Libri: ‘Ma che stupida ragazza’, la storia di Martina Maggiore
Il volume che racconta un amore intenso e doloroso è stato presentato mercoledì 18 giugno nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso
Firenze – Martina Maggiore nel libro ‘Ma che stupida ragazza’ racconta in prima persona la sua storia, un amore intenso e doloroso. Un racconto vero, senza filtri, che offre uno sguardo intimo sulla dinamica di una relazione distruttiva. Il volume edito da Mursia è stato presentato mercoledì 18 giugno nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso. Con l’autrice erano presenti il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, il segretario questore dell’Ufficio di presidenza Marco Stella e il capo di Gabinetto della Regione Toscana Cristina Manetti.
Ad aprire la presentazione l’intervento del presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo che ha sottolineato come “la storia di Martina e il suo viaggio tocchino la vita di tante ragazze. Per questo abbiamo deciso di aprire il palazzo del Consiglio regionale a temi complessi e a volta spinosi. L’obiettivo è di dare voce a chi ha meno voce e questo è il caso di Martina Maggiore e della sua esperienza, fatta di sofferenze profonde tanto da cambiare la prospettiva sulla vita”.
Il segretario questore dell’Ufficio di presidenza Marco Stella ha sottolineato come “per il tema trattato, fosse giusto presentare il libro di Martina Maggiore in Consiglio regionale. Si tratta di un libro che ha come unico filo conduttore l’amore. L’amore verso la vita, verso sé stessi, ma anche l’amore verso la scrittura e verso il futuro”. “Martina – ha concluso il consigliere Stella – ha avuto il coraggio di affidarsi a un’altra persona per trovare una soluzione. Ed è la dimostrazione di come anche le malattie interiori abbiano bisogno di un medico che ci aiuta a individuare un cammino”.
Cristina Manetti, capo di Gabinetto della Regione Toscana ha ricordato il suo impegno nel progetto ‘La Toscana delle donne’ e sottolineato come Martina abbia deciso di raccontare la sua esperienza “su un tema attuale e importante come la dipendenza affettiva. Il momento per parlarne è maturo ed è fondamentale anche l’educazione affettiva nelle scuole”. “La vita – ha proseguito Cristina Manetti – ci insegna che dobbiamo fare i conti con le emozioni forti e rielaborarle, facendo del rifiuto un motivo di crescita. Martina ha il grande merito di aver voluto condividere le sue emozioni e la sua storia è utile per tante giovani ragazze”.
“Questo libro – spiega l’autrice Martina Maggiore – racconta di una ragazza molto giovane che nella sua fragilità, che ha sempre portato dentro di sé, conosce uno degli artisti più famosi d’Italia e se ne innamora. Costruiscono una storia d’amore meravigliosa, e le storie d’amore non sempre finiscono bene. Questo distacco l’ha portata a vivere una situazione di depressione molto forte, che la stava man mano portando via. E piano piano grazie al coraggio che ha avuto dentro o anche per le amicizie e l’amore dei suoi cari ha chiesto aiuto e piano piano si è riuscita a salvare. Ma sono cose che ti porti comunque dentro, la guarigione è processo che va a onde, prima c’è e poi non c’è, ci sono giorni sì e giorni no, e piano piano tu impari a convivere con questa condizione e impari a gestirla, impari a conoscere una Martina diversa. Una ragazza che magari è stata nascosta, ma è sempre stata dentro di te, impari a comprenderla, ad abbracciarla e ad amarla ancora di più”. È intervenuto alla presentazione anche il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Landi.
Le dichiarazioni in video
L’intervista all’autrice Martina Maggiore