13 Dicembre 2022

Osservatorio della legalità: seduta a palazzo del Pegaso

Il presidente don Andrea Bigalli: “Tener conto di quanto emerge in tante realtà regionali che chiedono interventi puntuali”. Luciana Bartolini: “Ci riuniamo per fare un programma di lavoro concreto”. Valentina Mercanti: “Affrontiamo tanti temi che ci stanno a cuore come la cultura della legalità”

comunicato n. 1121
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Firenze – L’Osservatorio della legalità si è riunito, questa mattina (martedì 13 dicembre) a palazzo del Pegaso. Questo istituto, a cui è stata data vita con la legge regionale 42 del 2015, nasce con l’obiettivo di raccogliere informazioni sul progredire dell’eventuale presenza, anche sotto forma di infiltrazioni, delle organizzazioni malavitose sul territorio.

Il presidente dell’Osservatorio della legalità don Andrea Bigalli ha evidenziato come l’osservatorio debba “tener conto anche di quello che sta emergendo in tante realtà regionali che chiedono un intervento puntuale e preciso” e “quanto meno – aggiunge – su quello che ci compete come osservazione, relazione e collegamento” Bigalli ha ricordato che venerdì sarà presentato il rapporto annuale della Normale di Pisa sulle infiltrazioni mafiose in Toscana che “darà un quadro preciso di quello che sta accadendo”.

La consigliera regionale Luciana Bartolini, membro dell’Osservatorio, ha aggiunto “ci riuniamo per iniziare a fare qualcosa di concreto, un programma di lavoro perché sappiamo che la Toscana non è terra di mafia ma le infiltrazioni mafiose purtroppo ci sono, basti pensare all’inchiesta Keu o ai quantitativi di droga sequestrati nel porto di Livorno”.

La consigliera regionale Valentina Mercanti, membro dell’Osservatorio, ha parlato di “tanti temi che ci stanno a cuore come quello della cultura della legalità, del coinvolgimento dei ragazzi giovani ma anche del lavoro con le imprese e con le categorie”, “cercheremo- ha concluso – di fare un programma ricco che difenda la legalità a 360 gradi

I compiti dell’Osservatorio sono poi stati estesi, nel giugno 2021, all’analisi delle cause principali dei fenomeni di infiltrazioni malavitose del lavoro irregolare, della corruzione, dell’usura, dell’estorsione e del riciclaggio presenti nel territorio regionale. L’istituto dovrà anche elaborare linee guida per la prevenzione ed il contrasto della criminalità organizzata, da condividere con la Regione e gli enti locali e raccogliere informazioni e dati utili ai fini della valutazione della trasparenza negli appalti, dalla genesi alla conclusione dei lavori.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana