Libri: ‘Il capro’ di Silvia Cassioli, rivivono i volti, i tormenti e gli anni del Mostro di Firenze
Presentato a palazzo del Pegaso il lavoro della scrittrice che rielabora in forma di romanzo le vicende e i personaggi che hanno caratterizzato quella terribile vicenda. Mazzeo: “Portare libri come questo nelle scuole”. Rosignoli: “Racconta le verità di ognuno come accade nelle campagne e nei piccoli centri della Toscana”
Firenze – ‘Il capro’ è il titolo del romanzo di Silvia Cassioli, che rielabora in forma di racconto le vicende del Mostro di Firenze. Il lavoro della scrittrice e poetessa di Torrita di Siena, edito dal Saggiatore e finalista al Premio narrativa Bergamo 2023, è stato presentato ieri (mercoledì 6 marzo) a palazzo del Pegaso. Sono intervenuti il Consiglio regionale Antonio Mazzeo, che ha portato il saluto istituzionale dell’Assemblea toscana, e la consigliera Elena Rosignoli, insieme all’autrice e al giornalista Tommaso Ghezzi.
‘Il capro’ avvia la narrazione partendo dal delitto commesso dal giovane Pietro Pacciani nel 1951 e la sviluppa negli anni della rivoluzione sessuale, quando iniziano i delitti del cosiddetto Mostro di Firenze, fino alla prima metà degli anni Ottanta.
“Investire in cultura, in lettura, nel sapere deve essere alla base di ogni buona istituzione, perché vuol dire investire in libertà – dice il presidente Antonio Mazzeo –. Dobbiamo portare libri come quello di Silvia Cassioli nelle scuole. Ragazzi e ragazze conoscono poco fatti e storie che sono stati parte integrante del vissuto della nostra regione”.
“Il romanzo affronta una vicenda sempre molto attuale e conosciuta, della quale ancora si parla, come sono attuali le figure del Pacciani e di coloro che gli giravano intorno – dice la consigliera Elena Rosignoli –. Un lavoro molto particolare, quello della mia concittadina Silvia Cassioli, una narrazione a più voci, che racconta le verità di ognuno come accade nelle campagne e nei piccoli centri della Toscana. Con una ricerca puntuale, attenta che riprende i linguaggi dei luoghi e delle circostanze”.
Il racconto non introduce novità, i fatti sono quelli già conosciuti, spiega l’autrice: “Ho cercato di raccontare avendo a cuore l’aspetto corale della narrazione. Ho ricostruito la vicenda dando voce volta per volta ai singoli personaggi, i protagonisti della storia, ma anche gli attori secondari, i comprimari: non solo coloro che sono stati indagati come mostri, ma anche coloro che gravitano intorno a questo mondo, come le mogli, le zie”. Attraverso l’utilizzo di diversi registri, quei personaggi e il loro mondo riprendono vita. Il risultato, prosegue Silvia Cassioli, “è una narrazione a più voci che non inventa niente, mi sono basata sui documenti e ho recuperato i modi in cui è stata raccontata questa storia”.
Le dichiarazioni in video
Le parole di Elena Rosignoli, consigliere regionale
Le parole dell’autrice Silvia Cassioli