Piano rifiuti: respinta pregiudiziale di Fratelli d’Italia
La questione, primo firmatario Alessandro Capecchi, dichiarava improcedibile l’adozione dell’atto ma è stata bocciata in Aula
Firenze – In apertura del dibattito sull’adozione del Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano regionale dell’Economia circolare, è stata presentata e respinta una questione pregiudiziale all’atto con primo firmatario Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia). Con la pregiudiziale si dichiarava improcedibile l’adozione del piano “in quanto questo – già in fase previsionale – risulta non essere adeguato al fabbisogno di gestione dei rifiuti della Regione, con particolare riferimento all’Ato centro”. La pregiudiziale è stata respinta con 13 voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 stelle) e 24 contrari (Pd e Italia Viva).
Capecchi ha spiegato che “il piano non tiene conto di una vera e propria emergenza, che si trascina ormai da anni, sullo smaltimento dei rifiuti urbani nei vari ambiti della Toscana, in particolar modo nell’Ato Centro”. “L’Ato Centro – ha proseguito – non è in equilibrio, si ricorre strutturalmente a mandare i rifiuti in altri ambiti, in altre regioni, all’estero. Il biodigestore di Montespertoli risolverà parzialmente la questione, solo per la frazione organica; tanto che la Regione cita l’impianto di Peccioli come punto di riferimento per 57 mila tonnellate di rifiuti”. Non si può sancire un disequilibrio, ha concluso il consigliere, e prevedere in un piano che i rifiuti vadano altrove “se non in emergenze contingentante, non certo in modo strutturale” e “per questo il piano è improcedibile”.
“Riteniamo che questa pregiudiziale sia totalmente infondata – ha detto Vincenzo Ceccarelli (Pd) – in primo luogo pensiamo che si confonda lo strumento dell’avviso pubblico con la proposta di piano regionale dell’economia circolare”, “si tratta di due procedimenti distinti”. “Vorrei precisare che il piano regionale non ha potere localizzativo, che la valutazione di coerenza nell’ambito dell’avviso pubblico non comporta l’instaurazione di posizioni giuridiche o obblighi negoziali né costituisce requisito preferenziale ai fini della realizzazione dell’esercizio degli impianti stessi”. Infine, “il piano -precisa Ceccarelli – non contiene previsioni di realizzazione nel sito di Empoli”.
“Ritengo – interviene il presidente Eugenio Giani – che la questione pregiudiziale sia un tentativo di rinvio” e “nel merito le argomentazioni di Ceccarelli sono chiare e corrispondono”. “Abbiamo la necessità di vedere la Toscana – aggiunge – come una regione autosufficiente nello smaltimento rifiuti” e “non vedremo la raccolta concentrata in un’area”, “ci muoveremo perchè tutto avvenga nel modo più equilibrato possibile, il piano è un work in progress”, “in una logica di economia circolare”.
Massimiliano Baldini (Lega) ha segnalato che “una recente sentenza del Tar Lazio del 2023 evidenzia che se è vero che il criterio dell’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti deve intendersi a livello regionale è altrettanto indubitabile che il criterio di prossimità operi all’interno del singolo ambito territoriale ottimale finalizzato alla riduzione dei movimenti dei trasporti dei rifiuti”. E ancora “il principio di prossimità si correla e si interseca con quello di autosufficienza”.
(testo a cura di Benedetta Bernocchi e Cecilia Meli)




