19 Settembre 2023

Pesca dilettantistica: acque interne, il 15 per cento in concessione alle associazioni

Parere favorevole a maggioranza della commissione Sviluppo economico e agricolo alla proposta di legge che modifica la concessione della pesca dilettantistica alle associazioni di pescatori. La presidente Ilaria Bugetti: “L’85 per cento dei corsi d’acqua restano liberi”

Comunicato stampa n. 0946
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Firenze – Dare in concessione alle associazioni di pescatori le attività di pesca dilettantistica. La proposta di legge che interviene sulla gestione delle risorse ittiche e sulla regolamentazione della pesca nelle acque interne (legge regionale 3 gennaio 2005, n. 7), è stata licenziata a maggioranza, questa mattina dalla commissione Sviluppo economico e rurale, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd), con il parere favorevole del Pd, quello contrario del M5S e la non partecipazione al voto di Fratelli d’Italia e Lega.

L’atto si è reso necessario per assicurare un miglior presidio dei corpi idrici di interesse per la pesca, in relazione alla tutela della fauna ittica e alla promozione dell’attività alieutica. La concessione è rilasciata a titolo gratuito per una durata non superiore a dieci anni previo svolgimento di procedure di selezione idonee ad assicurare il rispetto dei principi di trasparenza, di non discriminazione e di efficienza. La durata della concessione, gli obblighi del concessionario e le modalità di pesca consentite sono fissati nel disciplinare di concessione.

Come spiegato in commissione, la concessione mira a circoscrivere la sua applicazione solo all’attività di pesca sportiva, senza investire le competenze di un demanio idrico. Oltre a questo, nell’atto si inseriscono delle articolazioni che specificano quali sono gli impegni del concessionario soprattutto nella predisposizione di un documento programmatico, nel quale si stabiliscono le attività di gestione delle acque che non si limitano solo ad una regolamentazione e gestione dell’accesso del pescatore ma anche ad una gestione dell’ambiente sotto l’aspetto dei ripopolamenti, della tutela e vigilanza ittica con il coinvolgimento del concessionario a livello globale.

Riguardo all’impegno economico dell’utente che frequenta queste zone, si chiarisce che il concessionario può richiedere, a titolo di sostegno delle spese gestionali, una tessera associativa.  La proposta di legge accoglie l’emendamento del Partito democratico che precisa l’ambito di applicazione della licenza di pesca sportiva in queste acque, che si limita al 15 per cento.

La presidente Ilaria Bugetti (Pd) ha ricordato che in aula la proposta di legge era arrivata prevedendo che fosse data in concessione la totalità dei corsi d’acqua. Pur comprendendo la ratio della proposta, secondo la quale, in alcune zone la pratica della pesca sportiva consente la manutenzione, la gestione ambientale dei corsi d’acqua e la pulizia” Bugetti ha evidenziato anche un altro elemento da tenere in considerazione era “quello di lasciare la libertà a chi vuole andare a pescare in qualsiasi tratto di non dover sottostare a pagamenti ad associazioni”. “Il punto di caduta – ha concluso – è quello di iniziare questo meccanismo di concessione, ma non per la totalità delle acque. Si mette in piedi un meccanismo prudenziale, una sorta di sperimentazione per capire se funziona e dare una mano alle associazioni sportive. Si lascia l’85per cento della totalità dei corsi d’acqua liberi”. Dalla commissione arriva, infine, la “raccomandazione alla Giunta affinché le acque in concessione vengano ripartite fra le varie associazioni in base alla loro pescosità”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana