13 Maggio 2025

Istituzioni: Ciuoffo, la vicenda di Impruneta non è attacco a libertà democratica

La risposta dell’assessore a una interrogazione del gruppo Fratelli d’Italia, prima firmataria Sandra Bianchini

Comunicato stampa n. 0494
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Firenze – “Dal nostro punto di vista, la vicenda non assume i contorni di un attacco alla libertà democratica e di espressione, ed ima vicenda avvenuta in un contesto che non conosciamo e sul quale, credo, non abbiamo nemmeno motivo di esprimerci”, lo ha detto l’assessore Stefano Ciuoffo rispondendo a una interrogazione di Fratelli d’Italia, prima firmataria Sandra Bianchni, sui fatti avvenuti nel Consiglio comunale di Impruneta (FI) il 29 aprile scorso, quando si è registrata un’accesa controversia tra la presidente del Consiglio comunale e due consiglieri dell’opposizione.

“L’interrogazione – ha spiegato Ciuoffo – ci chiede un parere sulla vicenda e l’eventuale stigmatizzazione di quanto avvenuto e a questo proposito vengono richiamati atti della programmazione regionale nei quali si delineano principi di esercizio democratico nelle istituzioni. Secondo gli interroganti, gli atti compiuti dalla presidente del Consiglio comunale di Impruneta ledono gli indirizzi di tali atti e soprattutto ledono il diritto democratico riconosciuto agli eletti, nella fattispecie a due consiglieri comunali della minoranza”. Ciuoffo ha evidenziato “che in questa sede istituzionale e in tutti i lavori del Consiglio regionale i rapporti tra la presidenza e i consiglieri avvengono con il riconoscimento del proprio ruolo. Invece, i due consiglieri in questione hanno ripetutamente e reiteratamente, ancorché richiamati, rifiutato di riconoscere alla presidente del Consiglio comunale il suo ruolo, rivolgendosi a lei solo con la qualifica di consigliera. A questa reiterazione, la presidente ha tentato di togliere la parola, ma, non essendoci un apparato tecnico adeguato che consentiva di farlo, il consigliere ha continuato a parlare, alzando la voce, nonostante la sollecitazione della presidente a cessare il suo intervento. In applicazione di una norma del Consiglio la presidente ha quindi chiesto l’allontanamento dei due consiglieri”. L’assessore ha aggiunto: “Io credo che mancanza di rispetto a un ruolo istituzionale sia una mancanza di rispetto non a una parte politica, ma a tutti. In più, in questo caso, il fatto che una donna, presidente del Consiglio, si sia trovata in questa situazione incresciosa sia un elemento, questo sì, da stigmatizzare”.

“Non sono d’accordo con i contenuti della risposta”, ha detto Sandra Bianchini nella sua replica. “parto dalla questione di genere: se la discussione non deve svolgersi nei toni utili perché l’interlocutore è una donna, allora noi donne siamo destinate a non raggiungere mai la parità. Ci si deve rivolgere a una donna come a una persona, e non in maniera diversa. So che all’interno di quest’aula una vicenda del genere non sarebbe mai successo, perché c’è rispetto reciproco e non ci sono mai attacchi personali”. Poi ha messo in evidenza i fatti: “Il consigliere della minoranza non ha non ha insultata la presidente, ma l’ha chiamata consigliere, perché la presidente non si era dissociata da una mail, questa sì piena di insulti verso i due consiglieri di opposizione, proveniente dal segretario comunale. E la presidente, anche sotto l’impulso del segretario comunale, come si vede dalla registrazione video, è ricorsa alla forza pubblica per allontanare dall’aula il consigliere Franchi. La politica deve dare l’esempio, non possono esserci insulti o violenza. E preoccupa quando gli insulti e le minacce restano velati. Sarebbe stato necessario, per chiudere la vicenda, l’ammissione dello sbaglio e la presentazione di scuse pubbliche”.

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