Mostre: inaugurata l’esposizione dell’artista pistoiese Flavio Bartolozzi
‘Fram-menti, Di- visioni’ è la mostra presentata nello spazio espositivo Ciampi a palazzo del Pegaso
Firenze – “Fram-menti, Di-visioni” è il titolo della mostra di Flavio Bartolozzi che è stata inaugurata nello Spazio Espositivo C.A. Ciampi a palazzo del Pegaso (ingresso via de’ Pucci 16). Sono intervenuti la presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale, Ugo Barlozzetti storico dell’arte, Antonio Frintino psicologo psicoterapeuta, Roberto Agnoletti storico dell’arte, Nazario Scelsi critico, Rosanna Ossola, curatrice e l’artista. Una mostra che ripercorre un lungo percorso artistico iniziato nel 1958 e che rende omaggio ad uno dei protagonisti dell’arte toscana.
Dopo il saluto istituzionale della presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale, Il curatore della mostra, Nazario Scelsi, si è riferito al lavoro artistico di Flavio Bartolozzi parlando di un’arte che non ha confini. Il lavoro esposto, ha precisato, è quello degli anni dell’ultima produzione che va dal 2000 al 2010 circa; un lavoro creato come una sorta di osmosi tra la grafica, il disegno-segno, il cromatismo delle tempere e attraverso gli “omaggi” ai grandi artisti dell’arte classica e non certo ultima la scultura, di cui è stato maestro nel linguaggio delle forme.
Secondo lo psicologo Antonio Frintino, l’esperienza artistica del “collage” si esprime attraverso composizioni che tradiscono, da una parte, la sua formazione di scultore e di grafico di grande talento, e dall’altra una sua filosofia della vita, una dimensione che è possibile definire ‘fallica’, che l’artista prende a motivo dominante, al centro di un universo dove il binomio maschio / femmina è sempre presente. L’universo percettivo che si offre allo sguardo è un’immersione in spazi cromatici di grande intensità.
La gallerista Rossana Ossola ha detto di stimare molto l‘artista Flavio Bartolozzi per ciò che riesce a esprimere con il suo lavoro; alla base della sua arte c’è sempre la figura di Michelangelo che interpreta in mille modi diversi dai disegni al collage e alcune sue opere bellissime vengono presentate in questa sede per la prima volta.
Per il critico dell’arte Ugo Barlozzetti, il collage riesce a comunicare la complessa impostazione dell’artista e ha definito i collage enigmatici come è l’esistere, frammenti del tempo, della memoria.
Secondo il giudizio del critico Roberto Agnoletti, le opere esposte danno un’idea complessiva del lavoro di Bartolozzi, ma si concentrano principalmente sul passaggio dalla pittura al collage, che è un modo personale per ricollegarsi alle avanguardie storiche; utilizza frammenti di una memoria condivisa collettiva in cui lo spettatore si può riconoscere, alla ricerca di un equilibrio anche se provvisorio.
L’artista Flavio Bartolozzi ha detto di aver speso tutta la sua vita a disegnare e che il segno racconta come le parole; nel suo lavoro ha sempre cercato una verità e un in particolare ha amato tre artisti: Frida, Goya e Picasso. Una lunga avventura nell’arte quella che ha vissuto con una grande coerenza stilistica.
La mostra sarà visitabile fino al 24 aprile 2024 con il seguente orario: da lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00; sabato dalle 10.00 alle 13.00
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Flavio Bartolozzi è nato nel 1938 a Pistoia, dove vive e opera come artista, nonché come instancabile organizzatore di eventi culturali. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dal 1963 al 1967, allievo di Antonio Berti e Ugo Capocchini e con maestri quali Angelo Maria Landi, Alberto Caligiani, Onofrio Martinelli e Renzo Grazzini. Dal 1967 al 1971 ha frequentato lo studio dello scultore A. Zschokke a Basilea. Ha insegnato Plastica e Modellazione al Liceo
Artistico “G. Michelucci” di Firenze. Dal 1958 è presente in mostre personali e collettive
nelle maggiori città italiane ed europee. Negli anni successivi si confronta con una serie di “omaggi”, attratto dai maestri come Dante, Fidia, Leonardo e Michelangelo. Grande importanza riveste per lui l’arte toscana del Rinascimento, su cui è tornato più volte a riflettere, ma soprattutto le problematiche sociali ed etiche del tempo presente, vissuto con la presunzione di poter influenzare l’andamento del vivere stesso attraverso la creatività, unica e vera peculiarità umana. La sua fervida attività artistica ha spaziato in tutti gli ambiti, grafici e pittorici con notevole attitudine alla scultura prediligendo le crete toscane, il legno e i cosiddetti materiali poveri come il cemento e il gesso che nelle sue opere si sono nobilitati nella leggerezza e plasticità delle forme. Le sue sculture sono presenti nella Chiesa e nel parco della Vergine, in Piazza San Lorenzo a Pistoia e Villa Vogel a Firenze. Ad oggi è uno dei maggiori artisti del panorama pistoiese ed a livello nazionale con ampio riconoscimento della critica; nel suo lavoro ha sempre cercato un continuo confronto con poeti, letterati, musicisti e filosofi, affrontando i temi della società contemporanea.
NOTA. Il comunicato è stato redatto in forma impersonale in ottemperanza alle disposizioni sulla par condicio scattate con l’indizione dei comizi elettorali per le elezioni europee ed amministrative dell’8 e 9 giugno 2024.