14 Novembre 2024

Libri: ‘Presidente di tutti’, Giovanni Matteoli racconta i nove anni al Colle di un grande italiano

Presentato a palazzo del Pegaso il lavoro di uno dei più stretti collaboratori di Giorgio Napolitano. Mazzeo: “Punto di riferimento per la sua capacità di saper guidare il Paese nei momenti più difficili. Europeista convinto, in tempi nei quali c’è bisogno di più Europa”

Comunicato stampa n. 1169
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Firenze – La figura di Giorgio Napolitano, presidente della repubblica dal 2006 fino al 2015, quando rassegnò le dimissioni, dopo essere stato rieletto nel 2013, è al centro del libro di Giovanni Matteoli ‘Presidente di tutti’, edito dal Mulino, presentato ieri pomeriggio, mercoledì 13 novembre, a palazzo del Pegaso.

L’incontro si è tenuto nella Sala del Gonfalone appena restaurata. A fare gli onori di casa, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, al tavolo con l’autore e con Anna Maria Bucciarelli, l’onorevole Maria Elena Boschi, Carlo Fusaro, costituzionalista ed ex parlamentare, e il senatore Dario Parrini. In sala, molti consiglieri e consigliere. Giovanni Matteoli ha lavorato a lungo nello staff di Giorgio Napolitano, di cui è stato per tanto tempo uno dei più stretti collaboratori. “I nove anni della presidenza della repubblica, li ho passati a stretto contatto con lui, in giornate anche dure e impegnative. Ho avuto modo di prendere parte al suo progetto e alla sua azione di presidente che cercava di superare appartenenze di parte e svolgere un’azione di rappresentante vero dell’unità nazionale”.

“Giorgio Napolitano è stato il primo presidente all’inizio del mio impegno politico, sin dall’inizio un punto di riferimento per la sua capacità di saper guidare il paese nei momenti più difficili, sempre in grado di ascoltare, vicino alla gente e in grado di decidere, indicando la strada da seguire”, ha detto Antonio Mazzeo. “È stato un europeista convinto e nel nostro tempo c’è bisogno di più Europa. Ha avuto la capacità di riportare il Paese fuori da condizioni economiche molto difficili. Giovanni Matteoli lo descrive come un uomo attento alla Costituzione, come dovrebbe essere per ognuno di noi, per tutti coloro che sono impegnati nelle istituzioni”.

L’onorevole Maria Elena Boschi ha tracciato un profilo personale di Napolitano, basato sui rapporti nati e sviluppati negli anni del Governo Renzi. “È stato il primo presidente della Repubblica ad avere un secondo mandato. Per me parlamentare appena eletta fu anche il primo

voto importante alla Camera e lo ricordo con emozione e solennità. Napolitano è il presidente di tutti perché è stato un presidente fortemente europeista. Il suo lavoro a favore dell’Europa è stato instancabile e nei miei ricordi personali è stato un vero riformista, da sempre sostenitore della necessità di modernizzare il nostro Paese, delle riforme e soprattutto delle riforme costituzionali, di cui è stato indubbiamente un grandissimo sostenitore”.

“Giorgio Napolitano è stato una delle figure più insigni della vita politica repubblicana, per le sue grandi qualità di statista – ha detto Dario Parrini – e perché ha sempre avuto una capacità di farsi carico degli interessi generali, specialmente nei momenti difficili del nostro Paese, pur appartenendo a una parte politica e non disconoscendo mai questa appartenenza. Ha sempre avuto un grande senso delle istituzioni e delle esigenze principali della nostra Nazione. Questo lo ha reso davvero un presidente capace di rappresentare tutti, al di là delle loro appartenenze politiche”.

“Il libro di Giovanni Matteoli è uno strumento prezioso – è il giudizio di Anna Maria Bucciarelli, senatrice dal 1992 al 2001 –, molto onesto e per nulla reticente nel ripercorrere la storia di quei nove anni. Napolitano era un grande riformista sempre, nel partito, nella politica e nelle istituzioni. Ci insegnava a comporre gli interessi diversi”.

Carlo Fusaro, costituzionalista e a sua volta ex parlamentare, si è soffermato su aspetti fondamentali della presidenza Napolitano, dalla formazione del Governo Monti, “scelte fatte a fin di bene, ma non mi levo di testa che in quel caso fu reso possibile il brodo di cultura nel quale è esploso il Movimento 5 stelle”, al tentativo di riforma costituzionale, fino al rapporto con Matteo Renzi: “Faccio fatica a comprendere la scelta di dimettersi nel 2015, togliendo alla riforma il suo più alto sostenitore. Mi sono sorpreso di leggere le pagine sulla difficoltà di rapporti con Matteo Renzi – ha aggiunto Fusaro –, fino a dare l’impressione che quelle difficoltà di rapporti avessero concorso alla scelta delle dimissioni”. Poi, l’impressione rilevata anche in un incontro nel luglio del 2016, a pochi mesi dal referendum costituzionale, che l’allora presidente emerito “si fosse convinto che una modifica della legge elettorale, l’Italicum, avrebbe permesso di affrontare meglio il referendum”.

“Il presidente era molto legato a Firenze – ha ricordato Matteoli –, per frequentazioni politiche, ricordo su tutti Gianfranco Bartolini, rapporti intellettuali stretti con personaggi come Eugenio Garin e Cesare Luporini. Era curioso nei confronti della nuova classe dirigente che si affacciava sulla scena politica. Apprezzava lo spirito vivace di questa città e ne amava profondamente la cucina”. Sulle dimissioni nel 2015: “Il presidente Napolitano non ha lasciato in nessun modo per problemi di rapporti con Matteo Renzi. Era fisicamente provato, anagraficamente ce n’erano tutte le ragioni, viveva uno stato profondo di stanchezza, insomma non ce la faceva più. E pensava che le riforme fossero su un cammino avviato, tant’è che ancor più le sostenne dopo le dimissioni. Uno dei punti di riferimento della sua azione, da convinto parlamentarista quale è sempre stato”, ha aggiunto Matteoli, era la convinzione “che solo una riforma equilibrata della Costituzione, che tenesse in giusto conto da un lato il potere delle assemblee elettive e dall’altro la possibilità del Governo di governare il Paese, potesse permettere di difendere la democrazia italiana”.

 

Le dichiarazioni in video

La dichiarazione del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo

 

L’intervento dell’onorevole Maria Elena Boschi

 

 

La dichiarazione dell’autore Giovanni Matteoli

 

Le parole dell’onorevole Dario Parrini

 

La galleria delle foto

 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana