Libri: ‘L’ombra di Artemisia’ di Maurizio Cohen affronta la violenza di genere
Il volume presentato in una conferenza stampa dalla presidente della commissione Cultura Cristina Giachi e dalla consigliera regionale Donatella Spadi
Firenze – Un romanzo sulla fragilità e sugli abusi firmato dallo scrittore e sceneggiatore Maurizio Cohen (pubblicato da Vallecchi). Questo è ‘L’ombra di Artemisia’ che è stato presentato nel Media Center ‘Sassoli’ di palazzo del Pegaso. A fare gli onori di casa, la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi e la consigliera regionale Donatella Spadi. Sono intervenuti Annamaria Malipiero che ha letto alcuni brani del libro, l’editore Alessandro Bacci e l’autore Maurizio Cohen.
La storia del romanzo parla di Jenny, giovane attrice alla sua prima esperienza come protagonista, che sta girando un film sulla vita della pittrice Artemisia Gentileschi che, all’inizio del Seicento, in una Roma ricca di straordinari fermenti culturali e allo stesso tempo soggetta alle dure regole dell’inquisizione, fu violentata da un amico del padre, suo insegnante di pittura. Durante le riprese, la sera dell’otto marzo, anche Jenny, tornando a casa, viene aggredita e violentata da tre giovani della Roma “bene”, che vengono poi arrestati. Ancora sotto shock, la ragazza si ritrova nella paradossale situazione di dover affrontare due processi: la mattina in tribunale quello per direttissima per lo stupro vissuto sulla sua pelle e il pomeriggio quello di Artemisia riprodotto sul set. Così, poco alla volta il personaggio della pittrice diventa per Jenny una sorta di ossessione, e le due donne, superando qualsiasi vincolo temporale, instaurano un rapporto ricco di emozioni e complicità, ma anche di forti incomprensioni, che finisce per minacciare la stabilità psicologica della già fragile Jenny.
“A partire dalla storia di Artemisia Gentileschi e della violenza che ha subito nel romanzo si sviluppano due storie in parallelo – ha detto Cristina Giachi presidente della commissione Cultura – quella dell’artista e quella dell’attrice che interpreta il personaggio in un film. Il bellissimo romanzo di Cohen ci consente alcune riflessioni: passano i secoli e le donne sono ancora oggetto di violenza; inoltre vorrei sottolineare come l’arte e la letteratura possono diventare strumenti per affrontare questi fenomeni e confinarli dove devono stare: nella violenza criminale da reprimere. Sono grata all’autore che ha usato il suo talento per descrivere un fenomeno di questo tipo, ancora presente purtroppo nelle nostre cronache e che deve essere condannato con grande forza dalle istituzioni e dalla nostra società.”
“Un libro di grande attualità, molto intrigante – ha detto la consigliera regionale Donatella Spadi – e con due figure che si sovrappongono: il personaggio storico di Artemisia Gentileschi e una giovane attrice che interpreta l’artista cinquecentesca. Tutte e due i personaggi vivono il dramma della violenza e dello stupro da parte di uomini. Straordinario che un uomo abbia descritto così bene i sentimenti femminili ed è importante che gli uomini stanno sempre di più acquisendo sensibilità di fronte a questo problema. Un dramma che era terribile nel passato e resta terribile anche oggi.”
“Il tema del libro è la violenza di genere, in particolare la violenza sulle donne – ha detto lo scrittore Maurizio Cohen – e sono partito dai documenti storici che riguardano il primo caso di stupro documentato negli archivi vaticani, che riguarda il caso di Artemisia Gentileschi. La pittrice ha dovuto subire pesanti accuse per difendere la sua persona e mi venuto in mente la storia di una giovane attrice che subisce le stesse violenze e viene stuprata da tre ragazzi della Roma bene. L’attrice quindi si trova a vivere due processi a quattro secoli di distanza: la mattina per direttissima lo stupro che ha subito sulla sua pelle e il pomeriggio sul set si trova a rivivere lo stupro che ha subito la Gentileschi. Le due storie corrono parallele: Artemisia è diventa l’artista donna più famosa nella nostra storia e la giovane attrice migliora le sue qualità fino a diventare una specie di nuova Meril Streep. Lo stupratore di Artemisia fu condannato a sei anni di esilio che non scontò mai per la sua amicizia con il clero, ma anche i colpevoli della violenza su Jenny, pur essendo condannati, sono presenti in teatro alla prima del film.” Secondo Cohen, che ha sottolineato quanto siano troppo numerosi i casi di violenza contro le donne, “è necessario, come per le malattie, non solo curare ma soprattutto prevenire: le donne devono denunciare per tempo, ma sopra ogni altra sono gli uomini che devono prendere coscienza del problema e mutare il proprio modo di fare”.
L’editore Alessandro Bacci ha sottolineato come da un incontro casuale, abbia appreso dall’autore dell’idea di scrivere questo libro. “Sono contento di averlo intercettato in tempo – ha detto – perché riuscire a pubblicare un bel libro, in quest’epoca che propone tantissimi titoli ma non sempre di qualità, non è un’impresa facile”.
In conclusione, l’attrice Annamaria Malipiero ha letto un brano del libro, regalando emozioni con la sua interpretazione degli stati d’animo della protagonista Jenny.
Maurizio Cohen vive e lavora a Roma. Scrittore e sceneggiatore, è esperto di arte tessile orientale. Ha scritto di arte e di viaggi per diverse riviste specializzate. È autore dei romanzi La gabbia (Marsilio 1988) e Novanta (Mondadori 1990).
Le dichiarazioni in video
La dichiarazione di Cristina Giachi, presidente della commissione Cultura
La dichiarazione di Donatella Spadi, consigliera regionale
La dichiarazione di Maurizio Cohen, scrittore e sceneggiatore