Crisi economica: il ruolo dei consorzi di sviluppo industriale
Presentata in seduta congiunta, tra II e IV commissione, la proposta di legge della consigliera Silvia Noferi (M5S) sulla costituzione e il funzionamento di questi strumenti
di Paola Scuffi
Firenze – Come può rispondere la Toscana alla crisi industriale e alla riduzione del sistema produttivo? Secondo la consigliera Silvia Noferi (M5S), attivando strumenti capaci di favorire la promozione di nuove iniziative industriali e artigianali, in grado di coinvolgere molteplici aspetti delle politiche regionali, dal lavoro alla programmazione territoriale, passando dalla sostenibilità ambientale. In questo quadro si inserisce la proposta di legge, che la consigliera del Movimento 5 Stelle ha illustrato nel corso della seduta congiunta delle commissioni II e IV, presieduta da Lucia De Robertis (Pd).
Il provvedimento, in particolare, intende sostenere e disciplinare la costituzione e il funzionamento dei Consorzi di sviluppo industriale, finalizzati alla realizzazione di poli di eccellenza nel territorio regionale, soprattutto nel settore della mobilità leggera e delle energie rinnovabili, per favorire i processi di insediamento di nuove realtà produttive tramite valorizzazione, gestione e recupero degli immobili da destinare alla produzione.
Come spiegato, accanto alla progettualità con approccio innovativo – tra continuità dei processi di sviluppo e valori di cooperazione – la proposta di legge è rivolta essenzialmente alla promozione del ruolo attivo dei lavoratori. I principali strumenti attuativi spaziano dal fondo di rotazione al finanziamento agevolato, da uno sportello di supporto ad una convenzione con gli enti accreditati, per il sostegno e l’aggiornamento professionale dei dipendenti delle cooperative nate da operazioni di recupero.
In calce alla relazione illustrativa è richiamata anche la legge “Marcora”, che è stata rifinanziata nel 2020 e aggiornata con il decreto MISE del 4 gennaio 2021. La legge, infine, mira al recupero cooperativistico di impresa, per rigenerare aziende in crisi e dare continuità all’attività imprenditoriale, prevedendo che i lavoratori, raggruppati in cooperative di lavoro, investano le loro risorse coadiuvati da risorse pubbliche per assumersi la responsabilità della gestione dell’azienda.
Alla illustrazione della proposta di legge, che è suddivisa in cinque titoli e si compone di 15 articoli, è seguito un lungo dibattito: il confronto è solo iniziato.