Libri: presentato il volume di Riccardo Boggi ‘ Ciel sereno terra scura’
Alla conferenza stampa hanno preso parte Giacomo Bugliani consigliere regionale e l’autore Riccardo Boggi
Firenze – È stato presentato al Media Center Sassoli di palazzo del Pegaso, il libro ‘Ciel sereno terra scura’ di Riccardo Boggi. Sono intervenuti il consigliere regionale Giacomo Bugliani, il giornalista Marco Hagge, l’antropologo e pubblicista Paolo De Simone, l’autore Riccardo Boggi e Nicola Landucci ha portato i saluti del presidente dell’Assemblea legislativa del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.
“Un grande onore ospitare in Consiglio regionale Riccardo Boggi una delle figure più illuminate della nostra provincia e della Lunigiana – ha detto Giacomo Bugliani presidente della Commissione Affari Istituzionali – che cura molto le sue ricerche, ma che si presenta sempre come un innamorato della sua terra. Lo fa in questo libro dove riscopre tradizioni magiche e religiose del nostro territorio con un linguaggio affascinante. Il contributo che sta dando Riccardo Boggi alla Lunigiana è estremamente importante, ha contribuito a sviluppare il museo etnografico di Villafranca e, più di recente, ha collaborato agli scavi archeologici presso l’Abazia di San Caprasio ad Aulla, dove oggi esiste un bellissimo museo di cui è direttore.”
“Un libro che viene da lontano – ha detto lo scrittore Riccardo Boggi – l’origine è una mia tesi di laurea di cinquant’anni fa, che adesso ristampo con nove storie in più di contadini guaritori, che hanno avuto un ruolo importante nelle nostre campagne. L’importanza della medicina popolare che interveniva dove non c’erano i medici, che arrivava dalla tradizione, dalla conoscenza delle erbe, dalla magia secolare. Una medicina che sopravvive ancora oggi anche se circondata da una maggiore diffidenza.”
“L’aspetto più interessante di questo libro – ha detto il giornalista Marco Hagge – credo sia l’autore, perché in un momento in cui si perdevano le nostre tradizioni millenarie ha capito l’importanza di tramandarle alle generazioni future. Bozzi è riuscito a recuperare le credenze di questi luoghi isolati, la pratica delle segnature ci viene raccontata in modo appassionato e unico.”
“La magia e le credenze popolari sopravvivono anche adesso – ha detto l’antropologo Paolo De Simone – e in alcuni territori c’è un sistema integrato di resistenza alle malattie e alle crisi, con addirittura un sacerdote che dice di rivolgersi ad una guaritrice. Oggi si assiste ad una crisi del mondo, alla paura della fine del mondo, situazione ben più preoccupante delle malattie e delle segnature raccontate nel libro.”
L’autore ci accompagna alla riscoperta di un mondo, più vicino a noi di quanto non si creda, semplice, comprensibile, dove il magico e il superstizioso non si tingono di straordinarietà, ma sono il volto rassicurante e familiare del quotidiano. Nei nove racconti presenti nel volume trovano posto i ricordi della tradizione, le formule magiche che donne e uomini del popolo recitano, in quanto tenutari di saperi ancestrali che diventano il loro patrimonio interiore. I racconti di paura parlano di fantasmi, spettri, anime vaganti, esseri che si aggirano di notte in luoghi solitari; le donne compiono quotidianamente fatiche per trarre sostentamento da una terra difficile che si mostra loro con le erbe, gli animali, le rocce, ma anche con la simbologia del sacro: croci, cappelle, altari. In questo ambiente nascono i riti di segnatura, testimonianza di un incontro, di una presa di consapevolezza rispetto alla condizione di sofferenza, del rapporto di fiducia tra curante e curato, grazie al quale si dà forma al dolore.
Riccardo Boggi è laureato in pedagogia all’Università di Genova con una tesi sulle tradizioni magico-religiose della Lunigiana. È stato responsabile e in seguito dirigente del settore cultura e servizi alla città del Comune di Aulla. Ha raccolto e trascritto testi della tradizione popolare lunigianese, editi nel 1974. Ha curato la sala delle tradizioni popolari all’interno del Museo Etnografico della Lunigiana e seguito i lavori di scavo archeologico e recupero dell’Abbazia di San Caprasio di Aulla: attualmente ne dirige il Museo.