30 Novembre 2021

Festa Toscana: siglato manifesto per la comunicazione non ostile

Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo agli studenti di ‘Rondine cittadella della Pace’: “Nel 2022 saremo nelle scuole perché accanto alla nostra firma ci dovrà essere anche la vostra”. Poi l’appello a “non voltarsi altrove di fronte ad episodi di violenza come quello subito da Greta Beccaglia”

Comunicato stampa n. 1275
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Firenze – “Nel 2022 saremo nelle scuole per siglare un patto con i nostri giovani: mai essere indifferenti, mai voltarsi altrove di fronte ad episodi di violenza come quello accaduto alla giornalista di Toscana Tv Greta Beccaglia. Accanto alla nostra firma dovrà esserci anche la vostra”. Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, insieme al vicepresidente Stefano Scaramelli, al segretario dell’Ufficio di presidenza Diego Petrucci, al consigliere Jacopo Melio e alla presidente dell’Associazione ‘parole o-stili’ Rosy Russo, firmano il Manifesto per la comunicazione non ostile di fronte agli studenti di ‘Rondine cittadella della Pace” al teatro La Compagnia di Firenze.

Tra di dieci principi cardine del Manifesto, l’ascolto, il rispetto, la cura, la consapevolezza e la responsabilità. E sulla consapevolezza il presidente Mazzeo incita a “passarsi il testimone, come in una staffetta 4×100. Ai giovani che domani potrebbero essere al nostro posto dico di non dare nulla per scontato. Quello che abbiamo oggi non è gratuito ma frutto della storia. La Toscana è terra di diritti. Non ci deve essere differenza di genere, razza, etnia. E soprattutto non ci deve essere indifferenza” dichiara ancora il presidente riferendosi a quanto accaduto a Beccaglia. “Ha subito una violenza e nessuna delle persone presenti è intervenuta o ha detto una parola. Tutti si sono voltati altrove. Questa è un’immagine bruttissima ma la Toscana non è questa. È una terra inclusiva e accogliente. Non perdiamo le nostre radici. Restiamo sempre dalla parte dei diritti” conclude.

La Festa della Toscana, celebrata questa mattina con una seduta solenne, “è stata per troppo tempo solo una ricorrenza. Deve diventare un Laboratorio a difesa dei diritti di tutte le minoranze che oggi continuano a non avere voce e la Toscana dovrà esserne il motore” dichiara il consigliere Melio. “I giovani – continua – sono la speranza e il futuro. I social il loro pane quotidiano. Capire come abbiamo intenzione di contrastare fenomeni di violenza sarà decisivo e come Istituzione abbiamo il dovere di sensibilizzare ed educare”.  A detta di Melio “non basta ascoltare, serve tendere una mano e spiegare come affrontare e tutelarsi di fronte ad episodi di violenza” e cita quello alla giornalista di Toscana Tv stigmatizzando il commento del conduttore da studio. “Noi – conclude – dovremmo essere uno scudo per i giovani”.

“Le relazioni sono il cuore della nostra vita e sono quelle che contano, le parole sono importanti e ancora di più è la cura con le quali le scegliamo. Ci vuole tempo per rispondere, attenzione. La rete è sì bella ma solo se la abitiamo bene”. La presidente dell’Associazione parole o-stili considera il Manifesto appena firmato “un impegno”. “La diversità è ricchezza. Dobbiamo crederci e rispettarci” dichiara.

Festa Toscana: siglato manifesto per la comunicazione non ostile (2)

In sala e via web gli interventi di Sello Hatang (Nelson Mandela Foundation), Kalidou Koulibaly e del senatore Francesco Verducci (vicepresidente commissione Segre). Enzo Brogi: “Oggi tappa fondamentale per la Toscana”. Bernard Dika: “Più crescono le parole d’odio, più l’Italia perde il suo potenziale”. Si chiude con le vignette di Sergio Staino

 Firenze – Davanti alla platea degli studenti di ‘Rondine cittadella della pace’ passa la Toscana dei diritti e dell’impegno sociale e chi a questa Toscana si sente legato. A cominciare da Sello Hatang, Ceo della Nelson Mandela Foundation, in collegamento streaming dal Sudafrica, che ricorda con le parole di Nelson Mandela: “Nessuno è nato odiando un’altra persona in ragione del colore della sua pelle, per la sua storia o per il suo credo religioso”. E se è vero che le persone devono imparare a odiare, dice Hatang, “allora forse si può insegnare ad amare”. Il Ceo ricorda che “la pandemia ha fatto aumentare i livelli di odio nelle persone, dappertutto nel mondo” e che “nei tempi di crisi la diseguaglianza aumenta”. Quello che serve è “un nuovo patto globale che permetta pari opportunità, diritti e libertà. È tempo di chiederci quale futuro stiamo preparando per i nostri figli e i nostri nipoti”. Serve una leadership forte, dice ancora, e il suo auspicio è “che venga proprio dalla Toscana, che mi ha accolto come uno dei suoi figli e ha dato la cittadinanza onoraria a Nelson Mandela”.

Il direttore Ernesto Pellecchia assicura che l’Ufficio scolastico regionale è “ben lieto di collaborare con il Consiglio regionale per contrastare i messaggi di odio. Per neutralizzare condotte e manifestazioni di odio, dobbiamo impegnarci tutti, puntando sulla formazione, sulla cultura, su giustizia, sensibilità e solidarietà”.

Victoria e Giovanni raccontano il lavoro che si fa nella scuola di ‘Rondine Cittadella della Pace’, dove si insegna ai ragazzi che arrivano dall’Italia e dall’estero a trasformare i conflitti. Una “formazione integrale”, rivolta anche all’esterno, pensata per arrivare alle scuole di tutta Italia, con la quale si impara “un linguaggio non violento che guarda all’altro”. Il giornalista Simone Alliva racconta il suo lavoro sulla violenza omofobica e transfobica, sui diritti negati. “C’è sempre qualcosa che manca nel discorso pubblico e che invece è presente nella generazione attuale. A chi è venuto prima chiedo di mettersi in ascolto: i social sono uno specchio del reale, ma anche una scialuppa per Lgbt, attraverso cui tanti possono sentire che non si è soli e che la diversità è ricchezza”.

Il cantante Lorenzo Baglioni invia un videomessaggio dal teatro Carcano di Milano, dov’è impegnato con Mario Tozzi in uno spettacolo sul clima: “Posso farvi vedere un esempio di come la comunicazione possa arrivare al cuore” e propone la sua ‘Canzone dei bulli’. C’è il senatore Francesco Verducci, vicepresidente della commissione straordinaria del Senato sull’intolleranza, il razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza, presieduta da Liliana Segre. Illustra il lavoro della commissione: “Il discorso discriminatorio è autoritario, totalitario, antidemocratico”, dice. Il migliore antidoto è “attuare la Costituzione” e i valori dei quali è portatrice, introdurre norme per il contrasto ai messaggi d’istigazione all’odio “e per il rispetto della dignità della persona, che non può essere mai violato”.

Le giornaliste Paola Barretta, coordinatrice dell’associazione ‘carta di Roma’, e Claudia Fusani intervengono sul ruolo del giornalismo e dell’informazione. David Paolino porta in sala un’edizione straordinaria del tg satirico ‘Lercio.it’.

Il linguaggio d’odio pervade anche lo sport e in particolare il mondo del calcio. Il difensore del Napoli, Kalidou Koulibaly racconta la sua battaglia con un videomessaggio e torna su quanto accaduto nel corso della partita Fiorentina-Napoli. “Sono rimasto la stessa persona di sempre, con gli stessi principi e valori – dice –. Il calcio non ha modificato le mie origini. Avevo un sogno e l’ho realizzato con impegno e volontà. Mi sono documentato tanto sulla Toscana e ho capito che è una grande regione di cultura e arte. Ho ricevuto tanta solidarietà e ringrazio i toscani, i tifosi e il club viola. Purtroppo però c’è ancora tanto razzismo e non tutti hanno la fortuna di fronteggiarlo. Io andrò avanti a combatterlo, ci tengo molto. Lo farò da calciatore oggi, da uomo domani” dichiara.

“Tutti noi dobbiamo sentirci impegnati, la giornata di oggi è una tappa fondamentale per la Toscana”, dice il presidente del Corecom della Toscana, Enzo Brogi. “Dobbiamo imparare tutti a usare questo strumento nel modo più intelligente possibile, perché il web è molto bello, se ci sappiamo difendere dalle insidie terribili che porta con sé”. Occorre formare, aggiunge Brogi, “dare l’opportunità ai ragazzi di usarlo nel modo migliore possibile”. E ricorda il patentino digitale istituito dal Corecom in collaborazione con Regione, Istituto degli Innocenti, polizia postale e ufficio scolastico regionale. E il giovane Bernard Dika, consigliere del presidente Giani per l’innovazione e le politiche giovanili: “Più crescono le parole e il linguaggio d’odio, più l’Italia perde il suo potenziale. Tante ragazze e tanti ragazzi che vorrebbero impegnarsi non lo fanno perché hanno paura delle risposte che possono arrivare da chi gli sta di fronte”. La risposta, sostiene Dika, “sta nella scuola, dove si può insegnare il rapporto con chi la pensa diversamente. Il conflitto non per forza è cattivo, lo è quando si trasforma in odio”.

Si chiude con Sergio Staino, che porta sul palco le sue vignette. Una disegnata appositamente per questa giornata (“Fermi, in Toscana non si può!”), quindi il racconto per disegni di come Firenze avrebbe potuto perdersi un artista come Giotto, se avesse chiuso le porte a chi arrivava da fuori città, da Vicchio. E infine con le sue illustrazioni alla canzone di Francesco Guccini ‘Il vecchio e il bambino’. “Dobbiamo essere orgogliosi di questa Toscana”, dice Staino ai ragazzi in platea.

(testo a cura di Sandro Bartoli)

 

Le immagini dei momenti più belli dell’evento pomeridiano “La Toscana che non odia”

 

 

I video

La dichiarazione di Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale

La dichiarazione di Rosy Russo, presidente Associazione ‘parole o-stili’

La dichiarazione di Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana