4 Luglio 2022

Istituzioni: scomparsa Paolo Grossi, il cordoglio di Mazzeo e Giachi

Il presidente del Consiglio regionale appresa la notizia: “Firenze e la Toscana perdono un grande uomo, un fine storico e accademico. Alla famiglia e agli amici vanno il mio profondo cordoglio e quello dell’Assemblea legislativa tutta”. La presidente della commissione Istruzione e cultura: “Un maestro di pluralismo, il suo pensiero non morirà”. La lectio magistralis tenuta ad ottobre, stampata e inviata alle scuole in occasione della Giornata dell’Europa, sarà rilanciata e divulgata

comunicato n. 0622
Stampa/Salva
Condividi

di

Firenze – “Oggi Firenze e la Toscana perdono un grande uomo. Un fine storico e accademico che nel suo ruolo alla Corte costituzionale ha insegnato a tutti noi equilibrio, passione e pluralismo. Nella sula lectio magistralis in Consiglio regionale, lo scorso 4 ottobre, ci ha offerto uno spaccato unico su ruolo e prospettive dell’Europa dimostrando, una vota di più, una naturale autorevolezza. Quella appassionata lezione, già stampata e inviata alle scuole in occasione della Giornata dell’Europa, sarà rilanciata e divulgata come già fatto con la consegna della Costituzione agli studenti, perché le nostre ragazze e i nostri ragazzi conoscano, e non dimentichino mai, il valore e gli insegnamenti di un maestro attaccatissimo alla sua professione e a Firenze”.

Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, esprime cordoglio per la scomparsa di Paolo Grossi, presidente emerito della Corte costituzionale, storico del diritto italiano e professore all’Università di Firenze.

“Una grande perdita per Firenze e per il Paese. Un maestro di pluralismo, il suo pensiero non morirà”. Così la presidente della commissione Istruzione e cultura, Cristina Giachi.

“Una perdita che lascia un solco profondo a Firenze, la sua città, nell’accademia, in Toscana e in tutto il Paese. Professore di storia giuridica e custode della forza innovatrice del diritto, ha segnato il pensiero giuridico moderno. Per oltre quarant’anni ha insegnato all’Università di Firenze dove ha formato studiosi stimati e riconosciuti a livello internazionale. E dove ho avuto l’onore di essere sua studentessa, e poi collega minore nel dipartimento di teoria e storia del diritto”. “Nominato giudice costituzionale nel 2009 dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed eletto presidente della Corte nel 2016 – continua la presidente -, è stato un faro e una guida autorevole della giurisprudenza italiana. Anche nei momenti più complessi, ha saputo preservare, con equilibrio e sapienza, i valori fondanti su cui si reggono le nostre Istituzioni, libere e democratiche, e all’ombra dei quali cammina la nostra società”.

“Grossi è stato per Firenze e per l’Italia un maestro di pluralismo di cui sentiremo moltissimo la mancanza e di cui custodiremo e divulgheremo, per sempre, principi, metodo e insegnamenti. Un maestro non muore mai. In tempi inediti e complessi come quelli che stiamo attraversando sarà compito di ciascuno di noi, rappresentanti delle Istituzioni, del mondo accademico e di tutti i luoghi di studio e formazione, salvaguardarne il pensiero, trasmetterne la lungimiranza e la passione alle generazioni future” conclude Giachi.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana