Dipendenza digitale: promuovere i ‘Patti digitali di comunità’, passa mozione Pd
L’atto d’indirizzo, illustrato in Aula dal primo firmatario Andrea Vannucci, ha ottenuto il voto favorevole di Pd, Italia viva e Lega. Astenuti Fratelli d’Italia e Gruppo misto-Merito e lealtà
Firenze – Alleanza educativa tra famiglie, scuole, istituzioni locali, associazioni dei territori per prevenire forme di isolamento e dipendenza digitale. Il Consiglio regionale approva a larga maggioranza una mozione del Partito democratico in merito alla promozione dei Patti Digitali di Comunità (primo firmatario Andrea Vannucci, con Giachi, Bugliani, Spadi, Paris, Fratoni, Martini, Ceccarelli, Puppa, Mercanti, Capirossi). L’atto d’indirizzo è stato approvato con il voto favorevole di Pd, Italia viva e Lega e con l’astensione di Fratelli d’Italia e Gruppo misto-Merito e lealtà.
La mozione impegna la Giunta regionale a “promuovere, per quanto di propria competenza, anche mediante specifiche azioni di sensibilizzazione, la diffusione e la sottoscrizione di Patti Educativi Digitali nei territori della Toscana, sostenendo le comunità locali interessate e favorendo il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche, degli enti locali, delle associazioni e dei soggetti attivi nell’ambito educativo, in un’ottica integrata con le dimensioni del benessere psicofisico e della salute mentale in età evolutiva”; monitorare “lo sviluppo delle esperienze che si realizzeranno sul territorio regionale e a promuovere occasioni di confronto con le realtà coinvolte nei Patti Digitali di Comunità, anche al fine di favorire il raccordo tra le progettualità locali e le politiche educative regionali”.
Vannucci, nell’illustrazione all’Aula, ha osservato come questo atto “affronta un fenomeno che è nelle cose, fa parte della nostra vita e ancor più di quella dei nostri figli” e ha ricordato anche che il Consiglio regionale “si è già impegnato con una mozione sulla dipendenza da smartphone nata da una iniziativa del consigliere Massimiliano Pescini (morto nel maggio 2024, ndr) sulla scorta di un’esperienza nata nel Comune di Bagno a Ripoli, tant’è che da quel gruppo di Bagno a Ripoli ne sono sorti altri, a Firenze e in altre parti della Toscana”. In Italia, si legge nel testo della mozione, “risultano attivi oltre 100 Patti formali in 14 Regioni, con il coinvolgimento di oltre 6mila genitori”. Giusto, ha detto ancora Vannucci, “che la Regione promuova l’approccio che finora ha dato i migliori risultati. I patti digitali sono una presa di coscienza, in una dimensione che non è esclusivamente individuale, ma è inserita in un contesto di relazioni più ampie e con il supporto di esperti”.
La consigliera Luciana Bartolini (Lega) ha ringraziato “Vannucci per questo atto. Troppo spesso vediamo bambini con il cellulare in mano, mentre i genitori li lasciano fare. Per non parlare dei più grandi, gli adolescenti ne abusano. È essenziale utilizzare una via che coinvolga i genitori, che forse non si rendono conto o non si vogliono rendere conto del male che può fare questo strumento. Giusto coinvolgere i Comuni e non si può lasciare la scuola al di fuori di questo. Educazione, consapevolezza ed efficacia: per aiutare i bambini c’è bisogno di strategie”.
Valentina Mercanti (Pd) ha ricordato il lavoro congiunto “con Massimiliano Pescini sulla prima mozione” e ha voluto porre l’attenzione su “un ulteriore elemento, il tema degli anziani e la dipendenza verso le tecnologie, con l’aggravante che spesso gli anziani sono più esposti a un rischio di truffe ancor più elevato. Sappiamo che i bambini hanno crisi di astinenza e disturbi del sonno molto importanti a causa di un uso eccessivo del cellulare, come ci dicono studi scientifici, che ora cominciano a esserci anche sugli anziani”.
Il consigliere Gabriele Veneri chiede a nome del gruppo Fratelli d’Italia di portare l’atto d’indirizzo in commissione Cultura “per arrivare agli adeguati approfondimenti e a un maggiore contributo da parte di tutti i membri della commissione”. La proposta non è stata accolta, il consigliere ha annunciato il voto di astensione del proprio gruppo.