23 Luglio 2025

Piano faunistico venatorio: sì a maggioranza all’adozione

Nella seduta congiunta delle commissioni Ambiente e territorio, presieduta da Lucia De Robertis (Pd) e Sviluppo economico e rurale, presieduta da Gianni Anselmi (Pd), hanno votato contro FdI e il consigliere Marco Landi

comunicato n. 0859
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Firenze – Le commissioni Territorio e ambiente e Sviluppo economico e rurale, presiedute rispettivamente da Lucia De Robertis (Pd) e Gianni Anselmi (Pd), hanno licenziato, a maggioranza, con il voto contrario del gruppo Fratelli d’Italia e del consigliere Marco Landi, il Piano faunistico venatorio regionale. Nel testo sono stati accolti alcuni emendamenti di aggiustamento tecnico proposti dal consigliere Cristiano Benucci (Pd) e dai consiglieri, anch’essi del Pd, Anna Paris, prima firmataria, Elena Rosignoli e Marco Martini.

Il Piano, giunto all’adozione dopo varie sedute di consultazioni e di approfondimento, passerà all’esame dell’aula e dopo il voto del Consiglio si aprirà la finestra temporale in cui gli interessati potranno avanzare osservazioni. Solo dopo le controdeduzioni a queste e il secondo voto dell’aula il testo sarà approvato in via definitiva.

Il Piano è lo strumento di pianificazione che stabilisce gli indirizzi e gli obiettivi delle politiche regionali in materia di gestione del territorio agricolo forestale destinato alla protezione della fauna e alla caccia programmata. La Regione, attraverso di esso, attua la pianificazione faunistico venatoria, tenendo conto delle realtà ambientali e del contesto socioeconomico del territorio, per perseguire gli obiettivi di tutela e conservazione della fauna selvatica; tutela dell’equilibrio ambientale e degli habitat presenti; regolamentazione del prelievo venatorio anche attraverso interventi di riqualificazione attiva e di disciplina dell’attività venatoria. Tali azioni si realizzano mediante l’articolazione del territorio in comprensori omogenei, l’individuazione della localizzazione ed estensione degli istituti faunistici, la disciplina degli appostamenti fissi di caccia, i criteri per la prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica, quelli per la tutela e il ripristino degli habitat naturali e di incremento della fauna selvatica.

All’interno di ognuno dei comprensori esistenti in Toscana, il Piano individua le zone di protezione lungo le rotte di migrazione dell’avifauna e le oasi di protezione; le zone di ripopolamento e cattura e le zone di rispetto venatori; i centri pubblici di riproduzione di fauna selvatica allo stato naturale; i centri privati di riproduzione di fauna selvatica allo stato naturale; le aziende faunistico venatorie; le aziende agrituristico venatorie; le aree di addestramento e allenamento cani; le zone in cui sono collocabili appostamenti fissi; le aree vocate e non vocate per ciascuna specie di ungulato; i parchi nazionali e le aree protette; tutte le ripartizioni del territorio necessarie per l’organizzazione del prelievo venatorio.

A corredo del Piano faunistico venatorio, una nuova cartografia interattiva, che sarà consultabile sul sito della Regione.

Il consigliere Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) ha raccomandato, nella seduta congiunta tenutasi ieri pomeriggio per gli approfondimenti sul testo, di “evitare che il periodo di presentazione delle osservazioni coincida col mese di agosto, per non rendere vana il percorso partecipativo degli interessati”.

I presidenti De Robertis e Anselmi, si sono detti soddisfatti del lavoro e del voto delle commissioni.

 

 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana