Corecom: Patentino digitale, azione concreta a sostegno di scuole e famiglie
Si è tenuto questa mattina il ‘Patentino Day 2025’ su risultati e prospettive dell’iniziativa in Toscana. “Italia storicamente in ritardo, famiglie anello debole”. Il presidente del Corecom Marco Meacci: “Nostro progetto ormai strutturato è punto di riferimento a livello nazionale”
Firenze – L’Italia si porta dietro un ritardo sulle competenze digitali, nell’Unione europea è al 23esimo posto su 27, e patisce storicamente un’assenza di educazione digitale: a scuola non si insegna, mentre molti altri Paesi già prevedono programmi strutturati; in famiglia raramente ci sono le necessarie conoscenze. I fenomeni distorsivi sono in aumento, gli episodi di cyberbullismo, hate speech, ‘revenge porn’ e le dipendenze sono in aumento. Questo il quadro attuale delineato nel corso del ‘Patentino Day 2025’, giornata di approfondimento e riflessione sui risultati e sulle prospettive future del progetto del ‘Patentino digitale’, un progetto per l’uso consapevole del web e dei social, rivolto agli studenti delle classi prime delle scuole secondarie di primo grado – con il coinvolgimento anche delle famiglie – e agli insegnanti di tutte le scuole primarie e secondarie, realizzato dal Corecom, in collaborazione con Agcom, Regione Toscana, Istituto degli Innocenti di Firenze, la Polizia Postale e l’Ufficio scolastico regionale.
L’incontro si è tenuto questa mattina, martedì 9 dicembre, nella sala delle Feste di palazzo Bastogi, una delle sedi del Consiglio regionale della Toscana. Sono intervenuti Marco Meacci, presidente del Corecom della Toscana; Maria Grazia Giuffrida, presidente dell’Istituto degli Innocenti; Massimiliano Capitanio, commissario Agcom; Eva Claudia Cosentino, dirigente del centro operativo per la sicurezza cibernetica della Toscana per la Polizia postale; Pierpaolo Infante, per l’Ufficio scolastico regionale. Le conclusioni sono state affidate ad Alessandra Nardini, assessora regionale all’Istruzione.
Nel 2023 in Italia solo il 45,9 per cento degli adulti possiede competenze digitali adeguate, il 36,1 per cento ha competenze insufficienti e il 5,1 nessuna. Il 47 per cento di studenti tra i 15 e i 19 anni è stato vittima di episodi di cyberbullismo nel 2024 (record negativo); il 64 per cento dei teenager ha sperimentato episodi di ‘hate speech’ (discorsi d’odio); gli episodi di reati sessuale – ‘revenge porn’, adescamento online, ‘sexting’ – sono in forte aumento, così come le dipendenze digitali: l’uso problematico del digitale in Europa è salito dal 7 per cento nel 2018 all’11 per cento nel 2022. Quale la direzione? Educare, non proibire. È sempre più necessario educare a un uso consapevole e responsabile, fino alla conoscenza del funzionamento degli algoritmi, come segnala Mario Staderini, direttore del Servizio studi e analisi tecniche di Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, per la quale quello del ‘Patentino digitale’ è un progetto pilota e di riferimento.
Il Patentino digitale va in questa direzione: dodici ore di formazione, ciascuna con un test di apprendimento, al termine delle quali si ottiene il patentino digitale. Il tutto preceduto da incontri con insegnanti e famiglie, per consentire un contesto preparato ad accogliere stimoli e riflessioni. Cinque le aree tematiche: Reati informatici e sicurezza online; Rischi delle interazioni online; Identità digitale e privacy; Saper comunicare e dialogare online; Giochi e acquisti online. Fino ad oggi sono stati coinvolti negli anni 2mila 410 studenti in 33 scuole della Toscana, come riporta lo studio dell’Istituto degli Innocenti.
Erano presenti ragazzi delle scuole medie di Rufina, Foiano della Chiana e Firenze (istituto ‘Ottone Rosai”, ai quali si sono rivolti i relatori: Benedetta Baldi, vicepresidente del Corecom della Toscana; Giacomo Amalfitano, funzionario del Corecom; Sara Ferruzzi, project manager dell’Istituto degli Innocenti. Di sistema Corecom e Media Education ha parlato Mario Staderini, dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni.
“Il progetto del Patentino digitale è ormai strutturato in Toscana ed è un punto di riferimento a livello nazionale – dice il presidente del Corecom, Marco Meacci –. Ragazzi, in particolare delle prime medie della Toscana, partecipano ogni anno e acquisiscono strumenti utili all’uso del web e dei social. Abbiamo l’Istituto degli Innocenti quale partner scientifico, c’è una interazione diretta con i ragazzi e viene offerta la possibilità di seguire corsi online per gli insegnanti delle scuole toscane”.
“Questa iniziativa rappresenta un grande valore aggiunto nell’attività del Corecom, poiché incentiva la formazione delle giovani generazioni a un utilizzo consapevole degli strumenti digitali. Si tratta di un ambito che cela numerose insidie, esponendo i minori al rischio di divenire bersagli, talvolta inconsapevoli, di fenomeni quali cyberbullismo, emarginazione sociale e condotte autolesive. Mi fa molto piacere la costanza con cui il Corecom promuove incontri negli istituti scolastici, attuando un percorso educativo che coinvolge sinergicamente non soltanto gli studenti e le istituzioni scolastiche, ma anche la Polizia Postale, l’associazionismo locale e le famiglie”. È quanto dichiarato da Stefania Saccardi, presidente del Consiglio regionale, a margine della giornata dedicata al Patentino Digitale promossa dal Corecom Toscana.
“Qualche anno fa il patentino digitale era una questione di educazione, oggi è una questione di sopravvivenza”, dice Massimiliano Capitanio. “All’interno delle tantissime opportunità positive offerte dalle nuove tecnologie, ci sono ogni giorno migliaia di truffe e reati a sfondo sessuale: nel 2025 c’è stato un incremento del 59 per cento di estorsioni dopo aver acquisito immagini intime di adulti e di minori. Bisogna essere consapevoli di come funzionano gli algoritmi e come vengono indicizzati i nostri gusti”. In questo caso, spiega il commissario Agcom, “viene chiesto di solito l’intervento delle istituzioni e delle scuole, l’anello più debole resta quello delle famiglie”. A queste viene chiesto di “fare un piccolo sforzo nell’attivare i tanti strumenti già presenti: da due anni è possibile attivare un sistema di ‘parental control’ per filtrare contenuti pornografici, gioco d’azzardo e applicazioni di anonimato sui cellulari dei minori, l’adesione alle sette sataniche. Solo 500mila famiglie (in Italia, ndr) hanno fatto lo sforzo di chiamare il proprio operatore telefonico per applicare questo scudo che è fondamentale e gratuito”.
“Parlare oggi di navigazione sicura vuol dire dare maggiore sicurezza ai ragazzi e ai bambini”, dice Maria Grazia Giuffrida. “È vero, il web dà un grosso aiuto, ma contestualmente deve essere usato con molta cautela e con grande preparazione. L’Istituto degli Innocenti si adopera da secoli per tutelare ragazzi e bambini. Collaborare col Corecom ci permette di incrementare la nostra azione”, in un campo in cui “le famiglie non sono così presenti e la scuola ha un grosso lavoro da fare”.
È indispensabile “conoscere e riconoscere i possibili rischi dei social e dei dispositivi digitali per poterli gestire in modo adeguato”, spiega Eva Claudia Cosentino. “La prevenzione è la regola d’oro, è fondamentale che le famiglie, la scuola e tutte le istituzioni facciano rete per proteggere i ragazzi dalla violenza tecno-mediata. Per i più piccoli è fondamentale l’utilizzo del ‘parental control’, i genitori devono fare uno sforzo per entrare nel mondo dei figli, capire le dinamiche dei social network”.
L’Ufficio scolastico regionale della Toscana “è impegnato a conferire competenze alle scuole, ci sono programmi di supporto anche per la formazione dei genitori”, dice Pierpaolo Infante. “Il patentino digitale per noi è importante perché è una struttura di apprendimento regionale, alla quale tutti possono accedere”.
“Il Patentino digitale è un’azione virtuosa che va avanti da anni – dice in conclusione Alessandra Nardini –, ringrazio il Corecom e tutti i soggetti che con noi hanno portato avanti questa progettualità. È fondamentale per noi assicurare l’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie da parte delle nuove generazioni, primo passo per garantire la cittadinanza digitale e il diritto alla connessione, come Regione ci teniamo particolarmente”.
Le dichiarazioni in video
L’intervista al presidente del Corecom Marco Meacci
La dichiarazione del membro Agcom Massimiliano Capitanio
L’intervista a Maria Grazia Giuffrida presidente dell’Istituto degli Innocenti
La dichiarazione di Eva Claudia Cosentino, dirigente del centro operativo per la sicurezza cibernetica della Toscana per la Polizia postale
L’intervista a Pierpaolo Infante dell’Ufficio scolastico regionale










