16 Giugno 2025

Controllo: Piano faunistico venatorio regionale illustrato in commissione

Nella seduta guidata dal nuovo presidente Massimiliano Baldini (Lega) il primo Piano elaborato direttamente dalla Regione che ora è nella fase di adozione e approvazione del Consiglio regionale

Comunicato stampa n. 0700
Stampa/Salva
Condividi

di

Firenze – La commissione regionale di Controllo ha tenuto questa mattina, lunedì 16 giugno, una seduta sulla Proposta di Piano faunistico venatorio regionale. La commissione, guidata per la prima volta dal nuovo presidente Massimiliano Baldini (Lega), ha ascoltato l’illustrazione del dirigente Marco Ferretti.

La proposta del Piano, per la quale è già avviato l’iter di adozione e approvazione da parte del Consiglio regionale, è già stata illustrata alle commissioni Sviluppo economico e rurale e Territorio e Ambiente, riunite in seduta congiunta. Si tratta del primo vero Piano redatto direttamente dalla Regione e prende il posto dei vecchi Piani faunistici venatori provinciali, un corposo lavoro di oltre mille e seicento pagine, frutto di un percorso già avviato da anni, elaborato interamente con l’impegno delle strutture regionali, senza ricorso a incarichi esterni. È uno strumento di pianificazione che stabilisce indirizzi e obiettivi delle politiche regionale in materia di gestione del territorio agricolo forestale destinato alla protezione della fauna e alla caccia programmata.

La finalità principale del Piano è la conservazione delle specie di fauna selvatica (uccelli e mammiferi) e la programmazione di un prelievo venatorio compatibile con le esigenze di tutela, impostato sulla base di stime quantitative (specie sedentarie) e valutazione dello stato di conservazione (specie migratrici). Il Piano deve contemporaneamente tenere conto delle esigenze delle diverse categorie interessate: cacciatori, agricoltori, ambientalisti, escursionisti ed operatori che a diverso titolo possono essere coinvolti nelle scelte di pianificazione. I principali obiettivi riguardano la destinazione differenziata del territorio agricolo forestale; la gestione della fauna selvatica e salvaguardia della biodiversità; la cultura della sicurezza e del rispetto reciproco.

Il Piano prevede anche una ampia fase di partecipazione, con l’iter già avviato in Consiglio regionale, nel corso del quale si tengono audizioni e consultazioni e sarà possibile presentare osservazioni, con un secondo filone gestito in parallelo dal settore regionale e con una serie di incontri nei territori per l’illustrazione del Piano.

Grande apprezzamento è stato espresso dai commissari: “Chi non è dentro questo mondo può avere difficoltà a capire la complessità ed enormità del lavoro svolto con la realizzazione di questo Piano”, ha osservato Maurizio Sguanci (Italia viva). “Si tratta di un lavoro straordinario, che non risulta avere uguali a livello nazionale. La Toscana è sempre capofila e fa scuola in quasi tutte le Regioni. Il Piano mette in relazione ambiente, agricoltura, gli interessi private, il mantenimento del territorio, salvaguardia delle specie, ripristino dell’ambiente”.

Anche a giudizio del vicepresidente della commissione, Andrea Pieroni (Partito democratico), il Piano merita “apprezzamento sincero e grato per questo documento, prezioso per il dettaglio e la quantità di informazioni che mette a disposizione. Di questo Piano si è parlato molto, il Consiglio ha sollecitato più volte l’approdo all’iter di approvazione in tempi rapidi. È lo strumento principe della programmazione, degli indirizzi attraverso i quali si aprono le politiche di gestione. L’auspicio è che possa arrivare quantomeno all’adozione, se non all’approvazione finale, prima delle fine della legislatura. Un lavoro enorme – ha proseguito Pieroni – che racchiude un percorso di anni, include valutazioni di impatto ambientale e valutazioni di ambito strategico, che coinvolgono altri soggetti istituzionali. Ci dà un quadro informativo aggiornato, una radiografia della situazione in ambito faunistico venatorio e sta riscuotendo apprezzamento, salvo qualche voce più critica, da parte delle associazioni venatorie, degli agricoltori e anche degli ambientalisti, sulla qualità del lavoro svolto”. Secondo Pieroni, “il fatto nuovo è l’impegno per un patto tra i soggetti in campo. Ci sono obiettivi da rafforzare: ci sono alcune criticità che, se non riusciamo ad accompagnare e risolvere, rischiano di vanificare i buoni propositi del piano: un tema è legato al decremento costante del numero dei cacciatori. C’è la questione dell’abbandono di terreni coltivati, perché non più redditizi. C’è la necessità di rafforzare la funzione degli Atc (ambiti territoriali di caccia). C’è il tema della vigilanza. E ci sono i molti lati positivi, come il tema degli appostamenti fissi, concepiti come valore aggiunto, luoghi di controllo e valorizzazione ambientale. Il tema più delicato è quello degli Istituti faunistici, sia quelli pubblici che quelli privati, dei quali dovrà essere verificata periodicamente la qualità delle loro attività”.

“Il Piano era atteso da tanti anni, come ci hanno confermato gli interventi delle varie associazioni del settore. C’è il tema del calo drastico del calo drastico dei cacciatori con una serie di conseguenze che dovranno essere tenute oggettivamente sotto controllo”, ha osservato il presidente Massimiliano Baldini, che ha chiesto chiarimenti in merito alla partecipazione – “in che modo potrà essere sfruttato l’incontro con i territori in riferimento alle osservazioni che verranno fatte” – e alla “salvaguardia delle autorizzazioni in essere per i capanni da caccia”. Per queste, è stato risposto dal dirigente, “l’indicazione è quella del mantenimento degli appostamenti fissi che già ci sono, per la loro valenza gestionale, con alcuni parametri che vengono introdotti in relazione alle Zps, le zone di protezione speciale”.

Il presidente ha infine espresso apprezzamento “il coinvolgimento dei commissari su un argomento che coinvolge i territori della Toscana per la grande tradizione” e ha programmato l’espressione del parere da parte della commissione nella seduta del 30 giugno prossimo.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana