Farmacie dei servizi: via libera alla proposta di legge
L’atto è stato licenziato con voto favorevole a maggioranza in commissione Sanità
di Cecilia Meli
Firenze – Dopo un lavoro approfondito in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), è stata licenziata questa mattina la proposta di legge che disciplina i nuovi servizi erogati in farmacia. L’atto ha ricevuto voto favorevole a maggioranza, e approderà per la votazione definitiva nella prossima seduta del Consiglio regionale.
La proposta di legge va a modificare la legge regionale 16/2000 allo scopo di adeguarla al decreto legislativo 153/2009, che per primo ha introdotto il concetto di “farmacia dei servizi”, e alle normative nazionali susseguitesi nell’arco degli ultimi 15 anni. Esse, infatti, consentono già alle farmacie di erogare prestazioni che vanno dalla diagnostica strumentale ai servizi cognitivi, erogate già oggi dal 40 per cento delle strutture toscane. La Regione stessa ha utilizzato le farmacie per l’attivazione delle tessere sanitarie, per le vaccinazioni covid e anti-influenzali, per effettuare tamponi durante la pandemia. La volontà è dunque quella di integrare e chiarire, laddove ce ne fosse bisogno, le norme nazionali.
I punti cardine della proposta di legge sono sostanzialmente tre. Il primo riguarda la tipologia delle attività erogabili, che è circoscritta ai servizi sanitari previsti dalla normativa vigente e alla diagnostica da sangue capillare certificata per le singole strumentazioni utilizzate.
Il secondo punto riguarda le caratteristiche dei locali: si prevede che le attività aggiuntive possano essere svolte in spazi interni alla farmacia o locali esterni, dedicati in via esclusiva alle attività della farmacia dei servizi, separati dagli altri locali e in grado di assicurare la tutela della riservatezza degli utenti. Tali locali devono essere autorizzati e devono essere ubicati nella propria sede farmaceutica. Non possono essere utilizzate aree o strutture esterne, come ad esempio gazebo o prefabbricati, salvo situazioni straordinarie autorizzate dalla Autorità competente.
Altro aspetto che caratterizza la proposta di legge è un richiamo forte alla responsabilità del farmacista (titolare o direttore) che ha l’obbligo di installare e manutenere le apparecchiature utilizzate. Il farmacista dovrà inoltre rispondere dell’inesattezza dei risultati analitici, quando questa sia imputabile “a carenze nella installazione, taratura e manutenzione delle attrezzature utilizzate”, e farsi garante del rispetto della riservatezza degli utenti.