Libri: ‘Valore Val d’Orcia’ presentato a Palazzo del Pegaso
Il saggio di Lorenzo Benocci e Cristiano Pellegrini racconta un paesaggio che è diventato un fenomeno sociale ed economico. Il vicepresidente del Consiglio regionale Scaramelli: “Un territorio che è un valore aggiunto per la Toscana e per tutta l’Italia”
Firenze – Raccontare la nascita e lo sviluppo di un territorio conosciuto in tutto il mondo attraverso l’esperienza di chi lo vive ogni giorno. É l’obiettivo, centrato, di ‘Valore Val d’Orcia’ il libro scritto a quattro mani da due giornalisti, Lorenzo Benocci e Cristiano Pellegrini, edito da Primamedia, e presentato in Sala Affreschi a Palazzo del Pegaso, martedì 15 marzo.
A rappresentare il Consiglio regionale il vicepresidente Stefano Scaramelli: “La Val d’Orcia è un territorio straordinario e, per chi lo conosce e lo vive, è la dimostrazione di un pezzo di storia importante, di un’identità, di un valore di un territorio che poi è diventato patrimonio dell’umanità. E oggi non è un valore aggiunto solamente per sé stesso, ma anche per la Toscana e per l’Italia. Quindi raccontare in questo libro il percorso di crescita che c’è stato, di consapevolezza di vivere in un territorio che è straordinario, è il valore aggiunto di questo volume. Ha un valore in termini paesaggistici, ma anche economici se pensiamo all’importanza che oggi ha rispetto alla capacità di creare ricchezza. Una ricchezza che va condivisa, che va redistribuita con chi vive in quel territorio e soprattutto con chi lo lavora. Molte volte c’è uno squilibrio enorme, tra chi lavora la terra e i benefici che i marchi mondiali possono trarne vendendo quelle immagini. Questo è un tema di discussione a livello regionale rispetto alla legge che ha definito gli ambiti turistici. Secondo me è stato fatto un passo molto importante negli ultimi anni quando a livello regionale è stato identificato il territorio della Val d’Orcia, che è l’ambito turistico territoriale forse più piccolo, ma che ha il valore aggiunto più alto rispetto agli altri della Regione”.
Un lavoro presentato dall’autore e giornalista, Lorenzo Benocci:“Io e Cristiano siamo originari di questa terra, siamo nati lì e ci viviamo ancora. Abbiamo visto la Val d’Orcia trasformarsi negli ultimi trent’anni. Siamo passati da 42 strutture ricettive, nel 1992, alle oltre mille che ci sono oggi. Questo è un dato concreto che ci fa capire come questo paesaggio abbia portato a una crescita economica e sociale in tutta la zona. Questo è dovuto ad alcuni simboli come i cipressini di San Quirico che sono stati utilizzati nel corso degli anni da tante aziende private, anche multinazionali. Anche il grande cinema è venuto in Val d’Orcia, basti pensare al Gladiatore vincitore di sei premi Oscar, che ha avuto due location tra Pienza e San Quirico molto importanti all’interno del film. Un fenomeno che è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi 15 anni anche grazie al riconoscimento Unesco del 2004, ed è stato il primo paesaggio riconosciuto patrimonio dell’umanità”.
“Si tratta di un saggio giornalistico – spiega l’autore Cristiano Pellegrini – e noi da giornalisti ci siamo fatti delle domande, vedendo e osservando questo territorio quotidianamente. Un territorio che oggi è riconosciuto in tutto il mondo. Quindi ci siamo fatti la domanda delle domande: come mai questo territorio ha acquistato soprattutto negli ultimi trent’anni questo valore universale riconosciuto da tutti. È il lavoro dell’uomo l’elemento che collega il paesaggio e il suo sviluppo e il suo valore economico che oggi è riconosciuto. La Val d’Orcia è un territorio che, dagli anni trenta a oggi, ha subito una forte trasformazione nel segno di una buona amministrazione, perché questo equilibro sottile, leggero, difficile da mantenere, tra sviluppo e conservazione è stato ampiamente tenuto e questa è la ricetta giusta anche per i prossimi anni”.
I video
L’intervista al vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli
L’intervista all’autore e giornalista Cristiano Pellegrini
L’intervento dell’autore e giornalista Lorenzo Benocci