Governo del territorio: semplificazione procedure per accesso a Pnrr, via libera in commissione
La proposta di legge licenziata a maggioranza in commissione Territorio e ambiente. Approvati emendamenti della maggioranza, respinti quelli delle opposizioni
Firenze – La commissione Territorio e Ambiente ha licenziato a maggioranza la proposta di legge che introduce disposizioni di semplificazione in materia di governo del territorio finalizzate all’attuazione delle misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) o dal Piano nazionale degli investimenti complementari (Pnc). La proposta di legge che ora passa all’esame dell’Aula è stata licenziata sulla base del testo sostitutivo del 2 marzo e con l’approvazione di emendamenti della maggioranza. Respinti gli emendamenti presentati da gruppi di opposizione.
Il testo nasce con il proposito di cogliere appieno l’occasione offerta dall’arrivo delle risorse comunitarie per risanare i danni economici e sociali causati dalla crisi pandemica. Risorse ingenti e tempi stretti per la presentazione e l’attuazione dei progetti: di qui, la necessità di procedere a uno snellimento delle procedure amministrative legate al governo del territorio. Con la nuova legge, in particolare, si introduce, per il tempo strettamente necessario all’attuazione delle misure previste dal Pnrr e dal Pnc, una semplificazione dei procedimenti relativi all’approvazione delle varianti agli strumenti comunali della pianificazione territoriale o urbanistica, nel caso in cui i progetti che incidono sull’assetto del territorio siano connessi all’attuazione delle misure previste dal citato Pnrr o dal Pnc.
L’amministrazione proponente potrà convocare una conferenza dei servizi sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’opera, chiedendo l’attivazione della procedura di variante automatica. I soggetti interessati potranno presentare osservazioni entro i successivi quindici giorni dalla pubblicazione dell’avviso, oppure trenta giorni qualora siano presenti vincoli preordinati all’esproprio, e i soggetti competenti potranno esprimere il parere sulle medesime osservazioni entro i successivi quindici giorni. L’approvazione del progetto in sede di conferenza dei servizi costituirà variante agli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica e, ove necessario, vincolo preordinato all’esproprio. Tali varianti assumeranno efficacia in seguito alla deliberazione del Consiglio comunale con cui si prende atto della determinazione conclusiva della conferenza dei servizi.
Nel caso in cui le stesse varianti comportino nuovo impegno di suolo non edificato fuori dal perimetro del territorio urbanizzato, dovrà essere richiesto il pronunciamento positivo della conferenza di co-pianificazione previsto dalla legge regionale 65/2014 (la cosiddetta legge Marson). Decorso il termine di trenta giorni dalla presentazione dell’istanza, il parere si intenderà reso in senso favorevole.
Ferma restando l’applicazione della disciplina in materia di valutazione di impatto ambientale (VIA), la valutazione ambientale strategica (VAS) non risulta necessaria per la localizzazione delle singole opere. Nel caso in cui (questo l’emendamento introdotto dalla maggioranza) la realizzazione di opere diverse da quelle pubbliche o di pubblica utilità e finanziate totalmente o parzialmente dal Pnrr o dal Pnc comporti varianti agli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, tali varianti saranno consentite in deroga agli articoli dal 222 al 234 della legge Marson e ricondotte a quanto previsto dal Titolo II della stessa legge regionale 65/2014.