29 Maggio 2025

Libri: portuali e marittime, il futuro è anche donna

Presentato a palazzo del Pegaso il libro di Barbara Bonciani che racconta la presenza femminile in questi settori. Francesca Basanieri: “Le donne ci sono e fanno la differenza”

comunicato n. 0577
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Firenze – Un comparto dove la presenza femminile è ancora minima, ma che si sta aprendo e in cui le donne possono entrare e fare la differenza. E’ questo il ritratto tracciato dal libro “Portuali e marittime, perché no? La disparità di genere nei porti italiani” (Franco Angeli editore) di Barbara Bonciani.

Il volume è stato presentato ieri pomeriggio a palazzo del Pegaso per iniziativa della commissione regionale Pari opportunità.

Il quadro delineato da Bonciani è di grande cambiamento: gruiste, smarcartici, addette al rizzaggio e derizzaggio, direttrici di macchina, capitane, sono solo alcuni dei ruoli professionali che le donne ricoprono nell’industria portuale e marittima, ambiti di lavoro storicamente maschili che da pochi anni stanno vivendo una trasformazione importante.

Le donne, in questi settori, stanno sfidando gli stereotipi e i pregiudizi di genere e anche emergendo per il loro indispensabile contributo, portando nuovi modelli di visione, di leadership e di gestione del lavoro che si aggiungono a quelli maschili. Tuttavia, in Italia la strada per l’uguaglianza di genere è ancora lunga e poco è stato fatto per contrastare l’esclusione e la segregazione professionale delle donne in questi contesti, tanto che la presenza delle donne è diminuita nelle imprese portuali e non ce n’è traccia nei ruoli di governance, mentre nell’industria marittima rimane sconosciuto il numero delle imbarcate.

Partendo da queste premesse, il volume approfondisce le cause alla base della segregazione di genere nei due comparti e le conseguenze che ne derivano in termini di competitività e coesione sociale del Paese. Sono riportate anche alcune storie di successo di donne che si sono affermate con caparbietà, competenza e determinazione, con lo scopo di facilitare la destrutturazione di stereotipi e pregiudizi che ancora oggi vorrebbero farci ritenere questi ambiti di lavoro appannaggio esclusivamente maschile.

Ha spiegato l’autrice, Barbara Bonciani: “I lavori nel settore portuale e marittimo sono storicamente nati per gli uomini, ma grazie all’innovazione tecnologica sono diventati accessibili alle donne. Però le donne, ahimè, non solo sono ancora sottorappresentate, ma sono invisibili. Per questo attraverso questo libro ho voluto fornire i dati della presenza femminile in questo settore. Pensiamo che a livello mondiale le donne impiegate nel comparto marittimo e portuale sono il 2 per cento e in Italia il 6,3 per cento. E’ importante rappresentare il lavoro da loro svolto in questi settori e soprattutto far capire alle nuove generazioni che questo è un lavoro accessibile, ben retribuito e normato meglio di altri, e che quindi non devono rinunciare a queste occasioni di impiego”.

Le fa eco Francesca Basanieri, presidente della Commissione regionale Pari opportunità della Toscana. “Le donne possono lavorare al porto – ha detto -. Come diciamo sempre, raccontare le storie delle donne serve a dare loro valore e dignità. Le donne nel porto ci sono, fanno la differenza e quindi, come per tutti gli altri lavori, le ragazze che volessero andare a lavorare in questo settore possono farlo tranquillamente”.

 

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