Firenze Fiera: audizione in commissione Controllo, sentito il presidente Becattini
Lo stato di salute della società e le prospettive alla vigilia della presentazione del Piano di rilancio all’assemblea dei soci
Firenze – La commissione regionale di Controllo, presieduta da Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) ha tenuto questa mattina, lunedì 26 giugno, un’audizione del presidente di Firenze Fiera, Lorenzo Becattini, per “un’illustrazione della situazione attuale dal punto di vista economico-finanziario e del piano di salvataggio, “di cui la Regione dovrebbe essere co-attrice attraverso una somma intorno ai 6milioni di euro, come ricordato da Becattini”, ha osservato il presidente Capecchi.
“Ci troviamo in un momento complesso della vita dell’azienda, domani presenteremo all’assemblea dei soci il Piano di risanamento e rilancio per l’approvazione, poi porteremo il bilancio nell’assemblea dei soci del 19 luglio”, ha dichiarato Becattini, accompagnato dal direttore amministrativo Sandro Nocchi. Becattini ha ripercorso le vicende più recenti: “Nel 2022, manifestavamo la necessità di ricapitalizzazione, derivante dal fatto che eravamo stati chiusi per un anno e mezzo e che il regime Covid per attività come le nostre si è protratto fino al 31 marzo 2022”. Lo stato di sofferenza della società non portò alla richiesta capitalizzazione, ma all’invito a “rivolgersi al mercato per acquisire eventuali investitori istituzionali”. Di qui, l’apertura di un confronto con Fiera di Milano. “Nell’esame delle carte, emerse che a fronte di una disponibilità ad esaminare, la società milanese evidenziava due grandi problemi: la necessità di corrispondere un investimento di 16milioni sulla Fortezza da Basso, a fronte dello sconto praticato sul canone di locazione; il secondo problema, era nel canone della Fortezza, molto alto per l’attività che si andava a svolgere”. Quindi l’intesa successiva per “procedere a un aumento di capitale complessivamente di 28milioni, basato su 16milioni a carico degli azionisti di Firenze Fiera e i restanti 12 attraverso l’apertura di un bando sul mercato”.
Secondo il Piano che andrà in approvazione domani, “che abbiamo redatto con la consulenza di Ernst & Young” e nel rispetto delle normative, “la società deve andare necessariamente in utile nel 2025”. Situazione complessa, ha proseguito Becattini, nella quale Firenze Fiera evidenzia “punti di debolezza e punti di forza della società”. Innanzitutto i colpi della pandemia: “Prima del Covid nel 2019 la società ha fatturato 18,5milioni, mentre il valore complessivo della produzione nei due anni successivi, messi insieme, è di 11milioni”. I lavori di ristrutturazione che si dovevano completare entro il 2023, dovranno essere chiusi entro il 2029. “Oggi avremmo tutti gli spazi efficienti, invece ci saranno cantieri fino al 2029. Abbiamo chiesto uno sconto sul canone anche per il prossimo biennio, cercando di difendere le prerogative della società”, ha spiegato Becattini. Sull’organizzazione interna: “La società dal punto di vista operativo ha quattro project manager, sentiamo la mancanza del direttore commerciale”. I punti di forza: “La società sta lavorando, non è ferma, per la prima volta abbiamo aumentato due fiere, i congressi stanno crescendo, nel portafoglio ne abbiamo già fino al 2027. Sarà molto importante che la dinamica lavori di ristrutturazione ci consenta di realizzarli. Quest’anno è tornata all’utile la mostra artigianato, con aumento, pur con due giorni in meno, di visitatori e numero espositori”. Come ha spiegato il direttore amministrativo Nocchi, “nel 2019 la società aveva zero debiti, poi c’è stato l’impatto devastante pandemia. Nel 2023 si prevede un aumento del fatturato, che dovrebbe attestarsi intorno ai 17milioni, la perdita che si prevede è intorno a 1,2milioni, ma potrebbe essere ridotta: l’analisi dell’andamento andamento delle gestioni indica dati positivi. Il pareggio è previsto nel 2025. Nel 2022 la perdita di esercizio era di 4,2milioni circa, mentre era di 650mila euro nel 2021, in virtù del contributo dello Stato, che nel 2021 ci ha dato un grosso aiuto con 5,5milioni di euro”. A fronte di questa difficile prova, aggravata dalla guerra in Ucraina e dall’aumento dei costi dell’energia, ha osservato Becattini, “credo che un’alleanza con un altro soggetto che lavora su questo mercato, penso sia una medicina importante, anche per poter avere figure professionali che siano in grado di cooperare per svilupparla adeguatamente. Se il socio privato mettese 12milioni, entrerebbe con una quota del 20 per cento circa. La società deve chiudere questa operazione entro febbraio prossimo anno. Avevamo chiesto di prorogare sconto 2024-25. Dobbiamo insistere in maniera garbata essendo i gestori”.
Il presidente di Firenze Fiera ha quindi risposto alle numerose domande e considerazioni dei commissari Elisa Tozzi (Gruppo misto-Toscana domani), Silvia Noferi (Movimento 5 stelle), Maurizio Sguanci (Italia viva), Massimiliano Baldini (Lega), Cristiano Benucci (Partito democratico) e dello stesso presidente Capecchi (Fratelli d’Italia). “Penso che sia troppo il canone di 1,5milioni – ha osservato Becattini –, soprattutto in relazione al prossimo quinquennio, nel quale sono previsti i lavori alla Fortezza. Il punto vero, riguardo ai costi, non è sul personale, come mi era stato riferito al momento del mio insediamento. Oltre un certo livello non possiamo comprimere i costi, se vogliamo dare impulso ai ricavi, dobbiamo avere personale al lavoro. Penso che un privato dovrebbe cogliere che, sì, ci sono un po’ di problemi, ma Firenze Fiera ha un palazzo degli Affari nuovo di zecca, è tra i rari casi di fiera nel centro della città e questo non è più da considerare come uno svantaggio. Sono venuti a trovarci gli amministratori della Fiera di Stoccarda – ha aggiunto Becattini –, c’è stato un pourparler che non ha avuto seguito”. La previsione del Piano di rilancio considera i costi sulla base storica, “è una previsione attendibile e non forzata. Ci troviamo a dover risolvere un’equazione con molte incognite, c’è da tenere fermo l’interesse generale, che va oltre: si tratta di salvare la vita di un’azienda che se ci mettiamo tutti d’impegno può essere aiutata ad attraversare questo momento difficile e trovare la forza di reagire. Ce la possiamo fare. Se c’è una convergenza e il conforto degli azionisti, andremo avanti”.
In chiusura dell’incontro, il presidente Capecchi ha chiesto che vengano trasmessi alla Commissione “copia del contratto di concessione, bilancio consuntivo e piano di rilancio straordinario. Non ho ritrovato nel Defr alcun cambiamento – ha aggiunto –, mentre ci sono 6,5milioni già stanziati a bilancio. Sarà opportuno ascoltare nuovamente l’assessore Ciuoffo e magari anche gli uffici attraverso i quali la Regione esercita il controllo contabile”. Nel merito della situazione di Firenze Fiera: “Ringrazio per le risposte date, compresa l’onestà intellettuale di riconoscere che la società è rimasta in piedi con i contributi garantiti dallo Stato nel periodo della pandemia e subito dopo, altrimenti non sarebbe andata avanti”.