Manovra di Bilancio: Controllo, i commissari di opposizione non partecipano al voto
All’esame le proposte di legge sul bilancio di previsione finanziario 2026-2028, sulla Stabilità 2026 e relativo collegato
di Paola Scuffi
Firenze – Seduta della commissione Controllo, guidata da Jacopo Cellai (FdI), sulle proposte di legge riguardanti la manovra di bilancio: Bilancio di previsione finanziario 2026-2028, con l’illustrazione di Paolo Giacomelli, responsabile della Direzione Programmazione e Bilancio; legge di stabilità 2026 e relativo collegato, con presentazione di Massimiliano Mingioni, responsabile del Settore dell’Attività Legislativa e Giuridica.
In apertura dei lavori il presidente Cellai ha ricordato la lettera – cui ad oggi non è stato risposto – inviata alla Presidenza del Consiglio regionale, nonché distribuita a tutti i componenti della commissione, sull’iter di approvazione di questi provvedimenti, per chiedere se valga l’urgenza dei 15 giorni di tempo in caso di osservazioni da parte della commissione Controllo alla competente commissione Bilancio. Cellai ha inoltre ribadito che la Giunta regionale è tenuta al rispetto del termine di 30 giorni per l’invio degli atti ai fini dell’istruttoria facendo presente che, in caso di urgenza, essa debba essere sufficientemente argomentata.
Nello specifico della manovra, ecco i principali stanziamenti: i totali di bilancio ammontano a 12,8 miliardi di euro, a fronte dei 12 e 3 del precedente; la voce più importante è rappresentata dalla sanità, con una previsione di spesa di 8 miliardi e 273 milioni; su Trasporti e diritto alla mobilità sono stanziati più di 698 milioni per il Tpl (gomma, ferro, mare), inclusi fondi per la tramvia di Firenze e la Darsena Europa a Livorno; per la difesa del suolo 45 milioni, con risorse specifiche per le zone alluvionate di settembre/ottobre 2025. Il volume complessivo dei fondi vincolati vale oltre 2 miliardi; l’indebitamento ammonta a 931 milioni di euro per finanziare gli investimenti. Infine, ricordiamo il Reddito di inserimento lavorativo, con una dotazione iniziale di 23 milioni per un anno, destinata a chi non beneficia di ammortizzatori sociali.
Sul fronte della legge di Stabilità questa è caratterizzata da rimodulazioni che per lo più vedono invariati gli interventi programmati, mentre il Collegato, invece, assicura la copertura normativa dei nuovi interventi.
Nel corso del dibattito, diverse le richieste di chiarimento, sia da parte del presidente Cellai che dei vicepresidenti Luca Minucci (FdI) e Alessandro Franchi (Pd), che da parte degli altri componenti Massimiliano Simoni (Lega), Luca Rossi Romanelli (M5S), Mario Puppa (Pd) e Lidia Bai (Pd), che hanno spaziato da Firenze Fiera all’intervento per le aziende sanitarie di 40 milioni derivanti dall’indebitamento; dall’ulteriore contributo di 5 milioni per la tranvia sulla tratta Aeroporto – Sesto Fiorentino al gettito Irpef vincolato alla sanità, dalle risorse di Arti al Reddito di inserimento lavorativo, fino all’acceso dibattito scaturito dalla ristrettezza dei tempi di esame per l’espressione del parere di competenza, per permettere al Consiglio di svolgere appieno il proprio compito e quindi di evitare l’esercizio provvisorio, una volta chiarito il ruolo della commissione Controllo.
Da parte del vicepresidente Franchi è stata avanzata la richiesta di procedere all’espressione di parere e la commissione Controllo, a maggioranza, valutata la coerenza con la programmazione generale, non ha espresso osservazioni sulle proposte di legge della manovra di bilancio. Tuttavia, al voto non hanno presenziato né il presidente Jacopo Cellai, né il vicepresidente Luca Minucci e il consigliere Massimiliano Simoni. “Non partecipo al voto poiché avevo invocato più tempo a disposizione – ha spiegato Cellai – comprendo il ruolo istituzionale di questa commissione, ma poter svolgere l’attività di Controllo nel migliore dei modi è garanzia per tutti i cittadini toscani”. Sulla stessa lunghezza d’onda Minucci: “La mia vuole essere una assunzione di responsabilità, non è possibile in così poco tempo a disposizione potersi esprimere su questa mole di atti, pertanto non sono in condizione di votare”. Come hanno sottolineato i consiglieri non votanti: “Per noi si tratta di una forzatura dei tempi di discussione”.
Adesso la parola passa al Consiglio regionale, con le sedute d’aula programmate dal 16 al 19 dicembre.




