Controllo: luci e ombre su Firenze Fiera
La commissione guidata da Alessandro Capecchi (FdI) ha audito il presidente della società Lorenzo Becattini
di Paola Scuffi
Firenze – Focus su Firenze Fiera, in commissione Controllo guidata da Alessandro Capecchi (FdI), con l’audizione del presidente Lorenzo Becattini, che ha evidenziato punti di forza e problematiche della società.
In estrema sintesi, l’andamento economico sta andando bene, con l’aumento dei ricavi che ha toccato i 20 milioni e 4, a differenza del pre-covid quando il valore medio si attestava sui 16 milioni di euro. Sul valore economico il costo del personale incide per l’11 per cento. Con la legge Madia la società sarebbe dovuta tornare in utile nel 2025, ma lo è già nel 2023. Sul fronte attività, Didacta in Puglia, terza esperienza fuori dalla Toscana, è riuscita molto bene, così come la crescita dei congressi, che stanno seguendo in particolare due asset: medicina ed energia. In una panoramica in chiaro-scuro occorre anche guardare al canone per la Fortezza, pensato e regolato con una perizia del 2015 di 1 milione e 550 mila euro più l’andamento dell’inflazione; accanto ai lavori per il Padiglione Bellavista da spalmare nell’arco di un decennio e al regime dell’Imu, che assimila Firenze Fiera ai grandi settori di distribuzione alimentare.
Definitamente tramontata l’ipotesi del socio privato, come sottolineato da Capecchi, secondo la società si rende necessario da un lato l’aumento di capitale sociale e dall’altro uno sconto sul canone di affitto e sui lavori al Padiglione Bellavista, da poter spalmare in un arco temporale più ampio, dal 2030 al 2040. Ancora: i 360mila euro di utile del 2023 sono stati utilizzati per ridurre il deficit degli anni pregressi, situazione che rischia di compromettere l’andamento della società. “Come commissione vorremmo audire l’assessore Leonardo Marras – ha annunciato Capecchi – visto che il quadro è ben diverso rispetto a quello della comunicazione del 21 luglio 2023, e mentre Firenze Fiera sta lavorando al nuovo piano di rilancio con Ernst & young, occorre riflettere sul patto parasociale, per dare continuità all’azione e garantire il controllo pubblico”. Il tema principale rimane comunque quello del canone, ha continuato il presidente della Controllo: la società continua a chiedere che sia ridotto ma secondo la sintesi delle perizie presentate si mantiene tra 1 milione e 2 ed 1 milione e mezzo, andando a pesare sui bilanci.
Nel corso del dibattito, tutti i consiglieri intervenuti: Silvia Noferi (M5S), Cristiano Benucci (Pd), Massimiliano Riccardo Baldini (Lega), Andrea Pieroni (Pd), Elisa Tozzi (FdI), hanno apprezzato e ringraziato il presidente Lorenzo Becattini per l’”esaustiva” e “preziosa” esposizione, puntando in particolare sulla necessità che i soci pubblici riescano a capire come si fa impresa oggi; accanto alle problematiche legate alle perizie, al canone di affitto, alle categorie Imu, all’ipotesi di un soggetto unico regionale e all’approccio che caratterizza i singoli soci. Un ventaglio di input e riflessioni che chiama tutti alla responsabilità.
Il presidente Capecchi ha ribadito la necessità, per la commissione Controllo, di poter avere la documentazione necessaria, dalle perizie alle decisioni, per svolgere al meglio il proprio lavoro. “Confido che ce la faremo” ha concluso Becattini, auspicando un aumento di capitale o in alternativa un intervento sul canone e sulla politica degli investimenti.




