4 Maggio 2022

Difensore civico toscano: attività 2021, sì alla proposta di risoluzione

Parere favorevole a maggioranza con 22 voti a favore (Pd, Italia viva e Movimento 5 stelle), 9 voti contrari (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) e un astenuto (la consigliera del gruppo misto-Toscana Domani, Elisa Tozzi)

Comunicato - n. 0385
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Firenze – Apprezzamento per l’attività svolta nel 2021 dal difensore civico regionale Sandro Vannini è quanto ha espresso l’Aula di palazzo del Pegaso. Impegno a provvedere al più presto alla nomina di un nuovo difensore, ora che Vannini è passato alla direzione di Toscana Notizie, l’Agenzia d’informazione della Giunta regionale. Sostegno all’attività di conciliazione per il servizio idrico da estendere anche ad altri settori come il gas, l’energia e i trasporti. Questi i punti fondamentali espressi nella risoluzione, collegata alla relazione 2021 dell’attività del difensore civico regionale e illustrata in Aula dal presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd). 

Nell’atto si stabilisce poi l’impegno alla valorizzazione del difensore con riferimento alle sue funzioni di tutela in ambito sanitario, a prendere consapevolezza del ruolo che la difesa civica toscana svolge a livello europeo e a proseguire iniziative per l’istituzione di un difensore civico nazionale. È stato approvato un emendamento presentato da Francesco Torselli (Fratelli d’Italia) per “promuovere un accordo di collaborazione con le Province toscane che ancora non lo hanno sottoscritto, prima fra tutte la città metropolitana di Firenze”. La risoluzione così emendata, è stata approvata con 22 voti a favore (Pd, Italia viva e Movimento 5 stelle), 9 voti contrari (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) e un astenuto (la consigliera del gruppo misto-Toscana Domani, Elisa Tozzi). 

Nella relazione il presidente Bugliani, dopo aver ricordato che Vannini si è dimesso prima della fine del mandato per andare a ricoprire altro incarico, ha sottolineato alcuni aspetti dell’attività svolta. Bugliani ha messo in evidenza che nel 2021 si è registrato un aumento del numero di richieste di assistenza al difensore, “sono state trattate oltre 2mila pratiche, c’è stata l’apertura di nuovi sportelli sul territorio e si è intensificata l’attività di comunicazione soprattutto attraverso i canali social”. Ha parlato della “buona gestione delle pratiche trattate, nonostante la pandemia in corso imponesse la gestione da remoto”. Nella relazione, si sottolinea la nascita dell’”organismo di conciliazione presso l’autorità idrica toscana, finalizzato alla composizione delle controversie legate al servizio idrico nei rapporti tra cittadini e i vari gestori del servizio idrico” e poi del “ruolo importante del difensore con riferimento al riesame dei dinieghi in materia di accesso per quanto riguarda la Toscana, le aziende regionali e gli enti locali”. Bugliani sottolinea la “regolare attività delle commissioni miste conciliative insediatesi presso le aziende sanitarie e ospedaliere universitarie. Si è registrato – afferma – il loro insediamento presso le aziende sanitaria centro e Careggi andando così quasi a completare il quadro delle commissioni miste conciliative; mancano all’appello solo l’azienda ospedaliera pisana e il Meyer”. Bugliani ha parlato della funzione di “garante del diritto della salute”, del “ruolo del difensore civico toscano nel contesto nazionale come un modello di riferimento per le altre regioni”, che lo ha portato “anche a svolgere a volte, il coordinamento dei difensori civici regionali”, del suo compito “nel contesto comunitario e internazionale come ombudsman” e infine, del suo ruolo di collegamento con l’ufficio del “mediatore europeo” e “con le associazioni internazionali”. 

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli, ha espresso voto negativo all’atto seppur condividendo in parte l’operato del difensore civico, ma non le “spese esose in rinfreschi, aperitivi, light lunch e conferenze stampa”. Torselli ha ricordato che il “30 marzo il difensore è stato nominato direttore di Toscana notizie, ma le dimissioni dalla figura di difensore sarebbero dell’11 di aprile e quindi per undici giorni Vannini avrebbe ricoperto entrambi i ruoli”. Il consigliere ha messo in evidenza la necessità di “estendere un accordo di collaborazione con le Province toscane che ancora non lo hanno sottoscritto, prima fra tutte la città metropolitana di Firenze”, come da emendamento poi accolto dall’Aula. 

Silvia Noferi (Movimento 5 Stelle) ha ringraziato il difensore per il lavoro svolto e ha annunciato voto favorevole alla risoluzione. La consigliera ha citato le criticità messe in evidenza nella relazione, a partire dalla problematica della rete dei piccoli ospedali, in particolare di Volterra dove mancano le terapie intensive e la pediatria durante la notte e nei festivi. Noferi ribadisce che dalla relazione emergono tutte le criticità che non si erano volute affrontare nel confronto in Aula, come il fatto che “non siano state ricostituite la commissione regionale di bioetica” o “l’organismo toscano per il governo clinico”; si evidenziano poi “criticità di rapporto, nei casi in cui il difensore sia entrato in contatto con alcune aziende ospedaliere, derivanti dall’inerzia di alcune strutture aziendali interne a rispondere ai reclami ricevuti”. Nella relazione, come afferma Noferi, emergono le problematiche legate alla pandemia, “le difficoltà di prenotazione dei vaccini da parte degli anziani”, “la mancanza di un organismo che raccolga le segnalazione dei casi avversi”, “le difficoltà di prenotazioni dei molecolari”, “la gestione della quarantena delle classi”, la “situazione critica dei care giver” e per ’l’assistenza sanitaria si evidenzia la problematica delle liste d’attesa”. 

Anche da Marco Stella (Forza Italia) voto contrario alla proposta di risoluzione e all’operato del difensore, con l’auspicio che per la Toscana si apra presto una nuova stagione, perché “la figura del difensore ha un senso e la Regione, in maniera orgogliosa, ha spinto, promosso e tutelato questa figura fino all’arrivo del dottor Vannini”. Stella afferma “il difensore ha fatto qualcosa che va contro il buon insegnamento che Morales e Fantappié, tra i suoi illustri predecessori, avevano portato nella buona amministrazione: la gestione dei soldi pubblici come se fossero i nostri, da buon padre di famiglia”. Secondo Stella, l’ultima relazione del difensore civico è “patrimonio della commissione” perché  illustra tutte le criticità emerse nella Regione nella fase pandemica e vaccinale. In conclusione Stella ribadisce la convinzione che Vannini “non abbia svolto la funzione per cui era stato nominato”.  

Voto contrario anche dal vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci (Lega) e perplessità espresse di fronte alla scelta di Vannini di lasciare il suo incarico prima della scadenza del mandato. Casucci ha citato lo Statuto regionale che ribadisce il ruolo del difensore di garante a tutela dei cittadini contro la cattiva amministrazione e il carattere di imparzialità ed indipendenza.  “La partecipazione, lo strumento dei referendum – ha detto Casucci – e la difficoltà di accesso agli atti da parte dei consiglieri comunali sono gli aspetti che leggendo la relazione mi sento di sottolineare”. Il consigliere ha poi ricordato il ridimensionamento dei servizi negli ospedali di vallata, auspicando una veloce riforma dell’istituto.  

Giovanni Galli (Lega), esprimendo il suo no all’atto, ha ricordato le criticità che emergono nella relazione soprattutto riguardo alle residenze per anziani. “Gli spunti nella relazione confermano le nostre perplessità anche riguardo alle liste d’attesa, alla valutazione, la presa in carico e l’ingresso degli anziani nelle Rsa”.

 

 

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