Cultura: la commissione sostiene e incoraggia l’Art bonus
La presidente Cristina Giachi: “A gennaio organizzeremo un evento per far conoscere meglio questa forma di mecenatismo che rende possibile la conservazione e la tutela di beni culturali, ma anche di palazzi storici e teatri”. Nel 2020 le erogazioni liberali sono state 36 per un valore di oltre 3 milioni
Firenze – Due importanti audizioni in commissione Cultura, presieduta da Cristina Giachi (Pd), che nella seduta di giovedì 2 dicembre ha ospitato i tecnici della Direzione regionale Beni, istituzioni, attività culturali e sport. Nella prima il focus sulla relazione annuale per l’anno 2020 sullo stato di attuazione della legge regionale 5 aprile 2017 n.18, quella sulle ‘Agevolazioni fiscali per favorire, sostenere e valorizzare la cultura ed il paesaggio in Toscana’ che ha introdotto l’Art bonus, nella seconda si è fatta chiarezza sul procedimento per la candidatura di un sito a Patrimonio dell’Unesco.
Nella prima a prendere la parola per la Direzione regionale è stata Gabriella Pennino che ha illustrato la relazione annuale per il 2020 sullo stato di attuazione della legge regionale 5 aprile 2017 n.18 che prevede agevolazioni fiscali che vengono rese attraverso il credito di imposta sull’Irap a favore di imprese, professionisti e fondazioni, comprese quelle bancarie, che possono contribuire con erogazioni liberali alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico della Toscana.
La dottoressa Pennino ha messo in evidenza come sia stata ampliata la platea dei mecenati dalla legge 18: “Una platea che va dalle società per azioni alle persone fisiche. Per i progetti sono previste due linee di intervento, una finanzia quelli che hanno sede in Toscana, l’altra fa riferimento al bonus nazionale. Ma esiste la possibilità di cumulare i bonus. Il credito di imposta riconosciuto annualmente è pari complessivamente a 1milione di euro. Il 50% riguarda i progetti esclusivamente regionali, l’altro 50% i progetti che usufruiscono anche del bonus nazionale. Con un limite per il credito d’imposta per ogni soggetto che fa l’erogazione liberale pari a 100mila euro. Per quando riguarda il 2020 la grande novità è stata la definitiva attivazione della piattaforma informatica di Toscana Bonus, che ci ha dato una grandissima visibilità ed è online dal 31 marzo del 2020, consentendo la completa presentazione delle istanze in forma digitale. Nel 2020 le istanze di agevolazione ammissibili e che successivamente hanno generato concessione sono state 36. Per una sola non c’è stata l’erogazione, visto che non superava il tetto minimo di mille euro da parte del donatore. Le erogazioni liberali hanno superato di poco la cifra di 3milioni di euro. Le agevolazioni concedibili sono state pari complessivamente a 555mila e 700 euro. 236mila euro e 600 per quelle esclusivamente regionali e 319mila e 100 circa per progetti presentati anche a livello nazionale”.
“Il Portale è uno strumento importante come vetrina, i progetti hanno possibilità di avere visibilità e di essere raggiunti dai mecenati, ma è anche utile per la gestione e lo stato di attuazione. Tanto che dal 2017 a oggi c’è stata una moltiplicazione pari a 40 volte di erogazioni liberali e agevolazioni concesse e nonostante l’epoca covid, che ha messo in ginocchio tante attività, nel 2020 è stata registrata solo una piccola flessione, ma lo spirito del mecenatismo ha mantenuto una certa vivacità” ha concluso la dottoressa Pennino.
La presidente Cristina Giachi ha sottolineato come l’Art bonus sia: “uno strumento davvero ben congegnato con un bellissimo portale, ma purtroppo poco utilizzato. E se c’è una cosa che possiamo fare per arrivare a impiegare tutto lo stanziamento annuale è quella di farlo conoscere a una platea la più ampia possibile. Si può arrivare a raddoppiare il valore dei contributi dei privati, ma è necessario fare un buon lavoro sul territorio. Inserire un progetto significa anche farlo godere di una certa visibilità. Per questo come commissione il mio impegno è quello di organizzare un evento nel mese di gennaio per farlo conoscere e per valorizzarlo”.
È stata poi la volta dell’architetto Enrica Buccioni che ha illustrato le procedure per la presentazione delle domande per inserire un sito o un bene culturale nella lista del Patrimonio dell’Unesco: “Spesso ci arrivano le richieste di nuove candidature e la nostra ultima esperienza sul campo è quella, conclusa con successo, che ha riguardato le Ville Medicee. Il mio consiglio è quello di coinvolgere da subito l’Ufficio Unesco del Ministero della Cultura, che poi si occupa concretamente di trasmettere le candidature. Dall’avvio del processo all’inserimento nella lista passano in media 5 anni, e negli ultimi tempi vengono premiate candidature multiple di più siti o quelle transnazionali”.
Alla domanda sull’avvio di una candidatura per le mura di Lucca di cui si sta occupando il Consiglio regionale con la presentazione di una mozione a firma della consigliera Elisa Montemagni (Lega), l’architetto Buccioni ha risposto: “Per un singolo sito è difficile, e questo vale anche per un centro storico, per quando bello sia, è difficile perché ce ne sono già tanti. Le mura di Lucca potrebbero avere maggiori possibilità se inserite in un progetto delle città toscane con cinta murarie importanti o se la città di Lucca potesse essere inserita nel progetto transnazionale della via Francigena”.
L’audizione è terminata con l’impegno di sentire in una riunione futura della commissione l’Ufficio Unesco del Ministero della Cultura, per preparare nel modo migliore la candidatura e arrivare alla firma del protocollo che dà l’avvio al processo.
A conclusione dei lavori la consigliera del Partito democratico Elena Rosignoli ha illustrato la mozione ‘In merito al sostegno alle attività dell’Istituto per la valorizzazione delle Abbazie Storiche della Toscana’. È stata accolta la sua richiesta di organizzare in una delle prossime riunioni della commissione un’audizione del presidente Paolo Tiezzi Maestri prima del voto dell’atto.