13 Marzo 2024

Poste: mozione chiede che la proprietà resti di maggioranza pubblica

L’atto di indirizzo è stato approvato con i voti di Pd, Italia Viva e Movimento 5 stelle; ha espresso voto contrario Fratelli d’Italia, non ha partecipato al voto la Lega

Comunicato stampa n. 0298
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Firenze – L’aula ha approvato a maggioranza, con i voti favorevoli del Pd, Italia Viva e Movimento 5 Stelle, una mozione, prima firmataria la consigliera Valentina Mercanti (Pd), in cui si chiede al MEF di non alienare una quota di partecipazione nel capitale di Poste Italiane S.p.a. e si chiede alla Giunta di attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento perché mantenga una partecipazione maggioritaria, anche indiretta, nel capitale di Poste Italiane, con l’obiettivo di assicurare il controllo pubblico e preservare l’accesso universale ai servizi, con particolare riferimento ai territori più marginali, garantire l’inclusione sociale, sostenere la coesione territoriale e tutelare  i livelli occupazionali. Sull’atto hanno espresso voto contrario i consiglieri di Fratelli d’Italia, mentre quelli della Lega non hanno partecipato al voto.

Illustrando in aula la mozione, la consigliera Valentina Mercanti (Pd) ha evidenziato che “l’alienazione di quote societarie di Poste, come indicato dal ministro Giorgietti, mantenendo una quota residuale del 30%, comporterebbe una mutazione del quadro societario rispetto ad adesso, dove esiste una quota maggioritaria pubblica. La perdita della maggioranza pubblica sarebbe grave per un’azienda strategica che sta dando utili allo stato e, anche a fini sociali, potrebbe comportare l’ulteriore ridimensionamento e chiusura degli sportelli periferici”.

 Gabriele Veneri (FdI), ha invece giudicato “positiva l’azione del governo, che sta attuando una politica di dismissioni di partecipazioni pubbliche in varie aziende per diminuire il nostro indebitamento, pertanto il il nostro voto è contrario”.

Marco Casucci (Lega) ha ricordato che “il ministro Giorgietti ha evidenziato che il controllo di Poste rimarrà in mano pubblica, perciò i vostri ci sembrano atti pretestuosi e non vi seguiamo su questa strada. Pur constatando che non ci sono competenze dirette della Regione Toscana, crediamo che rapporti corretti con Poste Italiane Spa possano consentire di mantenere gli sportelli esistenti nel nostro territorio”.

La consigliera regionale Mercanti ha ricordato che “non c’è nulla di pretestuoso nel chiedere che si mantenga l’attenzione su Poste spa che l’azienda mantenga una funzione anche sociale”.

Secondo Vincenzo Ceccarelli (Pd), “è sbagliato ritenere strumentale un atto che chiede di mantenere una maggioranza pubblica dentro Poste Italiane, vediamo le difficoltà gestionali attuali e diminuendo la partecipazione pubblica la situazione non può che peggiorare. Le risposte attuali sulla gestione dell’azienda le deve dare necessariamente il governo che ha le competenze dirette”.

Silvia Noferi (Movimento 5 Stelle) ha detto di trovarsi in piena sintonia con le parole del consigliere Ceccarelli “e quindi esprimeremo un voto favorevole alla mozione”.

Secondo Veneri, “i problemi di gestione di Poste sono di lunga data e devono essere attribuiti ai governi precedenti; oggi dobbiamo intervenire sull’indebitamento pubblico e la soluzione prospettata ci sembra adeguata alla situazione attuale”.

Marco Niccolai (Pd) ha evidenziato che il governo “ha deciso di svendere un’azienda strategica come Poste, cambiando opinione rispetto al passato. Ora sono preoccupati anche i lavoratori, secondo la nostra opinione il controllo strategico di un’azienda come Poste resta importante anche oggi e riveste un interesse strategico nazionale”.

Il consigliere regionale Mario Puppa (Pd) ha ricordato che nel 2023 i ricavi sono aumentati del 5,4 %, con un utile anch’esso in crescita. “Poste è in una situazione buona, non occorre privatizzare a tutti i costi come dice il governo. Il depotenziamento dei servizi negli uffici periferici è sotto gli occhi di tutti, quindi una critica al governo è nell’interesse dei toscani, lo abbiamo fatto quando governava il centro sinistra e lo facciamo, coerentemente, adesso che governa il centro destra”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana