Diritti: aggiornare legge regionale contro discriminazioni sessuali, passa mozione Pd
Illustrata in Aula dal primo firmatario Iacopo Melio, ottiene il voto favorevole di Pd, Iv, M5s e Gruppo misto-Europa verde. Astensione del Gruppo misto-Merito e lealtà. “Adeguare gli strumenti di tutela e promozione dei diritti delle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ ai cambiamenti sociali e alle nuove esigenze”
Firenze – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato a maggioranza una mozione del Partito democratico per l’aggiornamento della legge regionale 15 novembre 2004, n. 63 (Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere). L’atto d’indirizzo è passato con il voto favorevole di Pd, Iv, M5s e Gruppo misto-Europa verde; astensione del Gruppo misto-Merito e lealtà.
È stato il primo firmatario Iacopo Melio (Pd) a illustrare il contenuto e le finalità della mozione, che impegna la Giunta regionale ad avviare un “percorso di aggiornamento” della legge regionale 63 del 2004, “da realizzarsi con il coinvolgimento dei soggetti istituzionali e delle associazioni interessate, al fine di adeguare gli strumenti di tutela e promozione dei diritti delle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ ai cambiamenti sociali e alle nuove esigenze emerse, garantendo, in prospettiva, una società sempre più inclusiva e orientata al superamento di ogni forma di discriminazione”.
“Vogliamo rimettere al centro la legge regionale sul contrasto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e le identità di genere”, ha dichiarato Melio. “La Toscana è stata tra le prime Regioni a dotarsi di una normativa specifica. Giusto che formazione, lavoro, sanità, assistenza sociale cultura abbiano accesso paritario per tutte e per tutti. I tempi cambiano, cambia la cultura, cambia la consapevolezza soggettiva e dunque cambiano anche i bisogni delle persone, che non sono più quelli di venti anni fa”. La mozione chiede dunque alla Giunta regionale, ha proseguito il consigliere, che “gli strumenti di tutela e promozione di tali diritti si adeguino ai cambiamenti sociali e alle nuove esigenze emerse, garantendo una società sempre più inclusiva alla luce delle richieste provenienti da chi ogni giorno, in un tempo ancora ostile, vive sulla propria pelle certe esigenze. La cronaca purtroppo ci ricorda ogni giorno quanto sia concreta la necessità di fronteggiare le diverse forme di discriminazione presenti. La Toscana deve continuare a fare da capofila come ha sempre fatto nella tutela dei diritti umani, sociali e civili, senza attribuire a questo alcun colore politico”.