25 Ottobre 2023

Cultura: consegnata una Targa a Chille de la balanza

Conferito il riconoscimento nel corso di una cerimonia in sala Gonfalone a palazzo del Pegaso. Il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo: “Grazie per i progetti di educazione civica, sociale e teatrale, grazie per i messaggi di speranza”. La presidente della commissione Cultura Cristina Giachi: “La compagnia ha fatto del teatro la propria cifra di partecipazione alla cittadinanza, tra impegno civile e culturale”

Comunicato stampa n. 1102
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Firenze – “Alla Compagnia Chille de la balanza per i suoi 50 anni di ininterrotta attività artistica, al servizio della cultura e dell’impegno sociale anche attraverso il progetto di ‘San Salvi Città aperta’”. È quanto recita la Targa conferita oggi, mercoledì 25 ottobre, in sala Gonfalone di palazzo del Pegaso, alla storica compagnia partenopea di teatro di ricerca, che quest’anno festeggia i cinquanta anni di attività dalla sua fondazione; una esperienza teatrale che dal 1985 si è trasferita e radicata in Toscana.

A conferire il riconoscimento del Consiglio regionale, su proposta della presidente della commissione Cultura Cristina Giachi, il presidente dell’Assemblea toscana Antonio Mazzeo.

“Consegnare questa Targa è per noi dire grazie a Chille de la balanza e al suo fondatore Claudio Ascoli, per i progetti di educazione civica, sociale e teatrale arrivati a Firenze, nel perimetro di San Salvi che, da luogo di paura è diventato luogo di speranza”. Così ha esordito il presidente, che non ha mancato di sottolineare gli anniversari che caratterizzano la compagnia: non solo i cinquanta anni dalla nascita, il 13 ottobre 1973 a Napoli, in una piccola cantina teatrale in pieno centro storico, ma anche i venticinque in Toscana, con la definitiva chiusura del manicomio nel 1998, con gli ospiti che andavano sul territorio e la città tutta che si apprestava a entrare a San Salvi. Non solo, restando sempre nel 2023, non possiamo non ricordare i cento anni dalla nascita di don Lorenzo Milani, che accompagnano il percorso di ricerca della compagnia, basti pensare al Festival “I Care, don Milani 100”, tra spettacoli, incontri, libri e film. “Quest’anno dedicheremo la Festa della Toscana a don Milani – ha affermato Mazzeo – in sala consiliare campeggerà il motto ‘I Care’, come insegnamento e come monito per tutti”. “Abbiamo bisogno di speranza, di messaggi positivi e vogliamo ringraziare la compagnia – ha concluso – che ci aiuta in questo cammino con la cultura e con il teatro”.

Al grazie del presidente si è unita anche la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi, che ha parlato dei Chille de la balanza come di una “vera e profonda militanza culturale, capace di trasformare un pezzo di città, un tempo attraversato da anime non sempre felici, in un luogo capace di dare voce al cuore e ai sentimenti di uomini e donne. “Grazie alla compagnia per la sua capacità di infondere speranza – ha sottolineato – con l’augurio che possano continuare a farlo, con il sostegno di tutti noi”. “Nella sua storia la compagnia ha fatto teatro militante, ha ravvivato lo spazio civico, ha custodito luoghi delicati e di sofferenza, che hanno trovato una nuova vocazione, dando l’input a momenti importanti nella vita delle comunità, penso ai lavori su don Milani come a quelli sulla legge Basaglia; la compagnia ha fatto del teatro la propria cifra di partecipazione alla cittadinanza, tra impegno civile e culturale”, ha concluso la presidente.

Nel ritirare la Targa il direttore artistico, promotore e ideatore di Chille de la Balanza Claudio Ascoli, ha parlato del suo impegno nel portare la città dentro San Salvi, guardando sempre alla persona, accompagnando e spianando soprattutto la strada ai giovani, “per sortirne tutti insieme, perché quella è la politica”. Questo lo spirito della compagnia, che ricalca l’insegnamento del priore di Barbiana.

Come sottolineato nel corso della cerimonia, , a cui era presente anche il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Vannucci, da oltre venticinque anni Chille de la balanza è diventata una Residenza con sede a San Salvi – nell’ex-città manicomio – e nel corso di questi anni, oltre a contribuire alla riqualificazione di un luogo tristemente noto di Firenze, attraverso il progetto “San Salvi città aperta”, è riuscita a coinvolgere attivamente oltre 600mila presenze. Questo progetto sta restituendo ai fiorentini un’area di quasi trentatré ettari nella zona di Campo di Marte, anche grazie a ‘Passeggiando nella notte di San Salvi, che si svolge ininterrottamente dal 1999 ad oggi, con oltre 600 repliche, riconosciuta dall’Unesco e dal Consiglio d’Europa come esempio di Passeggiata Patrimoniale.

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La vita artistica dei Chille si sposa con quella del fondatore-direttore artistico, Claudio Ascoli, che nasce in una famiglia di teatranti napoletani da tre generazioni. Già da adolescente si dedica al teatro. È ammesso come allievo attore e regista all’Accademia Silvio d’Amico, ma ben presto la lascia, soffrendo una mancanza di autonomia. Torna a Napoli e il 13 ottobre 1973, dove fonda i Chille de la balanza e apre il “Teatro, Comunque”, in via Port’Alba, l’antica via dei librai in pieno centro storico: da meno di un mese Napoli ha vissuto l’epidemia di colera!

Dopo una ricerca sulle tradizioni popolari, Ascoli è attratto dalle Avanguardie storiche. Nasce allora la collaborazione con H. Béhar. Contemporaneamente, sviluppa una attenzione verso il luogo e il Teatro in strada, invadendo con i Chille tutt’Europa. In Francia incontra H. W. Muller, padre delle architetture gonfiabili. Nell’85 Ascoli e i Chille si trasferiscono a Pontassieve (Fi), dove installano un Laboratorio, una Casa residenza e il Teatro d’Aria di Muller. Continua l’attenzione verso le Avanguardie storiche e a Firenze, nel Teatro 13 di cui Ascoli è direttore, prendono vita testi da Artaud.

La grande svolta avviene nel 1998 con l’arrivo nell’ex-città manicomio di Firenze, San Salvi, su invito del dottor Carmelo Pellicanò, ultimo direttore dell’ospedale psichiatrico fiorentino. Pellicanò intese accompagnare l’uscita dell’ultimo matto (13 dicembre 1998) con l’ingresso di Firenze e dei suoi abitanti a San Salvi. Perché ciò si realizzasse chiese ai Chille di far nascere un presidio culturale permanente che a tutt’oggi ha visto oltre 600.000 presenze nelle diverse iniziative!

Nel 1998 Ascoli e i Chille avviano un progetto tuttora in attività aperto al contemporaneo, alle culture, ai linguaggi. Nasce in quell’anno la famosa Passeggiata a San Salvi, evento itinerante di affabulazione sulla storia e il futuro dell’ex-manicomio, con ad oggi oltre 600 repliche nelle diverse edizioni e quasi 60.000 presenze. Scritta anche in riferimento a 14 altri ex-manicomi italiani, ha ottenuto il riconoscimento di Passeggiata Patrimoniale da Unesco e Consiglio d’Europa. Ascoli assume la Direzione artistica dell’Estate a San Salvi e nel 2000 quella del Centro Studi su Artaud. Nel frattempo sue messinscene sono presenti in Festivals: Expo Sevilla, Biennale Venezia, Taormina Arte…

Nel 2002-2004 scrive e dirige il film La trilogia della Vita. Nel 2007 inventa l’evento multilinguaggio La libera Repubblica delle Arti di San Salvi, con oltre 100 Artisti e la coniazione del Salvino, moneta dell’arte e della follia. Nel 2008 produce PpP Passeggiando per Pavese, con 50 artisti nei diversi luoghi di S. Stefano Belbo nel giorno del centenario pavesiano. Nel 2009, con il Centro Studi Pasolini e la Cineteca Bologna, dirige il progetto Pasolini. Nel 2010 scrive uno spettacolo su Artaud, redige il libro ‘I Tetti rossi. San Salvi da manicomio a Libera Repubblica delle Arti’. Nel 2011 dirige una ricerca su don Milani con il Comune di Vicchio e l’istituzione don Milani. Nel 2012 è in un progetto su Padre Balducci e dirige ed interpreta L’uomo planetario (Estate fiesolana). Nel 2013 avvia il progetto europeo Seeing Stories con istituzioni di Scozia, Portogallo e Germania, e guida una ricerca su don Chisciotte, con la realizzazione di due produzioni teatrali. Nel 2013-‘14 dirige lo stage Saper essere, rivolto a studenti di psicologia, proposto poi a Minsk nel 1° Festival internazionale di Teatro psicologico. Nel 2014 inventa Storie differenti, Festival di storytelling tuttora in essere, proponendo sue scritture sceniche ai Festivals di Edimburgo, Lisbona e Aquisgrana. Dirige corsi di formazione in progetti europei. Il 2015 è l’anno in cui collabora al progetto “Case matte” di Teatro Periferico, che Rete critica individua come “miglior progetto teatrale dell’anno”, e con memoriaEredità’ invade i luoghi della rivoluzione basagliana. Video di messinscene firmate da Ascoli sono presenti su YouTube.

Dal 2016 la Regione Toscana riconosce lo status di Residenza teatrale al progetto dei Chille. Nel 2017 dirige “Don Milani-Lettera a una professoressa” nel cinquantesimo della pubblicazione di Lettera e della morte del priore. È responsabile del progetto sulla memoria dell’ex-manicomio di San Salvi, che vede impegnati 170 studenti di 7 Scuole superiori. Nel 2018 cura il libro Pazzi di Libertà. Il Teatro dei Chille a 40 anni dalla Basaglia presentato al Salone del libro di Torino; inventa e dirige il Festival Storie interdette. Nel 2019 dà vita al Festival – irregolArt – dedicato alle arti visive, teatro e narrazione… irregolari. Nello stesso anno dirige un progetto Brecht.Il 2020 è l’anno di Napule ’70, produzione numero 100 dei Chille! È uno spettacolo sugli anni ’70 a Napoli, ma anche sui 70 anni di Ascoli, il vecchio-giovane fondatore dei Chille. Debutta al Napoli Teatro Festival Italia. Da Napule ‘70 nasce un libro a cura di Matteo Brighenti e dello stesso Ascoli, prefazione di Massimo Marino e conclusioni di Franco Corleone. Dallo spettacolo, nel 2021, è nato il docu-film Riflettendo Napule ‘70 a cura di Marco Triarico. Ha poi diretto e realizzato due progetti: su Camus, con una messinscena da La peste e su Gramsci-Basaglia, da cui è nato Il mondo è una unità. Si voglia o non si voglia, presentato al FestivalFilosofia di Modena.

Nel 2022 Ascoli ha firmato progetti e regie che spaziano da Lo malato immagginario – opera buffa napoletana dalla commedia di Molière, a Voglio solo cercare di essere felice – produzione da scritti di Antonin Artaud/Colette Thomas.  Né vanno tralasciati sia i nuovi spettacoli La Passeggiata dall’omonimo racconto di Robert Walser e E’ un brusìo la vita – omaggio a Pasolini, che i progetti speciali Tutti pazzi per Campana, dedicato al poeta dei Canti orfici rinchiuso proprio anche nel padiglione che ospita i Chille, e La Periferia al Centro, realizzato all’interno del progetto MIC per le periferie fiorentine. Nel 2023 i Chille presentano in prima mondiale a Bologna Il Brigante, dall’omonimo romanzo di Robert Walser, realizzano il Festival – progetto speciale dell’Estate fiorentina su don Lorenzo Milani I Care. Don Milani 100 ed avviano un percorso per la costruzione di un presidio culturale al Pionta, ex-manicomio di Arezzo in collaborazione con Asl, Università di Siena ed Arezzo e Asl, producendo la Passeggiata Le voci dei tetti rossi.

In questi giorni i Chille sono impegnati nel progetto speciale Chille 50, per festeggiare i “primi” 50 anni di attività della compagnia. Il progetto, in collaborazione con i Teatri nazionali di Napoli e Roma, i Comuni di Firenze, Napoli, Roma, prevede eventi speciali tra i quali la pubblicazione del libro “Chille 50”, Pacini editore, la produzione di spettacoli nelle principali città italiane, incontri-confronti con l’esplicito obiettivo anche di favorire un cambio di testimone con attori-artisti delle nuove generazioni.

Le dichiarazioni in video

L’intervista al presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo

La dichiarazione della presidente della commissione Cultura Cristina Giachi

L’intervista al direttore artistico, promotore e ideatore di Chille de la Balanza Claudio Ascoli

 

La galleria fotografica

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana