Irpef per i redditi sopra i 28mila euro ma tra i più cari in Italia anche Irap e bollo auto”. Si è detto favorevole all’aumento di capitale della società Arezzo fiere però “occorre – ha detto – un nuovo piano industriale”.  Frammentazione degli interventi, secondo il consigliere anche “in ambito sanitario ed educativo, si finanziano progetti puntuali in nome di una logica emergenziale e non strutturale”.  “Si continua – conclude – a contrarre debito senza una precisa strategia”.

“L’inquadratura all’inizio del Defr – è intervenuto il portavoce dell’opposizione Alessandro Capecchi (FdI) – dovrebbe guidare le variazioni di bilancio, invece non è più lo strumento centrale intorno al quale si costruisce la manovra ma viene modificato in conseguenza delle variazioni di bilancio.“ Capecchi ha parlato di tre emergenze: “quella economica con il rischio di stagnazione finanziaria” e “chi soffre di più è il comparto moda”;  la “seconda è quella dell’assetto del territorio”, “abbiamo avuto centinaia di milioni di danni dall’alluvione del 2023” ma “la messa in sicurezza del territorio non è stata una priorità della Regione”. “Avremo anche un’emergenza di siccità perché – aggiunge – non abbiamo sufficienti infrastrutture per trattenere l’acqua”. “La manovra introduce qualche ‘novità straordinaria’ – continua Capecchi – tra i vari interventi per i singoli comuni si pagano anche le spese a cui viene condannato un comune che perde un contenzioso ma non quelle legali, quelle di messa in sicurezza di una strada” oppure “si danno soldi ad un Comune che ha già copertura per quell’opera”.  Sul tema della terza torre e del riassetto del patrimonio immobiliare e degli uffici della Regione ricorda le riserve espresse dal suo gruppo. Il portavoce dell’opposizione si sofferma sulle partite su cui riflettere, individuate dal rendiconto come “la crescita dell’indebitamento che torna sopra i due miliardi di euro, la diminuzione della cassa prosciugata dagli interventi puntuali e la costante riduzione del disavanzo sceso in dieci anni da tre miliardi e mezzo ad un miliardo”. “Avevamo proposto lo stanziamento di un fondo straordinario di 8 milioni per la messa in sicurezza delle strade provinciali”. L’invito per la prossima legislatura è quello di una “valutazione sul sistema portuale ed aeroportuale della Toscana”

La parola passa poi a Diego Petrucci (FdI) che ribadisce come la “Regione debba essere un ente di programmazione e di pianificazione e in funzione di ciò debba investire i propri finanziamenti”, “siamo convinti che la Regione debba salvaguardare la sua capacità produttiva e per questo deve migliorare il sistema infrastrutturale”, “fermo ai mondiali del 1990”.  E ancora, sulla gestione “disastrosa” di Toscana aeroporti “l’aeroporto di Firenze è fermo a 5 anni fa” e “in questi 5 anni l’aeroporto di Pisa ha perso sacche importanti di mercato e ha avuto declassamento dal punto di vista di scalo intercontinentale adesso si vola su Bologna”.  E poi, “da Firenze a Siena, con il collegamento di Trenitalia ci vogliono 2 ore e 43 minuti”.  Sulla Darsena Europa “quando deciderete di farla, abbiate il buon senso di fare le opere infrastrutturali a corollario necessarie”.

Petrucci riconosce al presidente Giani “un’attenzione sull’Arno, come straordinaria ricchezza della Regione però ci vanno messi i soldi”, “perché non mettere anche la navigabilità dell’Arno e la cantieristica nella Port Authority – propone- e fare un’unica autorità che dia un senso di struttura e di distretto sistema di canali e fiumi tra Pisa e Livorno”.  Sullo sport, Petrucci ribadisce che manca “un piano di programmazione”, “occorre individuare spazi per gli sport non agonistici”. Sul piano straordinario per la cultura bisognerebbe, secondo il consigliere regionale, prendere esempio dal ministro Alessandro Giuli e “provare a combattere la marginalità, la devianza, la povertà delle periferie sia delle aree rurali che delle città con la cultura. Dobbiamo riempire le nostre periferie buie e abbandonate con spettacoli teatrali, oltre, cinema e festival musicali”. Infine, sulla sanità “penso si debbano diminuire i punti di potere e aumentare quelli dove si erogano prestazioni e servizi sanitari”. Infine, una riflessione sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica “il piano casa non è più rimandabile”, “occorre recuperare gli appartamenti che sono stati murati per evitare occupazioni abusive”.

Massimiliano Riccardo Baldini (Lega) non si è sottratto all’opportunità di una riflessione più ampia sulle questioni che hanno caratterizzato la legislatura, e che condizioneranno il futuro dei cittadini toscani. Il consigliere si è quindi focalizzato su alcuni temi, partendo dal percorso amministrativo “fortemente connotato” dall’azione del presidente Eugenio Giani, con “limiti sui contenuti e sul modus procedendi”, per descrivere una Toscana a due velocità; basti pensare alla sanità ed a quanto la Asl Toscana, rispetto alle altre Aziedne, centro goda di maggiori risorse e professionalità. Ragionamento analogo, secondo Baldini, sul versante dell’acqua, sull’inquinamento dell’aria, nonché sulle infrastrutture e portualità. Da qui la sollecitazione ad una “visione che dia davvero energia a tutte le componenti della nostra regione, per un quadro omogeneo di sviluppo, in grado di competere con le sfide nazionali e internazionali”.

Francesco Gazzetti (Pd), prendendo spunto dalle sollecitazioni critiche che arrivano dai banchi dell’opposizione, avendo partecipato ai lavori di questa consiliatura e anche della precedente, non ha potuto esimersi dall’intervenire nel dibattito.“ Desidero con forza confutare questa espressione: ‘di questa legislatura non resterà alcuna traccia”. “Affermazione totalmente falsa, e non attinente alla realtà dei fatti”. E rivolgendosi ai colleghi della minoranza: “Vi sfido a portarmi un atto, da voi votato, a favore di un solo provvedimento che sostenesse la Darsena Europa”. “Avete cancellato 30 milioni per le connessioni ferroviarie e noi siamo a chiedervi di rifinanziarle, ha continuato il consigliere, facendo altri esempi: dall’ interporto di Guasticce, alla promozione culturale della fortezza vecchia e nuova a Livorno, dallo sblocco della raffineria Eni, alla metropolitana di superficie che può unire Lucca, Pisa e Livorno. Fino ad accennare alle “scelte folli del Governo nazionale” sulla sanità. E ringraziando i colleghi di Consiglio e Giunta, Gazzetti ha parlato di un “lavoro che lascia – al contrario – una traccia importante, una serie di opere e prospettive che nella prossima legislatura segneranno una svolta”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Cristina Giachi (Pd), che ha contestato l’accusa di scelte “fiorentinocentriche”, anche sul fronte della Cultura. “Ci sono 10 articoli che interessano tutti i comuni della Toscana, con interventi capillari – ha sottolineato – con una Giunta regionale che ogni anno investe nel settore 30 milioni, solo in parte corrente”.  “L’attenzione alle periferie è costante e minuziosa”, ha continuato, facendo riferimento anche all’anticipazione, in variazione di bilancio, del provvedimento legislativo sulle Pro Loco, quindi per iniziative sui territori, descrivendo la “variazione in armonia con le azioni del governo toscano, a partire dalla prima legge sulle revocazioni storiche fino alla revisione della legge 21”. “La Toscana ha lasciato il segno eccome”, ha concluso la presidente della commissione Cultura.

Il presidente della commissione Aree Interne Marco Niccolai (Pd) ha evidenziato una serie di interventi contenuti nella variazione di bilancio che “confermano l’attenzione dell’amministrazione regionale nei confronti delle aree interne e montane non solo a parole ma con i fatti, attraverso risorse stanziate a tutto campo per lo sviluppo economico, le stazioni sciistiche, la vita dei nostri paesi e dei nostri borghi”. Tra questi il nuovo finanziamento di 941.000 euro per la legge sui Custodi della montagna: “una misura sperimentale – ha detto Niccolai – che ha premesso, con i primi bandi, di finanziare 400 imprese ubicate sopra i 500 metri e che ci darà la possibilità di portare avanti forme di sostegno a coloro che lavorano, vivono e operano in montagna”. Ancora Niccolai ha citato le ulteriori risorse per il sostegno alla manutenzione e alla messa in sicurezza degli impianti sciistici di proprietà pubblica e privata: “un ulteriore finanziamento di 280.000 euro che si somma all’intervento di un milione e mezzo già previsto nella precedente variazione di bilancio”, ha spiegato E poi lo stanziamento di 350.000 euro per il sostegno alle Pro Loco, “grazie a una legge che ne riconosce la funzione sociale e di promozione del territorio”. Infine ha ricordato come in questi giorni siano state rese note le progettualità delle sei aree dove viene applicata la Strategia Nazionale Aree Interne. “Nella precedente programmazione europea come Regione avevamo destinato a questa misura poco meno di 20 milioni di euro – ha affermato – in questo mandato siamo arrivati a quasi 100 milioni di euro a disposizione delle Aree progetto, che sono passate da tre a sei, ricomprendendo e la Toscana meridionale che era stata esclusa”.

Vittorio Fantozzi (FdI) ha riconosciuto come “al di là delle appartenenze e delle contrapposizioni politiche, il lavoro c’è stato”. “Voglio sottolineare – ha detto – non solo la competenza della macchina dirigenziale, ma anche l’atteggiamento con cui ha saputo accogliere e gestire le istanze dell’opposizione, anche quando, talvolta, avevano un’impronta marcatamente ostruzionistica. Desidero rivolgere un ringraziamento al presidente Bugliani, così come agli altri presidenti di commissione, per l’impegno e la serietà dimostrati”. Fantozzi ha rivolto un ringraziamento particolare anche all’assessore regionale Cioffo, “sentinella vigile che in qualche modo ha fatto le veci di una Giunta, spesso assente, ma che poi si è dovuta palesare per rispondere alle nostre istanze”. “Come opposizione – ha continuato – abbiamo sempre tentato di portare un contributo reale, un valore aggiunto nell’interesse di tutti i cittadini che siamo chiamati a rappresentare. Con i nostri emendamenti, abbiamo cercato di affrontare, per quanto possibile, ciò che riteniamo carente, assente o bisognoso di attenzione”. “Da parte mia – ha concluso – e credo di poter parlare anche a nome del gruppo di Fratelli d’Italia, riteniamo giusto riconoscere a tutti l’‘onore delle armi’: il rispetto dovuto a chi, pur da posizioni diverse, ha cercato di fare il meglio nell’interesse delle comunità che rappresentiamo”.

(testo a cura di Federica Cioni, Cecilia Meli, Benedetta Bernocchi, Paola Scuffi e Angela Feo)

 

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