Politiche del lavoro: l’assessore Nardini fa il punto in seconda commissione
La presidente Ilaria Bugetti (Pd): “Il tema della formazione, soprattutto in questa fase economica, è strategico per calibrare meglio le nostre politiche del lavoro sia sulle richieste delle imprese sia per la ‘Garanzia di occupabilità dei lavoratori’ che per i nuovi piani delle competenze, dei centri dell’impiego e delle agenzie formative”
Firenze – ”Il tema della formazione, soprattutto in questa fase economica, è strategico per calibrare meglio le nostre politiche del lavoro sia sulla necessità delle richieste delle imprese che per tutta la parte di Garanzia occupabilità dei lavoratori, dei nuovi piani delle competenze, dei centri dell’impiego e delle agenzie formative”. Con queste parole la presidente della commissione Sviluppo economico Ilaria Bugetti (Pd) interviene dopo aver ascoltato l’assessore regionale alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini sul programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (Gol), elaborato dal ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, e al conseguente riparto della prima quota di risorse e del piano delle nuove competenze.
“In questa fase – ha aggiunto Bugetti – si stanno reimpostando tutti i temi legati alle politiche attive del lavoro che tengono conto di tutte le variabili. Adesso, occorre incrociare domanda e offerta, con la parte dei nuovi lavori, delle nuove necessità e anche delle nuove esigenze delle aziende rispetto a un cambio del sistema politico industriale a cui stiamo assistendo. Questo ci consentirà di poter orientare le nostre politiche con i fondi che arriveranno dall’Europa”. ” Bugetti ha ribadito che “da qui, occorre insegnare culturalmente al personale come ricalibrarsi sulle nuove opportunità”.
Molti gli argomenti toccati dall’assessore Nardini, che ha subito ribadito come ad essere colpiti dalla crisi siano stati le donne, i giovani con contratti precari e le persone con disabilità e come, in questo momento, sia “fondamentale poter recepire le esigenze delle imprese e dei lavoratori per dare rispose certe a quel mercato del lavoro”. Nardini ha ricordato i programmi nazionali Gol e quello nuove competenze. Gol è il programma di politiche attive del lavoro che potrà contare su un finanziamento complessivo di 4,4 miliardi di euro, a cui si aggiungono i 500 milioni di React-UE (lo strumento previsto dal piano Next Generation Eu per sostenere la risposta dei territori europei più colpiti dalla crisi Covid). Nardini ha ricordato: “Abbiamo ripartito la prima fetta di risorse, i primi 880 milioni per il 2022. Alla Toscana saranno destinati 50 milioni e 688 mila euro”.
Sul piano delle nuove competenze, l’assessore ha detto che “va a rafforzare il sistema della formazione professionale, prevedendo anche misure a favore dei giovani, ad esempio si cerca di intercettare i Neet (chi non studia e non lavora) “. Il piano prevede che “almeno 800mila lavoratori debbano essere messi in formazione, dei quali 300mila per il rafforzamento delle competenze digitali.” Da qui, la necessità che la “rete dei centri per l’impiego sui territori funzioni”. Tra gli obiettivi occorre “rafforzare l’integrazione tra i servizi del lavoro, dell’istruzione, socio sanitari per sostenere anche le persone con svantaggio o vulnerabilità, contrastare il fenomeno del mis-match tra domanda e offerta” e “favorire l’attivazione diretta di percorsi formativi da parte dei centri impiego per rispondere alle esigenze del tessuto imprenditoriale”. Nardini ha sottolineato che il “piano degli organici mira alle assunzioni e a rafforzare la rete dei centri impiego con investimenti importanti anche sulle infrastrutture digitali”.
Nardini, inoltre, ha sottolineato che “siamo riusciti con un pressing sul Ministero a farci riconoscere il sostegno per gli oneri di funzionamento” e “a sbloccare le vecchie risorse residue della cassa integrazione in deroga che per la Toscana ammontano a quasi 54 milioni”; “queste ci consentiranno di partire con la sperimentazione di un nuovo patto per il lavoro” che dia “particolare attenzione a donne, precari e soggetti disabili, lasciando ai territori la possibilità di scegliere su cosa puntare a seconda del proprio fabbisogno” e prevedendo “misure di formazione e di politica attiva e misure per lavoratori in crisi aziendali”. Nardini ha, infine, sottolineato il lavoro in corso per siglare dei patti sul fabbisogno formativo dei vari territori in modo da avere dei tavoli di monitoraggio. “Ad ora – ha detto – abbiamo fatto un accordo per Livorno, con Firenze e città metropolitana e con il Comune di Prato”.
Mario Puppa (Pd) è intervenuto per evidenziare l’esigenza di accompagnare anche una ripresa nei territori delle aree interne e periferiche “in modo che questa sia l’occasione per diminuire il divario tra queste zone e quelle più centrali”.
“Nell’ottica della definizione dei bisogni formativi per una occupabilità in termini rapidi volevo capire – ha detto Andrea Pieroni (Pd) – come funziona il rapporto con le imprese e con le associazioni di categoria, perché credo che sia proprio da lì che dobbiamo cogliere spunti per la formazione. Credo che questo avvenga anche con il ripristino delle commissioni tripartite a livello provinciale, luoghi di confronto dove i bisogni emergono anche in relazioni alle vocazioni produttive dei singoli territori”.
“Il territorio toscano ha differenze importanti tra le varie zone – ha affermato Irene Galletti (Movimento 5 stelle) – quindi, visto il divario occupazionale tra il centro e la costa, mi domandavo se ci fosse anche un modo per cercare di bilanciare l’occupazione e per trovare nuove modalità di lavoro.“
Bugetti ha concluso ponendo l’accento sui protocolli d’intesa e sull’importanza di “declinare le politiche formative a seconda delle varie necessità dei territori”.