17 Giugno 2025

Libri: John Reed, la storia di un poeta nell’America del primo Novecento   

La presentazione della monografia di Marzia Dati nel Media Center Sassoli di palazzo del Pegaso

comunicato n. 0704
Stampa/Salva
Condividi

di

Firenze – La monografia ‘John Reed. La storia di un poeta nell’America del primo Novecento’ (edizioni ETS, Pisa, 2024) di Marzia Dati è stata presentata martedì 17 giugno nel Media Center Sassoli di palazzo del Pegaso. Con l’autrice erano presenti il presidente della commissione Affari istituzionali dell’Assemblea legislativa toscana Giacomo Bugliani e il professor Stefano Garzonio dell’Università di Pisa.

“È un onore per me ospitare qui in Consiglio regionale l’opera di Marzia Dati – spiega il consigliere Giacomo Bugliani -, frutto di un’attenta e accurata ricerca che ha portato all’elaborazione di un testo significativo”. “Marzia Dati – ha proseguito il consigliere Bugliani – è una figura di grande rilievo nel panorama culturale non soltanto del mio territorio di origine, la provincia di Massa Carrara, ma si sta facendo apprezzare a livello nazionale e l’opera che viene presentata oggi ne è l’ennesima conferma. Si tratta di un’opera di alto valore letterario, dietro la quale si cela un’attività di ricerca importante che è la cifra distintiva dell’operato da un punto di vista letterario e culturale di Marzia Dati”.

“John Reed – racconta l’autrice della monografia Marzia Dati – è conosciuto per il suo celebre reportage ‘I dieci giorni che sconvolsero il mondo’, sulla Rivoluzione d’ottobre, ma in realtà è stato anche un poeta, un’attività svolta tutta la vita collateralmente a quella giornalistica. Nella mia monografia ho rimesso insieme tutto il corpus poetico che era disseminato negli archivi nordamericani, costituito da più di centoventi liriche, e ho cercato di delineare una sua poetica che si snoda attraverso tre filoni principali. Uno è l’Oregon, con il tema dei nativi americani, l’altro è la poetica della città e il terzo e ultimo filone è la parodia e il senso del comico che emerge in un poema che pubblicò nel 1913. Purtroppo morì molto giovane a Mosca, all’età di 33anni nel 1920, e in seguito a quella che è stata l’evoluzione della storia del Novecento, in quello che è stato definito il secolo breve tra la fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio del Maccartismo negli Stati Uniti, è stato ostracizzato dal canone letterario nordamericano. L’intento di questo lavoro è di riabilitare il poeta John Reed”.

“Siamo di fronte a un personaggio molto complesso e contradditorio – spiega Stefano Garzonio docente all’Università di Pisa di lingua e letteratura russa -, è stato un grande giornalista e un politico, mentre la sua poesia è stata in qualche maniera trascurata nel tempo. Il merito di questo libro è quello di riscoprire non soltanto le poesie di John Reed che aveva pubblicato in vita e quelle pubblicate successivamente, ma di ritrovare e di offrire così una visione generale della sua opera, una bibliografia di questo autore. In questo libro si cerca di ricreare la biografia di John Reed non sulla base delle sue esperienze da reporter, che aveva seguito la rivoluzione russa e quella messicana, ma sulla base della sua produzione poetica. Poesie già note, ma anche scoperte. Nei vari capitoli del libro si affronta l’importanza della sua infanzia nel natio stato americano dell’Oregon, l’esperienza a Greenwich Village con gli intellettuali newyorkesi o l’interesse per la natura. Parte dalla poesia romantica tradizionale anglosassone, per poi rifarsi alla grande tradizione americana. Uno dei suoi punti di riferimento è Edgar Allan Poe. Mentre riprende anche formalmente il grande poeta americano Whitman. Quello che è importante in questo libro è l’elemento biografico, la ricostruzione di un personaggio e della sua sensibilità attraverso la poesia”.

Il volume nasce dalla tesi di dottorato in Letteratura Nordamericana conseguita da Marzia Dati nell’anno accademico 2020-2021 presso l’ateneo pisano con la supervisione della prof.ssa Biancamaria Rizzardi, professore Ordinario di Letteratura Inglese Università di Pisa. Un lavoro di ricerca che Dati ha svolto anche in California con la preziosa collaborazione del Prof. Robert Rosenstone, consulente storico di Warren Beatty regista e attore del famoso film documentario Reds (1981) e uno dei massimi biografici del giornalista nordamericano.

Attraverso la ricostruzione del suo corpus poetico comprendente centoventicinque liriche disseminate negli archivi degli Stati Uniti e grazie allo studio del “Fondo John Reed” conservato all’Università di Harvard, Marzia Dati ha tracciato i tre filoni della sua poetica: l’Oregon e i nativi dell’Ovest americano, New York e la poetica della città, la parodia e il comico. Si è inoltre cercato di fare luce sulle possibili cause del suo oscuramento negli Stati Uniti; un ampio capitolo è dedicato anche alla ricezione di John Reed in Unione Sovietica in cui l’autrice ipotizza una possibile strumentalizzazione da parte russa. Un aspetto interessante che emerge da questo lavoro, mai indagato in precedenza, è la presenza di John Reed nel capoluogo toscano, precisamente ad Arcetri a Villa Curonia ospite di Mabel Dodge. Una permanenza di sei mesi in cui compose bozze di opere teatrali e una lirica dedicata a Firenze. John Reed fu anche autore di commedie e prese parte a quello straordinario fenomeno di rinnovamento del teatro nordamericano dei Provincetown Players diretto dal Premio Nobel per la Letteratura Eugene O’Neill, amico e collaboratore di John Reed.

Ciò che emerge è la figura di un poeta profondamente radicato nella cultura nordamericana le cui liriche possono essere lette anche alla luce della contemporaneità e interpretate in chiave eco-critica. Sempre dalla parte dei diseredati, degli immigrati, delle minoranze, John Reed è senza dubbio un ‘rivoluzionario romantico’ che ha combattuto con la penna per la realizzazione di un mondo migliore.

 

Le dichiarazioni in video

L’intervista al presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani

La dichiarazione dell’autrice del libro Marzia Dati

L’intervento del professor Stefano Garzonio

La galleria fotografica

 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana