Eventi: ad OrizzontiFestival città di Chiusi, 8 giorni di festa
Presentata a palazzo del Pegaso la ventitreesima edizione, in programma dal 27 luglio al 3 agosto
di Paola Scuffi
Firenze – Una festa di 8 giorni, 192 ore, 11.520 minuti, per una full immersion nel mondo del Teatro. E’ quanto accadrà ad OrizzontiFestival città di Chiusi (Siena), dal 27 luglio al 3 agosto, sotto la direzione artistica di Roberto Latini, professionista affermato, attore, regista, interprete e creatore di un teatro di poesia che è sempre un corpo a corpo con i grandi testi.
A dare il “la” alla conferenza stampa di presentazione della ventitreesima edizione, a palazzo del Pegaso, il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli: “la città di Chiusi vive il suo splendore durante le giornate del Festival, la Fondazione Orizzonti si rinnova ed ogni anno propone un festival che cresce, che si migliora, che presenta una proposta culturale di altissimo livello e valore – ha affermato – e personalmente c’è anche un pezzo di cuore, poiché ho avuto modo di far nascere questa Fondazione quando ero Sindaco e vederla proseguire la propria attività, promuoversi ed avere anche il lustro di essere oggi presentata a livello regionale e nazionale, è davvero anche una grande soddisfazione per chi ha creduto in questa iniziativa in tempi non sospetti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la vicesindaca di Chiusi, Valentina Frullini: “Per Chiusi è un grande orgoglio ed una grande fortuna organizzare una manifestazione del genere; ovviamente essere arrivati alla ventitreesima edizione è il segno che bisogna credere nella cultura e che questo tipo di eventi può portare tanto sia a livello sociale e culturale ma anche turistico, perché le persone arrivano anche da fuori per vedere il nostro Festival, che ha sempre dei nomi importanti; quest’anno poi la Valdichiana senese è anche capitale della cultura – ha concluso – quindi è un momento ancora più significativo per noi e per tutta la nostra comunità”.
Il segreto sta anche nel sapere guardare “Con gli occhi degli altri”, questo il titolo della manifestazione, vedere ma anche essere visti. In questo contesto ricordiamo il dono dell’opera di Mimmo Paladino, che sarà allestita in piazza Duomo negli spazi festival, centro del vedere con gli occhi degli altri, nei quarantaquattro appuntamenti in programma.
Come ha spiegato il presidente della Fondazione Orizzonti d’Arte, Giannetto Marchettini: “Ci portiamo una tradizione di tanti anni di importanti attività, tolta la pandemia, sul teatro, sulla musica, e nel percorso si sono alternati quattro direttori artistici; la Fondazione lo scorso anno ha ritenuto di cambiare direzione e attraverso un piccolo concorso abbiamo incontrato la volontà e le idee che Roberto Latini ha saputo esprimere, lo conoscevamo per fama e capacità, ed oggi siamo in questa Istituzione, che ci sostiene non solo economicamente, per presentare una sfida da vivere insieme, sul territorio diffuso, caratteristica del nostro Festival”.
Ma come sarà questo Festival? Il direttore artistico, Roberto Latini, non ha dubbi: “Più che un festival sarà una festa, mi piace pensare che siamo nelle celebrazioni del teatro, delle arti sceniche, insieme ad un gruppo di artisti, che ho conosciuto negli anni e con i quali ho condiviso pezzi di strada, idee e speranza, rispetto a quello che siamo e saremo; quindi una festa di amici che porteranno al pubblico e alla città di Chiusi momenti di riflessione, lezioni con maestri della scena contemporanea, con spettacoli che saranno dedicati all’artista presente con serate d’onore, e con spettacoli vecchi che sono nuovamente riproposti e che ci liberano da questo inseguimento continuo al nuovo: sapere bene da dove veniamo è la cosa migliore per capire dove andiamo”. Ed infine, spazio agli sguardi: “Con gli occhi degli altri è un titolo capace di raccontare la condizione nella quale ci troviamo, capire che a teatro possiamo vedere con gli occhi degli altri, possiamo anche essere visti con gli occhi degli altri – ha sottolineato Latini – fidarci e affidarci agli occhi degli altri, una condizione che non so se possiamo avere altrove”. A Teatro sicuramente, ed in un territorio diffuso ancora di più.
Presente alla conferenza stampa la consigliera regionale Anna Paris.
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Programma OrizzontiFestival
Importanti protagonisti del teatro contemporaneo italiano si potranno incontrare nelle Serate d’onore che presenteranno spettacoli non annunciati né descritti nel programma perché sarà occasione di conoscere o riapprezzare il loro pensiero e teatro. Agli artisti l’assoluta libertà di scegliere la performance da proporre.
Il pubblico avrà in questo festival la possibilità di incontrare il teatro di Mariangela Gualtieri (27 luglio), Maria Paiato (28 luglio), Francesca Mazza (29 luglio), Vetrano e Randisi (30 luglio), Marco Baliani (31 luglio), Daria Deflorian (1 agosto), Danio Manfredini (2 agosto), Rezza/Mastrella (3 agosto).
Il programma ospita tutti i giorni Lezioni dei Maestri con Gennaro Carrillo (27 luglio), Virgilio Sieni (28 luglio), Lisa Ferlazzo Natoli (29 luglio), Claudio Morganti (30 luglio), Silvia Rampelli (31 luglio), Gabriele Lavia (1 agosto), Attilio Scarpellini (2 agosto), Flavia Mastrella e Antonio Rezza (3 agosto).
In orari e luoghi inconsueti OrizzontiFestival propone VisitAzioni con Antonio Perretta presso la Torre del Duomo (28 luglio), Valentina Corrao al Museo Nazionale Etrusco di Chiusi (29 luglio), Sem Bonventre al Museo Civico (30 luglio), Pasquale Aprile a I Lavatoi (31 luglio), Salvatore Alfano e Monica Mihaela Buzoianu al Labirinto di Porsenna / Museo della Cattedrale (1 agosto), Teatro del Lemming al Chiostro S. Francesco con “Edipo. Tragedia dei Sensi per uno spettatore” (2 e 3 agosto).
E abbandonando la logica della prima assoluta il regista ha scelto otto spettacoli Cult che rappresentano l’evoluzione del pensiero contemporaneo nelle tante Italie che viviamo. Il primo sarà “Finale di partita”
Allestimento da scacchiera per pedine e due giocatori diretto e interpretato da Teatrino Giullare, spettacolo pluripremiato più che maggiorenne. Il capolavoro di Beckett è visto attraverso le possibilità di movimento di due pedine da scacchi e la tensione e la partecipazione dei due giocatori. (27 luglio).
Masque Teatro presenta “Voodoo” con Eleonora Sedioli ideazione e regia Lorenzo Bazzocchi, 2023. È solo attraverso l’alterazione indotta che si può sperare di essere catapultati nella verità del proprio essere.
L’alterazione produce simulacri. A questi ci affidiamo per recuperare le forze necessarie ad imbastire la costruzione di un altro mondo nel quale sopravvivere. (28 luglio).
Sacchi di Sabbia presentano “Sandokan” o la fine dell’Avventura da “Le Tigri di Mompracem” di Emilio Salgari
Scrittura scenica di Giovanni Guerrieri con la collaborazione di Giulia Gallo e Giulia Solano, con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, 2008.
La cucina è casa di Sandokan, nave dei pirati, villa di Lord Guillonk, foresta malese, spiaggia di Mompracem.
Fedele all’ideale di un ironico esotismo quotidiano (Salgari non si avventurò mai oltre l’Adriatico) lo spettacolo – attraverso la rifunzionalizzazione di semplici oggetti d’uso – è un elogio all’immaginazione, che rischia di naufragare nel blob superficiale dei nostri tempi e al tempo stesso una satira di costume. (29 luglio).
Nerval Teatro propone qui “La Buca” di Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol, con Carlo De Leonardo e Maurizio Lupinelli, regia Maurizio Lupinelli. 2023. Un percorso denso di sorprese e di inventiva che si scatena a partire dalla reinvenzione delle situazioni e della natura dei personaggi beckettiani: rappresenta l’avvio di una progettualità teatrale che ha come protagonista Carlo De Leonardo, attore diversamente abile ravennate che, in coppia con Maurizio Lupinelli, ci restituirà l’essenza stralunata e surreale dei personaggi di Samuel Beckett. 2023 (30 luglio).
Fanny&Alexander presentano “Him” con Marco Cavalcoli, drammaturgia Chiara Lagani, regia Luigi Noah De Angelis. 2008. Il Mago, protagonista indiscusso della storia, artefice dell’inganno e della realtà dell’opera, ne è forse il primo e solo committente: inginocchiato, crudele e devoto, esile figurina desunta dalle pale di un altare barocco, spettro tridimensionale rubato alla storia o alla storia dell’arte, statuetta ambigua sottratta a un più maestoso, ma invisibile, monumento civile. (31 luglio)
Le Belle Bandiere saranno presenti con “Risate di gioia” Storia di gente di teatro. Ispirato alle opere: Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano detto Sto, Antologia del grande attore di Vito Pandolfi, Follie del varietà a cura di Stefano De Matteis, Martina Lombardi, Marilea Somarè e ad autobiografie, biografie, epistolari di gente di teatro. da un’idea di Elena Bucci, drammaturgia, scene, costumi, interpretazione, regia Elena Bucci e Marco Sgrosso, drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti. 2023
Come erano gli spettacoli del passato? Come risuonavano le voci? Come erano i gesti? E le prove? Quali le fatiche e il fascino del teatro di un tempo? E il pubblico? Artiste e artisti di ieri, famosi e dimenticati, girovaghi e vitali, idealisti e cialtroni, raffinati e appassionati, ci conducono per mano tra camerini e palcoscenici di Ottocento e Novecento, sfiorando le luci del varietà fino ad affacciarsi al cinema. (1 agosto)
Ogni giorno in programma Lettura del Diario a cura di Andrea Pocosgnich, Barbara Weigel, Clarissa Veronico, Gaetano Ventriglia di ciò che il festival ha proposto il giorno precedente. E in tarda serata aperto a tutti ci sarà il Dopo Festival.