Geotermia: piano pluriennale di investimenti, si rispettino i tempi
Sì a maggioranza, con 29 sì (Pd, Italia Viva, Fratelli d’Italia e Lega) e 2 no (M5S), alla proposta di risoluzione illustrata in Aula da Andrea Pieroni (Pd): “Avviare in tempi rapidi il percorso impegnativo e delicato per chiamare Enel Green Power a presentare il proprio piano industriale sulla geotermia”
Firenze – E’ stata approvata in Aula a maggioranza la proposta di risoluzione che chiede alla Giunta regionale di avviare in tempi rapidi il percorso “impegnativo e delicato” per chiamare Enel Green Power a presentare il proprio piano industriale sulla geotermia. Il consigliere regionale Andrea Pieroni (Pd), nell’illustrare l’atto, che ha ricevuto 29 voti favorevoli (Pd, Italia Viva, Fratelli d’Italia e Lega) e 2 contrari (Movimento 5 Stelle), ha spiegato “la scadenza per chiamare il concessionario a presentare il proprio piano di investimenti è il 30 giugno 2024, scadenza che impatta con il turno elettorale. “La richiesta – aggiunge -va oltre e sollecita l’amministrazione regionale a monitorare questo percorso proprio in virtù dei tempi ristretti; invita la Giunta ad un pieno coinvolgimento degli enti locali e degli attori socio-economici interessati allo sviluppo della geotermia e chiede di valutare l’opportunità di convocare tempestivamente un tavolo di confronto cui far partecipare i comuni interessati e le rappresentanze del tessuto socio-economiche di quelle aree e di quel comparto”.
La presidente della commissione Sviluppo economico Ilaria Bugetti (Pd) ha ricordato che la proposta di risoluzione prende le mosse dalle audizioni dell’ultima seduta di commissione nella quale è stata ascoltata la voce dei sindaci e delle imprese che operano nel settore della geotermia come appaltatori. L’obiettivo di sollecitare la Regione nasce in relazione al fatto che il decreto legge 181 del 2023, convertito in legge ha introdotto la possibilità che questa possa chiedere al concessionario uscente entro il 30 giungo 2024, un piano pluriennale di investimenti che tenga conto di una serie di elementi: dalla manutenzione e miglioramento tecnologico degli impianti esistenti, agli interventi per il recupero del declino naturale dei campi geotermici, a quelli per sostenibilità ambientale e per la realizzazione di nuovi impianti di produzione e per l’innalzamento dei livelli occupazionali, evidenziando alcuni aspetti che la recente legge regionale del 2019 aveva posto a base anche per il rinnovo di eventuali concessioni.
Nella premessa dell’atto si esalta il ruolo della geotermia come elemento da cui produrre energia elettrica in maniera sostenibile, rinnovabile, pulita e costante e di come le potenzialità della geotermia siano ancora ampie sia per la produzione di energia elettrica (la Toscana ricava dalla geotermia il 33per cento del fabbisogno elettrico regionale) sia per l’utilizzo del calore, dal teleriscaldamento all’uso per attività industriali ed agricole. Si ribadisce anche l’opportunità che il piano pluriennale tenga in adeguata considerazione l’opportunità di prevedere misure concernenti l’aggiornamento e la formazione del personale al fine dell’accrescimento delle competenze operanti nel settore.
Diego Petrucci (FdI) ha espresso voto favorevole all’atto. “La geotermia – ha detto il consigliere regionale – è una risorsa presente in Toscana ma che sfruttiamo in una bassissima percentuale rispetto alle sue potenzialità e che è stata a rischio estinzione”. “Il titolare della concessione- ha spiegato – è lo Stato ma la centrale appaltante è la Regione che avrebbe avuto l’onere di bandire la gara per il rinnovo delle concessioni e poter continuare il processo di estrazione della risorsa ma la Regione non è stata parte diligente, c’è stato immobilismo.” Enel Green Power deve presentare piano industriale entro giugno 2024 che deve essere accolto dalla Regione e se accolto dia il via libera ad una proroga ventennale altrimenti la Regione entro il 2026, dovrà bandire una nuova gara”.
“Ora è tutto in mano alla Regione – ha detto Elena Meini (Lega) – abbiamo deciso all’unanimità in commissione di intervenire dopo aver ascoltato i sindaci e le imprese coinvolte. Questa proposta di risoluzione dà un input temporale – continua – il termine del 30 giungo credo vada anticipato perché molti di quei comuni coinvolti in questo processo andranno al voto l’8 e 9 di giugno e prima c’è il periodo di ordinaria amministrazione” quindi “per quanto ci riguarda – ha concluso – il termine ultimo è quello di aprile – abbiamo scelto di lasciare ampio margine di manovra a chi dovrà presentare il piano”. Meini ha espresso voto favorevole specificando che “ci siamo attenuti ai 5 punti cardine dentro il decreto energia”.
“Un tema di importanza vitale – è intervenuto Maurizio Sguanci (IV) – per quel territorio” e “sono convinto che la Regione in tempi brevi sia in grado di garantire l’approvazione del piano”. Il consigliere ha ricordato i problemi infrastrutturali della rete stradale e di “una realtà industriale straordinaria penalizzata”. “Bisogna arrivare nei tempi utili a garantire la continuità – ha aggiunto – senza arrivare a gara”, ricordando che “il geotermico è un’energia a costo zero”.
“La geotermia non è tutta uguale – ha commentato Silvia Noferi (M5S) – ci sono studi che ne dimostrano alcuni effetti tossici. Credo che il principio ordinatore non possa essere l’occupazione ma dobbiamo tener presente anche la salute nelle popolazioni residenti”. Inoltre, Noferi aggiunge: “in questa proposta non viene fatto cenno alla modalità di come verranno costruire o modernizzate le nuove centrali” e “mi vengono i brividi nel vedervi tutti d’accordo sulla proroga delle concessioni, cosa c’è di male nel fare la gare, è il principio di tutelare la concorrenza e la libertà di impresa”.
“La risorsa geotermica è un patrimonio toscano – ha aggiunto Federica Fratoni (Pd) – non c’è dubbio che lo sfruttamento di quella fonte abbia un impatto. Enel ha sviluppato non solo la tecnologia per sfruttare l’alta entalpia ma anche per abbattere le emissioni”. Fratoni ha richiamato la legge toscana che ha anticipato i tempi a livello nazionale per strutturare un decreto sulle energie rinnovabili. “Non c’è mai stata una sottovalutazione dell’impatto della geotermia- ha concluso – perché ogni valutazione di impatto prevede percorsi scientificamente comprovati”.