16 Luglio 2025

Libri: ‘La memoria della vite’, storia di esistenze comuni di fronte a un destino tragico

Presentato a palazzo del Pegaso il romanzo di Massimo Granchi. Sullo sfondo, il tema del fine vita. Sono intervenuti i consiglieri Francesco Gazzetti, Anna Paris ed Enrico Sostegni, con l’autore e Felicetta Maltese, attivista dell’associazione Luca Coscioni

Comunicato n. 0830
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Firenze – Storia di tre vite che si intrecciano e si trovano insieme ad affrontare una tragedia. Si parla di letteratura e di ‘fine vita’ alla presentazione del romanzo di Massimo Granchi ‘La memoria della vite’, edito da Arkadia e uscito nel gennaio di quest’anno. Il libro è stato presentato ieri pomeriggio, martedì 15 luglio, nella sala degli Affreschi del palazzo del Pegaso. Sono intervenuti i consiglieri regionali Francesco Gazzetti, che fa parte dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa toscana, Anna Paris ed Enrico Sostegni e, insieme all’autore, Felicetta Maltese, consigliera dell’associazione Luca Coscioni di Firenze, attivista e coordinatrice dei volontari della cellula fiorentina dell’associazione.

“Siamo contenti di ospitare la presentazione di questo lavoro – dice Francesco Gazzetti, che ha portato i saluti del presidente dell’Assemblea toscana, Antonio Mazzeo –, perché offre un contributo significativo per umanizzare un momento della vita particolarmente delicato. Permette di affrontare con delicatezza e ancora più cura questi temi, che spesso finiscono nel dibattito politico come contrapposizione. I provvedimenti che abbiamo preso in Consiglio regionale su questi temi sono ispirati a un profondo rispetto della dignità della vita di ciascun uomo”.

“Quella che ho voluto raccontare – spiega Massimo Granchi – è la storia di un’amicizia, con le sue vicissitudini ordinarie, che si trova di fronte a un evento tragico, di quelli che possono modificare la vita, cambiare la percezione dell’esistenza di fronte al dolore: le emozioni che si provano a sostenere una persona in forte difficoltà, come reagisce la famiglia, come reagiscono gli amici, come si può rinnovarsi nella tragedia. Mi fa piacere che sia presentato in Consiglio regionale e permetta di tornare a trattare in maniera lieve e delicata un tema come il fine vita”.

‘La memoria della vite’ è un romanzo sul significato delle relazioni umane, il coraggio, la speranza e la capacità di rinnovarsi. Tre i protagonisti: Gabriel, Sole e Liliana. Gabriel – si legge nella presentazione del libro – è un ragazzo di origine colombiana che vive con la mamma e il fratello minore in un condominio di Roma. Suo padre ha fatto perdere le tracce senza chiarire le ragioni della sua scelta e ha lasciato un vuoto difficile da colmare in famiglia. Nello stesso palazzo vive Sole, la migliore amica di Gabriel che nasconde un passato tormentato nonostante sia allegra e ami la vita. È una sognatrice con molti progetti da realizzare e un legame da ricostruire con il papà. La madre di Sole è Liliana, donna emancipata nata al Sud. Ha fondato un’agenzia di badanti nella capitale. Il suo matrimonio è in crisi. Ha un legame profondo con l’isola di Procida dove ha trascorso le estati da bambina ed è lì che vorrebbe tornare. Le vite di Gabriel, Sole e Liliana sono intrecciate molto più di quanto possano immaginare. Un drammatico incidente le cambierà, costringendo i tre protagonisti a percorrere traiettorie esistenziali inaspettate, a rivedere le priorità, ma soprattutto, ad affrontare demoni nascosti dietro scelte ineluttabili.

“In questo romanzo c’è innanzitutto la vita – dice Anna Paris –. Scene, sensazioni, considerazioni dei tre personaggi che sono comuni a tutti noi. Poi, c’è la tragedia e il tema di come si affronta una tragedia. Non c’è una conclusione, il che lascia chi legge libero di immaginare cosa potrà succedere. Faccio i complimenti a Massimo Granchi, che con questo lavoro ha ottenuto anche una segnalazione al Premio Campiello”.

Per Enrico Sostegni, presidente della commissione Sanità, questo libro ci offre “un’analisi introspettiva di momenti importanti nella vita, ci parla di come eventi tragici possono stravolgere la vita delle persone e delle famiglie. È un’analisi psicologica importante, che affronta il tema del fine vita con l’approccio di chi vive direttamente questi momenti, in quell’ottica che dovremmo sempre tener presente quando si prendono decisioni su questi temi”. Decisioni che invece, ha aggiunto Sostegni, “sono spesso troppo calate dall’alto, senza tener conto delle sofferenze, delle angosce e delle gravi decisioni che possono essere prese con coscienza solo da chi si trova a vivere certe situazioni”.

“Questo libro è di una attualità fortissima: una protagonista si ritrova in coma irreversibile, lo scrittore non suggerisce soluzioni, né dà indicazioni. Per noi dell’associazione Luca Coscioni – dice Felicetta Maltese – l’unica soluzione in una circostanza del genere sta nelle disposizioni anticipate di trattamento, da fare quando una persona diventa maggiorenne. Il testamento biologico è l’unica possibilità di intervenire quando una persona non è più in grado di intendere e di volere. Se avesse fatto questo, la protagonista avrebbe potuto essere libera dall’accanimento terapeutico e la mamma, dopo aver metabolizzato il pensiero della perdita della figlia, avrebbe potuto lasciarla andare con più serenità e con amore”.

L’autore, Massimo Granchi, è nato a Cagliari e vive in Toscana. Scrittore, antropologo, comunicatore pubblico, è ideatore e animatore di eventi culturali.

 

Le dichiarazioni in video

La dichiarazione di Francesco Gazzetti, segretario questore dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale

 

La dichiarazione di Anna Paris, consigliera regionale

 

La dichiarazione di Enrico Sostegni, presidente della commissione Sanità

 

La dichiarazione di Massimo Granchi, autore

 

La dichiarazione di Felicetta Maltese, associazione “Luca Coscioni”

 

La galleria fotografica

 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana